QUALITA', SALUTE, BENESSERE

DONNABIODUE - IL BIOLOGICO è SEMPRE Più ROSA

AMAB, Associazione Marchigiana Agricoltura Biologica
Conferenza stampa di presentazione del progetto promozionale DONNABIO DUE il 6 novembre 2004 a Urbino, nel giardino d'inverno del Palazzo Ducale.
Si tratta della fase successiva al precedente progetto "DONNABIO". Il convegno era rivolto in particolare alla stampa specializzata; in sala un buon numero di colleghi ASA provenienti da varie regioni, nonché un gruppo dell'ARGA dell'Emilia-Romagna.
Al tavolo dei relatori, il presidente AMAB, Bruno Sebastianelli; il responsabile della campagna promozionale, Massimo Dolcini; presidente europeo dei Verdi, Grazia Francescato; presidente Pragma, Danilo De Candido; inoltre Renzo Lolli (AGEA) e Andrea De Carlo, scrittore. Moderatore Gino Girolomoni, "il patriarca del biologico" in Italia.

L'AMAB è stata fondata nel 1987 dai primi produttori biologici e biodinamici delle Marche ed ha la funzione di supporto agli operatori del settore nelle varie attività produttive, commerciali e promozionali. L'associazione si prefigge tra l'altro di valorizzare i beni naturali e il paesaggio delle campagne - quindi non solo una interessante iniziativa imprenditoriale, ma anche una scelta culturale.
Fino a quando non sono stati istituiti, con il Regolamento CE del biologico, gli organismi di controllo, le Associazioni avevano anche il compito di certificare i prodotti delle aziende associate. Attualmente questa funzione viene svolta da apposite organizzazioni accreditate dal Ministero per le Politiche Agricole.

Il Progetto DONNABIO ha lo scopo di invertire una tendenza prevalente nel nostro Paese, che pur essendo il primo produttore in Europa nel biologico (50.000 aziende, 1.200.000 ettari coltivati), è il fanalino di coda nei consumi dei prodotti bio. Ci si propone quindi di informare meglio i potenziali consumatori divulgando le norme comunitarie che garantiscono l'autenticità di questi prodotti, ma soprattutto le caratteristiche e i pregi della produzione biologica. Occorre pertanto un'attività ad ampio raggio per la formazione (scuole, aziende da convertire al bio), l'assistenza tecnica, burocratica e commerciale.

L'associazione si sta anche impegnando a fondo nella lotta contro l'introduzione in Italia di coltivazioni OGM perché è evidente che la loro presenza contaminerebbe in modo irreparabile i terreni intorno, per un raggio di decine di chilometri, annullando quindi l'esistenza del biologico stesso.

La campagna pubblicitaria "DONNABIODUE" avrà un contenuto soprattutto informativo, ma anche "seduttivo". La donna, utente primario, responsabile degli acquisti familiari, tesa a fornire un cibo sano ai propri cari. L'inizio della campagna sarà il gennaio 2005, e la Fondazione Alce Nero si occuperà dell'Ufficio Stampa. Grazia Francescato ha sottolineato l'esistenza di una "guerra subdola" di carattere economico avente come oggetto i prodotti alimentari, i quali purtroppo stanno diventando sempre più "un'arma di distruzione di massa". E' drammatico ad esempio il trend crescente degli obesi negli USA, frutto di una alimentazione paradossale. Il buon cibo viene scelto solo da chi ha una preparazione culturale adeguata. "Nella guerra contro gli OGM siamo come Davide contro Golia" dice la Francescato e cita il pensiero del vescovo Tonino Bello "a coloro che mostrano i segni del potere dobbiamo reagire mostrando il potere dei segni".
Gli investimenti per l'agricoltura biologica, fatti dalla Regione Marche, avranno una ricaduta positiva anche sulle aziende bio delle altre regioni..
Tra le domande dei giornalisti:
Il costo dei prodotti, mediamente il 30 - 40 % in più. In realtà, se si considera che con una sana alimentazione e una coltivazione ecocompatibile e a salvaguardia dell'ambiente, si ottengono notevolissimi risparmi in campo sanitario, sociale e ambientale, nell'economia globale e a medio/lungo termine un "acquisto bio" è un ottimo investimento; i relatori espongono numerosi dati riguardanti inquinamenti di falde acquifere, smottamenti di terreni ecc. e i relativi costi per il contribuente.

Le garanzie, un dubbio diffuso tra i consumatori, i quali non conoscono bene le differenze tra cibo convenzionale e cibo biologico né tanto meno i Regolamenti CE e la funzione degli enti di controllo (certificatori) che rendono il bio l'alimento più e meglio controllato.
Del resto, le migliaia di controlli eseguiti dai NAS nel corso del 2003 hanno evidenziato, nel biologico, delle irregolarità solo nel 3 % dei casi, e per lo più di carattere burocratico. In altri ambiti, le infrazioni sono di ordine molto superiore. Perché i consumatori scandinavi e mitteleuropei si fidano e consumano più bio di noi? Forse vi sono fattori storici e persino "genetici", ma sicuramente anche di tipo culturale e mediatico. Da noi si spende volentieri per il prodotto tipico, il quale, tra l'altro, è spesso, storicamente, di coltivazione/allevamento biologico. La stessa attenzione, da parte di media, educatori ed operatori, per il biologico porterà quindi ad una maggiore consapevolezza del consumatore.
Tra gli slogan della campagna: "Non abbiamo ricevuto in eredità la terra dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli", e ancora "Con i prodotti dell'agricoltura biologica difendi tutto ciò che ami".

ginodv


LA VERDE VITALITà DEI GRANI ANTICHI

Progetto Montebello
I colleghi ASA, il pomeriggio del 6 novembre, a Isola del Piano/PU, presso il Monastero di Montebello. Gino Girolomoni presenta il "Progetto Grani Antichi", e Massimo Dolcini l'immagine del progetto. Interventi di Grazia Francescato, Andrea De Carlo, Paola Roman.

