|
QUALITA', SALUTE, BENESSERE
FINALMENTE IN VIGORE L'ETICHETTATURA
OBBLIGATORIA PER GLI ALIMENTI OGM
Dal 15 aprile chi commercializza in Italia ed Europa materiali
contenenti o anche solo derivati da organismi geneticamente modificati
ha l'obbligo di indicarlo in etichetta e di permettere l'intera tracciabilità
del prodotto, specificandone la natura, o il materiale, o l'ingrediente.
Finalmente uno strumento concreto, obbligatorio per legge, di cui il consumatore
può servirsi quando fa la spesa, anche se per ora l'obbligo di
etichettatura vale solo per quantità di Ogm superiori allo 0,9%.
Si tratta di una disposizione che introduce alcuni punti forti e estremamente
rigidi; tali regole vengono infatti estese anche ai mangimi, prevedendo
una soglia per i mangimi destinati agli animali e rendendo obbligatoria
la tracciabilità della presenza di ogm lungo tutto il processo
produttivo. Inoltre, non si dovrà provvedere a indicazione specifica
della presenza o derivazione solo per quanto riguarda i prodotti contenenti
tracce di ogm, ma anche per quelli che sono da essi derivati, pur avendone
perduta ogni traccia. Vuol dire che si fa obbligo di indicazione "contiene
ogm" anche per i cibi derivati da ogm che durante la lavorazione
ne hanno perso le tracce. Inoltre ogni singolo ogm prima di essere ammesso
sul mercato deve essere approvato e schedato dalla Comunità Europea
con un'autorizzazione unanime dei paesi membri. Cibi e mangimi transgenici
avranno un codice che indica la modifica genetica subita, mentre per adesso
sono 16 i prodotti già autorizzati dalla Ue e 9 sono in corso di
valutazione.
"Se il principio di precauzione sembra garantito
sostiene Floriano Zambon, presidente Città del Vino - molto ancora
resta da fare sul piano normativo e dei controlli per evitare che le difficoltà
concernenti gli accertamenti sulla presenza o meno di ogm nei prodotti
agricoli e negli alimenti, costosi ed oggi facilmente impugnabili, non
renda comunque più conveniente rischiare di essere colti in fallo
piuttosto che dichiarare gli ogm e rimanere con la merce invenduta. Le
Città del Vino prosegue il presidente Zambon - col progetto
Comune Ogm Free, che coinvoge ad oggi più 30 Amministrazioni locali,
da tempo sono in prima linea nellopera di sensibilizzazione e mobilitazione
per la salvaguardia della biodiversità dei nostri territori, che
non può e non deve prescindere dalle componenti locali".
Un progetto concreto, che presuppone una scelta di campo
politica alla quale necessariamente seguono appropriate azioni di governo
locale configurando l'idea dei cartelli "Comune Ogm Free" come
il principio di un comune percorso liberi dagli organismi geneticamente
modificati.
Informazioni Ufficio Stampa Città del Vino
- Ceccarini Tommaso - tel. 0577/271579
- Torna all'indice
di qualità, salute, benessere
- Torna all'indice delle rubriche
|
|
|