QUALITA', SALUTE, BENESSERE

IL "NASO ELETTRONICO" PER LA SALUTE DELLE PIANTE E LA QUALITA' DELLA FRUTTA

Un naso elettronico‚ per analizzare la qualità della frutta che va sulle nostre tavole. Per indicare il grado di maturazione, ma anche la presenza di residui. Non è fantascienza. Il naso elettronico è un esempio delle sempre più diffuse tecniche non distruttive‚ - non l'unica - di analisi in campo agroalimentare.
A raccontare di queste innovazioni, già introdotte ma dagli sviluppi ancor più promettenti, è stato il prof. Guglielmo Costa, ordinario di Arboricoltura Generale all'Università di Bologna, che è stato invitato dall'Accademia Nazionale di Agricoltura a tenere una conferenza sul tema. Il "naso elettronico" è, infatti, in grado di leggere le sostanze volatili emesse dai frutti, riuscendo così a indicarne il grado di maturazione. Interessanti applicazioni possono riguardare anche la diagnosi precoce delle fitopatie: il "naso elettronico" distingue fra i diversi ceppi di batteri, anche della stessa specie, che hanno una loro specifica impronta odorosa, ed è in grado di individuare un'infezione su piante asintomatiche. Un'applicazione fondamentale in campo vivaistico.
Ma come è fatto questo naso? Il "naso elettronico" - spiega l'accademico - è costituito da un insieme di sensori‚ chimici, ovvero dispositivi che convertono una grandezza chimica in un segnale elettrico, integrati con sistemi elettronici (microchip) di controllo e di analisi delle risposte. In pratica, il naso elettronico mima il funzionamento di un naso naturale, ma ha il pregio di offrire dati scevri da ogni interpretazione soggettiva. Le principale differenza con quello umano è che le sue informazioni possono essere adeguatamente elaborate, espresse, memorizzate e comunicate completamente. Al contrario, quelle ottenute dal naso e dalla lingua umana sono vaghe, difficili da descrivere e memorizzare.
Un'altra tecnica non distruttiva, come quella basata sulla strumentazione NIRS (near infrared spectroscopy), cioè su principi elettromagnetici e ottici, se dotata di opportuni database sui diversi caratteri di qualità, consentirebbe di determinare anche parametri analitici quali zuccheri semplici ed acidi organici. Questi non vengono oggi normalmente presi in considerazione nelle tradizionali‚ pratiche distruttive (come il penetrometro) poiché la durata delle analisi non consente di prendere decisioni in tempi utili. "Invece, con il NIRS, sia in campo sia in magazzino, si potrebbe stabilire in tempo reale il momento più opportuno per la raccolta e definire strategie e tecniche di conservazione più opportune", ha spiegato Costa nella sua relazione all'Accademia Nazionale di Agricoltura. I vantaggi sono tangibili: immettere partite di frutti di qualità omogenea sui mercati, e indicare i livelli di maturazione raggiunti dai frutti al momento della raccolta o della uscita dalle celle frigorifere, renderebbe più efficaci le strategie di commercializzazione.
Queste strumentazioni - ha aggiunto l'accademico - sarebbero inoltre utili sia per determinare la qualità intrinseca della frutta e la presenza di sostanze indesiderate (residui), ma anche la rintracciabilità della zona di origine del prodotto trasformato o fresco. Questo ultimo uso è già conosciuto nella determinazione della zone di origine dell'olio di oliva, ma un uso analogo può essere proposto per la caratterizzazione della zona di produzione di certa frutta fresca (mele o pesche) laddove la vocazionalità dell'area abbia indotto alla costituzione di marchi di origine e di qualità.
Anche la risonanza magnetica (NMR) e l'imaging (MRI) stanno assumendo sempre più importanza in diversi settori dell'agroalimentare e nel comparto della frutta fresca. Sono tecniche in grado di caratterizzare la struttura interna di un frutto e la sua tessitura, consentendo una stima del grado di maturazione.
Infine, vi sono anche metodi non distruttivi di analisi basati su proprietà meccaniche: esiste una tecnologia che sfrutta l'impatto e registra le onde soniche che vengono emesse quando l'oggetto, in questo caso il frutto, impatta un trasduttore. Il tracciato forza/tempo o forza/frequenza di queste onde, che può essere trasmesso, riflesso, rifratto o diffratto dall'impatto, viene registrato. Il frutto vibra con diversa energia quando eccitato, evidenziando ampiezze diverse dei picchi registrati (risonanza), e la risonanza è correlata all'elasticità, agli attriti interni, alla forma, alla pezzatura ed alla densità. Anche questa attrezzatura potrebbe essere utilmente impiegata sui frutti, per valutare la durezza della polpa, parametro questo che è di difficile lettura con le strumentazioni di tipo distruttivo.

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