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QUALITA'
“Parmesan” è
solo il Parmigiano-Reggiano
La sentenza della Corte di Giustizia
Dopo il parere dell’Avvocato generale, anche la sentenza della Corte
di Giustizia delle Comunità europee non lascia dubbi: il termine
“Parmesan” non è affatto generico e costituisce una
evocazione della denominazione “Parmigiano-Reggiano”; conseguentemente,
il suo uso per formaggi non conformi al disciplinare costituisce una violazione
alla nostra DOP. “Una sentenza – sottolinea il presidente
del Consorzio del Parmigiano-Reggiano – che finalmente sgombra definitivamente
il campo dalle ambiguità dietro le quali si sono nascosti contraffattori
che hanno procurato danni economici e d’immagine ad un prodotto
cui si lega l’attività di 20.000 operatori e che, all’origine,
vale oltre 800 milioni di euro e circa 1.500 al consumo. La sentenza è
una vittoria per tutti questi operatori e per tutti quei consumatori a
favore dei quali abbiamo consolidato forti meccanismi di tutela, ma che
in questi anni si trovati di fronte a denominazioni ingannevoli immessi
sul mercato da industrie che abbiamo portato spesso in sede giudiziaria,
ma che da ora sanno che non potranno più giocare su ammiccamenti
o subdole forme di imitazione”. “E’ un risultato per
il quale esprimiamo gratitudine a quanti sono scesi in campo a tutela
del Parmigiano-Reggiano – aggiunge Alai – e in primo luogo
alla Commissione Europea che ha aperto la procedura e al ministero per
le politiche agricole ed agroalimentari per la pressante azione esercitata
in sede UE e per le professionalità che ha messo in campo in questa
delicata vertenza”.
La pubblicazione della sentenza della Corte di Giustizia giunge a quasi
3 anni di distanza dalla procedura d’infrazione avviata dalla Commissione
UE (21 marzo 2005) nei confronti della Germania: “un arco di tempo
lungo – sottolinea il ministro Paolo De Castro – in cui abbiamo
continuato a sostenere la Commissione europea, giungendo infine ad un
risultato importante per il Parmigiano-Reggiano, ma non di meno come caso
che potrà fare scuola e rafforzare l’azione di tutela di
tutti i nostri prodotti tipici (IGP e DOP), spesso oggetto di imitazioni
perché considerati un punto di eccellenza sui mercati di tutto
il mondo”. Il Ministro ha posto in evidenza come la sentenza replichi
sostanzialmente il parere espresso dall’Avvocato generale della
Corte di Giustizia nel giugno del 2007, non sancendo – come invece
poteva essere nelle attese, nonostante una normativa comunitaria carente
– che le autorità tedesche avrebbero dovuto procedere d’ufficio
contro i contraffattori.“Il nostro auspicio, e in tal senso l’Italia
dovrà lavorare – spiega De Castro – è che anche
questa sentenza rappresenti un’occasione per migliorare la normativa
comunitaria su questo punto fondamentale, affermando nella UE un meccanismo
di corresponsabilità e di reciprocità nella tutela di tutte
le DOP da parte dei Paesi membri”.
E pur “incassando” il favorevole risultato sul “Parmesan”,
anche il presidente del Consorzio di tutela afferma che “questo
poteva diventare davvero un caso emblematico sul come si tutela sino in
fondo chi produce eccellenze legate al territorio, offrendo possibilità
di reddito, di lavoro e di investimento in tante aree del nostro e di
altri Paesi”.
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