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QUALITA'
Dalla food valley del Nord Ovest sicurezza, qualità e organizzazione
Alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari
e Forestali Paolo De Castro, nella cornice del Parco Scientifico Tecnologico
di Lodi si è discusso del comparto alimentare di Lombardia, Piemonte,
Liguria, Emilia Romagna
Un’area che da sola copre il 30-35%
del totale delle esportazioni italiane in campo agroalimentare, pari a
22 miliardi di euro all’anno. Questo è il ruolo della macroregione
del Nord Ovest (Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna) protagonista
del convegno Il Nord Ovest come nuova “food valley” italiana.
Cultura, innovazione, creatività, organizzato dal Comitato Promotore
della Fondazione delle Province del Nord Ovest, dalla Provincia di Milano
e dalla Provincia di Lodi e tenutosi il 14 maggio non a caso nel lodigiano
Parco Tecnologico Padano.
“Nella rete delle Province del Nord Ovest, Lodi è stata candidata
ad essere un punto di riferimento per la ricerca biotecnologica applicata
al campo alimentare in vista dell’Expo 2015, una possibilità
che riguarda Milano, ma anche tutta l’area metropolitana che la
circonda” – ha precisato Lino Osvaldo Felissari, presidente
della Provincia di Lodi – “La ricerca oggi è il propellente
indispensabile per la nuova competizione economica: il sapere diventa
impresa, creando opportunità che vanno colte per attuare occasioni
di emancipazione per i territori, attraverso sinergie e cooperazioni.
Nell’agroalimentare, il polo della ricerca lodigiano è a
disposizione del Paese per garantire, attraverso strumenti innovativi,
salubrità, sicurezza e rintracciabilità degli alimenti”.
Proprio la portata nazionale dell’evento è stata garantita
dalla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Paolo De Castro, convenuto ad incontrare i rappresentanti del mondo della
produzione, della ricerca e della promozione della filiera del food italiano.
Il Ministro De Castro ha sottolineato l’importanza dell’intero
settore agroalimentare italiano che da solo copre circa ¼ dell’intera
quota di esportazioni del nostro Paese, ma ha anche rimarcato come spesso
la filiera produttiva e distributiva sia inadeguata da un punto di vista
organizzativo. Ciò ci penalizza sui mercati del mondo. “Il
problema è nostro” - ha affermato con chiarezza il Ministro
– “non tanto di chi all’estero spaccia per made in Italy
prodotti che in realtà non sono nostri o di chi soddisfa una domanda
comunque crescente del mercato con prodotti di scarsa qualità.
“La domanda c’è” - ha concluso De Castro - “Occorre
organizzarsi per soddisfarla”.
“Un buon modo per fare un salto di qualità nel modo di procedere
è quello di fare rete tra le province dove si ricerca e si producono
gli alimenti, anche se ciò è complicato perché implica
ascoltare l’altro. C’è una rete dei saperi sul territorio
della food valley che va intercettata e valorizzata” – ha
precisato Daniela Gasparini, Assessore al Piano Strategico dell’Area
Metropolitana, Rete delle Province del Nord Ovest, Provincia di Milano.
La salvaguardia dei nostri prodotti Doc (Denominazione di Origine Controllata)
e Dop (Denominazione di Origine Protetta), la loro valorizzazione e la
loro maggior diffusione all’estero, sono stati alcuni dei tanti
temi che più hanno animato il dibattito. Oltre a quello della sicurezza
alimentare, su cui ha insistito Vittorio Silano, Direttore del Dipartimento
Innovazione, Ministero della Salute.
Giacomo Mojoli, di Slow Food Italia, ha ad esempio evidenziato come occorra
tenere conto anche dei “valori” legati al cibo, ad esempio
il rispetto della sostenibilità ambientale (la produzione agroalimentare
può avere un forte impatto sull’ecologia del territorio),
per arrivare a consumare un cibo di qualità e “buono”,
in tutti i sensi, da mangiare.
L’altissimo standard di sicurezza del cibo non solo italiano ma
anche europeo, in tempi di preoccupazione per il diffondersi degli alimenti
geneticamente modificati (Ogm) e di paura appena passata per il “morbo
della mucca pazza”, è stato invece ribadito da Francesco
Salamini, direttore del Centro Tecnologico Padano. Sicurezza che è
frutto della ricerca continua, come quella condotta proprio al Parco Tecnologico,
che ormai da anni raccoglie l’invito fatto dall’ex Presidente
Ciampi e ricordato dal sindaco di Lodi Lorenzo Guerini di “ripartire
dalla ricerca per innovare e sviluppare il Paese”.
La sessione pomeridiana del convegno, dal taglio più prettamente
operativo, ha visto la partecipazione del designer Stefano Maffei, dello
chef Carlo Cracco, ,del Presidente Consorzio Tutela Grana Padano Nicola
C. Baldrighi e del Presidente COOP Consorzio Nord-Ovest Marcello Balestrero,
coordinati dal giornalista Paolo Marchi. La discussione ha rimarcato una
debolezza generalizzata del sistema “food Italia”, ricomponibile
attraverso la candidatura di Milano all’Expo 2015, supportata con
decisione anche dalle province del Nord Ovest.
Ufficio stampa Milano Metropoli
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