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QUALITA'
La cantina del futuro? e’
sostenibile
Ecco il decalogo del “ecologically correct”,
tra impianti fotovoltaici, certificazioni ambientali e bio-architettura.
tra i produttori del vino cresce la sensibilità ambientale
Il rispetto per l’ambiente oggi passa
anche per la cantina: tra i grandi e piccoli produttori del vino italiano
cresce la sensibilità ambientale, e si diffondono gli strumenti
per una vitivinicoltura sostenibile. I consumatori, sempre più
attenti e consapevoli, oltre alla qualità richiedono al vino anche
la patente di ecologically correct e le cantine si adeguano, nella consapevolezza
del loro ruolo di “guardiane” dell’ambiente, in virtù
del forte legame che le vincola al territorio in cui operano. L’impegno
ambientale entra così a pieno titolo nella mission aziendale, ed
il vino “verde” conquista nuovi segmenti di mercato. Ecco
dunque, stilato da www.winenews.it, uno dei siti più consultati
dagli enoappassionati in rete, il decalogo della cantina che va d’accordo
con l’ambiente, un tema in primo piano a Vinitaly (Verona, 3/7 aprile),
evento di riferimento dell’enologia internazionale.
1 - E’ costruita secondo i dettami della bio-architettura
Ovviamente si tratta di un’indicazione che non riguarda le cantine
già esistenti, ma solo quelle di nuova concezione: la bio-cantina
è ideata e progettata tenendo conto del suo impatto sull’ambiente.
Questo significa funzionare senza sprechi, minimizzare le emissioni inquinanti
ed impiegare materiali naturali. Alcuni esempi? Per mantenere un’adeguata
temperatura nei locali dove si conserva il vino, e ridurre così
il ricorso all’aria condizionata e all’energia elettrica,
le cantine di nuova generazione sono interrate, oppure dispongono di speciali
prese d'aria che consentono un sistema di ventilazione naturale, ricreando
così il clima ideale per l'affinamento dei vini senza alcun consumo
energetico. Grazie ad innovative soluzioni architettoniche l’illuminazione
è naturale per risparmiare energia, mentre nella zona di affinamento
possono essere costruite pareti su cui scorre acqua (con un sistema a
circuito chiuso) per dare la giusta umidità. Allo scopo di diminuire
l’impatto acustico dell’azienda, in particolare nella fase
di imbottigliamento, le cantine di nuova generazione prevedono l’insonorizzazione
delle zone di lavoro.
2 - Pratica la viticoltura biologica o biodinamica
Una cantina amica dell’ambiente non può naturalmente prescindere
dalla produzione eco-compatibile delle uve, attraverso i metodi dell’agricoltura
biologica o biodinamica. Tali metodi, per la difesa ed il nutrimento delle
piante ammettono solo sostanze che si trovano in natura o che l’uomo
può ottenere con processi semplici. Niente elaborazione chimica
o manipolazione genetica, niente OGM, fertilizzanti o pesticidi chimici
di sintesi. Questo significa per esempio ridurre al minimo in vigna il
ricorso a trattamenti di natura chimica, utilizzare tecniche tradizionali
quali rame e zolfo (ammessi anche nelle coltivazioni biologiche), introdurre
nei vigneti l’utilizzo di insetti “amici” per combattere
quelli nocivi. Un’attenta e meticolosa cura della pianta permette
poi un’ottimale ventilazione e una naturale protezione fitosanitaria
del grappolo. Ancora più estrema la filosofia che sta alla base
del vino biodinamico, che segue la teoria del filosofo austriaco Rudolph
Steiner: alla base il concetto che la terra sia come essere vivente parte
integrante dell’universo. E la vite, come qualsiasi altra pianta,
partecipe di questo stesso universo.
3 - Si impegna per la riqualificazione del territorio
Una cantina a ridotto impatto ambientale si impegna per la riqualificazione
del territorio in cui opera. Per esempio il ricorso all’inerbimento
permette di salvaguardare i terreni dall’erosione e, grazie all’interramento
di piante azotanti, di ridurre l’uso di fertilizzanti. Sempre l’inerbimento,
utilizzato sugli appezzamenti non produttivi dell’azienda, rappresenta
uno dei metodi più efficaci ed ecologici per contrastare l’erosione.
Un altro metodo usato fin dall’antichità consiste nell’utilizzare
i sassi estratti durante gli scassi per l’impianto dei vigneti allo
scopo di costruire muretti e terrazzamenti per contrastare eventuali smottamenti
o frane.
4 - Riduce i consumi idrici
Le tecniche di coltivazione eco-compatibili consentono di ridurre il fabbisogno
di acqua delle viti e, in caso di necessità, l’irrigazione
dei vigneti viene effettuata in modo localizzato, mediante irrigazione
a goccia, la quale fornisce alle piante solo la quantità necessaria
di acqua senza sprechi. Un altro metodo è quello di privilegiare
forme di allevamento che consentono di ottenere uno sviluppo vegetativo
equilibrato e produzioni di uva di qualità. In cantina, lo spreco
maggiore di acqua avviene nel periodo della vendemmia, in particolare
per la pulizia e la sanificazione degli impianti: un certo risparmio può
essere ottenuto adottando particolari procedure che permettono il recupero
delle acque di lavaggio, minimizzando gli sprechi.