Il luogo, la storia
Sull'altipiano delle Cesane, 550 m s.l.m., a 35 km da Pesaro, tra Urbino, Fossombrone e Isola del Piano esiste un vecchio monastero che attualmente viene utilizzato per giornate di studio, visite didattiche ecc.
E' anche la sede della Cooperativa "Alce Nero" che da oltre 20 anni fa agricoltura biologica.
Il monastero risale al 1380 ed è stato fondato dal figlio del Duca di Pisa, Pietro Gambacorta, deciso a fare vita da eremita; venne creato un ordine religioso, quello dei Girolamini, che nel 1600 venne trasferito a Roma. Il convento fu abitato da monaci fino al 1870 e da contadini della zona fino al 1950. Nel 1971, un gruppo di amici si unì in un cenacolo con lo scopo di approfondire le ricerche sulla cultura contadina, in particolare per rendersi conto del perché quei campi erano stati abbandonati da tutti.
Nel 1977 nasce la Cooperativa Alce Nero con l'obiettivo di capire:
se i nostri padri sono riusciti a vivere su queste colline senza l'ausilio delle moderne strutture, noi che disponiamo di molte opportunità in più, perché non dovremmo essere capaci di viverci?

L'avventura del biologico
Oggi a Montebello vive lo stesso numero di persone che vi erano prima dell'esodo dalle campagne, e sulla strada che va da Isola del Piano ad Urbino, 16 aziende agricole su 20 operano secondo le regole del biologico; ci sono poi 5 agriturismi e una quarantina di persone che si dedicano al pastificio, ristorante, negozi.
I prodotti della Cooperativa si esportano anche in Europa, Giappone e USA. Si producono cereali, farine, pasta e leguminose. Gli essiccatoi del pastificio operano a basse temperature (massimo 55°C) come si faceva un tempo, garantendo una migliore qualità della componente proteica, e si usa l'acqua di sorgente, non inquinata perché non vi sono strutture produttive al di sopra del pastificio.


Nuovo logo e simbolo
Il vecchio simbolo del cavallino con la lancia in resta lascerà il posto ad un nuovo logo, dalla grafica moderna, ispirato al monastero visto dall'alto. Infatti è l'antico monastero dal quale partirono le varie iniziative che hanno segnato la collina anche in questi anni. E' anche la conferma di un impegno che vuole "non privare il biologico della sua anima", sempre fedeli a quanto è stato scritto dal notaio sull'atto di nascita della cooperativa: praticare l'agricoltura biologica "per non causare alcun danno alla salute del consumatore".

I grani antichi
Verso la fine degli Anni Settanta, un archeologo distribuì una manciata di grano duro proveniente da una tomba egizia, con un'unica richiesta in cambio: se fosse stato possibile moltiplicarlo, avrebbe dovuto portare il nome della figlia, Graziella, tragicamente scomparsa.
Con molto impegno e alterne vicende, da quel pugno di semi si è arrivati a produrre un quantitativo sufficiente per iniziare un processo produttivo di pasta, chiamata Graziella RA.
(RA nell'antico Egitto era il sole, l'astro che ogni giorno dà vita alla terra.)
Un'altra serie di prodotti pastari è ottenuta da alcuni grani della tradizione, come il Senatore Cappelli, il Duro Lucano e il Saragolla.
I motivi che hanno portato a far rivivere questi grani sono molto seri e convincenti .
Le caratteristiche nutrizionali sono molto interessanti e oggetto di diversi studi, di cui alcuni ancora in corso. Vi sono anche degli aspetti importanti per chi è affetto da allergie o intolleranze alimentari.
I più attenti hanno trovato in questi cereali antichi tornati in vita un collegamento con la Veriditas di Hildegard von Bingen (1098 - 1179), badessa canonizzata, filosofa, scienziata, musicista, poetessa. Tra i suoi studi ancora oggi apprezzati ce n'è uno sul simbolismo/significato dei colori. Per Hildegard, il verde ad esempio è particolarmente significativo, e il termine viriditas è utilizzato per indicare molteplici realtà come la forza vitale della vegetazione, tuttavia riconoscibile in tutti i livelli, fisici e spirituali. Questa forza verde esiste ovunque: nel corpo e nell'anima delle persone, ma anche nei sensi e nella fertilità, nelle opere buone, nella giustizia, sempre secondo Hildegard, ed è pertanto vista come una forza terapeutica: visibile nella crescita della pianta, invisibile in tutti gli altri casi. Da questo pensiero ha tratto spunto il titolo del progetto Montebello "La verde vitalità dei grani antichi" - un progetto originale portato avanti con ammirevoli motivazioni ed idealismo a cui auguriamo ogni successo.

ginodv



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