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QUALITA'
IL MINISTERO APPOGGIA IL LAVORO DI TUTELA
DELLA FEDERDOC
Piano dei controlli sui VQPRD –
DM 29 maggio 2001 . Si riaprono i termini per la presentazione di nuove
domande di incarico ai controlli da parte dei Consorzi di Tutela, si estende
ad altri vini a DO il percorso di conoscenza, tutela e rintracciabilità,
così proficuamente sperimentato per 68 Denominazioni.
E’ la naturale conseguenza
di quasi tre anni di lavoro da parte dei 28 Consorzi di tutela già
impegnati nei controlli e della forte volontà espressa da altri
di seguirne le iniziative, che ha portato alla decisione del Ministro
delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Prof. De Castro di assecondarne
le intenzioni, mediante decreto.
Queste iniziali considerazioni, e il vivo apprezzamento per l’operato
del Ministro, sono stati espressi da Federdoc, la Confederazione Nazionale
dei Consorzi di Tutela vini a DO, che associa il 90% dei Consorzi esistenti,
in rappresentanza di una produzione vitivinicola nazionale a DO di oltre
il 75% circa.
“L’avvenimento è importante – ha dichiarato il
Presidente di Federdoc Riccardo Ricci Curbastro – perché
è il completamento del compito di tutela affidato ai Consorzi dalla
legge 930/63 e successivamente dalla 164/92”, da oltre 30 anni mai
attuato.
Ricci Curbastro ritiene positivo il decreto, perché è il
riconoscimento di un lavoro organico e sistematico svolto dai Consorzi
nell’attuazione del Piano, monitorato in termini assolutamente positivi
dal MIPAAF (il decreto cita: “…è stata effettuata l’attività
di monitoraggio prevista…, dalla quale sono emersi risultati positivi
tra i quali la rintracciabilità del prodotto, il controllo delle
produzioni nelle varie fasi del processo produttivo, l’acquisizione
immediata dei dati certi sui vini a DO per tutti gli operatori e in tutte
le fasi produttive nonché l’aggiornamento dell’Albo
dei vigneti e lo snellimento delle procedure per gli adempimenti dei produttori”),
e per questo è stato confermato ed esteso ad altre Denominazioni.
Per effetto del nuovo provvedimento, Federdoc prevede l’estensione
del Piano ad almeno altri 40 VQPRD, per una produzione vitivinicola nazionale
a DO controllata e per una superficie complessivamente interessata del
75% di quelle nazionali.
“Un risultato notevole – ha precisato Ricci Curbastro, ma
non risolutivo del problema di fondo del comparto: sono sempre troppe
le DOC esistenti (alcune solo sulla carta, altre rivendicate in misura
minima, altre ancora insignificanti per dimensioni e prestigio), almeno
250 sulle attuali 358 rappresentano complessivamente poco più del
25% della produzione a DO italiana, quasi tutte senza Consorzio di tutela
e di conseguenza si autoescluderanno dal Piano dei controlli”.
“Dobbiamo dare anche a queste le giuste risposte – ha proseguito
Ricci Curbastro - ed in prospettiva è apprezzabile l’intenzione
del Ministro di definire compiutamente il sistema di certificazione, nel
disegno più ampio di una idonea revisione del sistema dei controlli
per tutte le Denominazioni di Origine, da inserire successivamente anche
nella nuova 164/92”.
In tale contesto, i Consorzi sapranno confermare il loro ruolo di soggetti
unici di una attività di tutela omogenea a livello nazionale, come
giustamente ribadito nel decreto, affidabile nei confronti dei produttori
e dei consumatori, garante delle aspettative delle Istituzioni tutte,
ivi compreso l’ICRF. A questo spetta, come da decreto, il compito
di vigilanza sugli Enti controllori, con la competenza esclusiva anche
degli atti sanzionatori, nel caso di segnalazioni di conformità
gravi da parte degli Organismi di controllo.
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