5 - Utilizza energie rinnovabili
L'abbondante disponibilità di risorse naturali nelle campagne,
quali il sole e le biomasse - gli ammassi di materiale organico generato
dai vigneti - consente alle cantine di produrre direttamente “in
casa” l’energia da reimpiegare poi nelle aziende stesse, grazie
a pannelli fotovoltaici e impianti termici alimentati a biomasse che producono
energia totalmente pulita. L’utilizzo di impianti fotovoltaici -
il modo più semplice e meno inquinante per ricavare energia dal
sole - è sempre più diffuso tra i produttori vinicoli italiani,
anche grazie al sistema degli incentivi recentemente proposto dal Ministero
dell’Ambiente: vengono utilizzati per la produzione di acqua calda
(destinata soprattutto alla pulizia delle attrezzature in cantina) e di
energia elettrica. Altre aziende stanno sperimentando l’utilizzo
dell’energia eolica.
6 - E’ dotata di un sistema di raccolta e conservazione delle acque
L’acqua è una risorsa sempre più preziosa, soprattutto
a causa dell’innalzamento generalizzato della temperatura che ha
segnato negli ultimi anni il clima mondiale, con la conseguenza di estati
sempre più secche e siccitose. La cantina eco-compatibile è
dotata di sistemi (come vasche di accumulo, laghi o bacini artificiali)
attraverso i quali viene raccolta l’acqua piovana per poterla utilizzare
nel periodo estivo, ovviando così agli interventi di soccorso nei
periodi di siccità senza dover ricorrere all’uso di acqua
esterna. Le acque di scarico possono inoltre essere convogliate e trattate
da un depuratore ed essere successivamente riciclate per l’irrigazione.
7 - Riduce le emissioni e l’inquinamento dell’aria e dell’acqua
Le emissioni in atmosfera di un’azienda vitivinicola sono riconducibili
all’anidride carbonica in fase fermentativa (una quota trascurabile),
agli impianti di riscaldamento di eventuali uffici e soprattutto ai mezzi
agricoli a gasolio, che necessitano di una regolare e preventiva manutenzione
al fine di ridurre l’inquinamento generato (sostituzione dei filtri,
cambio dell’olio, tagliandi). Per quanto riguarda gli scarichi idrici,
una cantina amica dell’ambiente è attrezzata con un fitodepuratore
o con un depuratore biologico a fanghi attivi che tratta le acque reflue
di processo prima di scaricarle.
8 - Riduce, riutilizza, ricicla: ovvero la regola delle 3 “R”
applicata al vino
I rifiuti prodotti in quantità maggiore dalle cantine sono carta,
plastica e rottami in vetro, la maggior parte dei quali derivanti dal
processo di imbottigliamento. La cantina ecologically correct è
particolarmente sensibile alla raccolta differenziata: tutti i rifiuti
devono essere separati per tipologia e riciclati. Ma a monte ci deve essere
la volontà di ridurre quantitativamente gli imballaggi, che nel
caso della cantina sono rappresentati soprattutto dai materiali per l’imbottigliamento
(bottiglie, tappi, cartoni, etichette): per esempio in Gran Bretagna sono
in corso progetti-pilota per l’utilizzo di bottiglie più
leggere del 30%. Oggi poi un filone del design vede come protagoniste
le vecchie barrique, che vengono riutilizzate per fare tavoli, sedie e
mobili di tendenza.
9 - Comunica ai dipendenti, fornitori e clienti il proprio impegno ambientale
Se una cantina decide di percorrere la strada della sostenibilità
deve mettere in conto un importante investimento in comunicazione rivolto
ai suoi stake-holders, in primo luogo al personale, ai fornitori e ai
clienti. Fondamentale la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei dipendenti
con corsi di formazione aziendale ad hoc, volti alla comprensione e alla
messa in atto di buone pratiche di sostenibilità nel lavoro quotidiano.
Ma è importante coinvolgere anche enti locali ed istituzioni, cittadini
e associazioni ambientaliste operanti nel territorio.
10 - E’ dotata della certificazione ambientale (Iso 14001 o Emas)
Per una cantina certificarsi secondo lo standard Iso 14001 o Ems (Eco-Management
and Audit Scheme, strumento volontario creato dalla Comunità Europea)
significa adottare volontariamente un Sistema di Gestione Ambientale allo
scopo di attuare il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali.
Uno dei prerequisiti è naturalmente il rispetto delle leggi in
materia di ambiente. Un Sistema di Gestione Ambientale si fonda sulla
forte volontà di ridurre sempre più l’impatto dei
propri processi produttivi attraverso l’aumento della quota di rifiuti
avviati al riciclo, il loro corretto smaltimento e la diminuzione degli
sprechi ottimizzando il consumo di risorse, contribuendo cosi al miglioramento
continuo della qualità dell’ambiente. La certificazione non
attesta una particolare prestazione ambientale, né tanto meno dimostra
un particolarmente basso impatto, ma piuttosto sta a dimostrare che l’azienda
ha un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti
ambientali delle proprie attività, e ne ricerchi sistematicamente
il miglioramento in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile.
Irene Chiari
www.winenews.it
cell. 3487923559
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