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QUALITA'
Il biovino sperimentale al naso dei sommelier
Alle porte di Bari un vigneto sperimentale
che produce biovini di qualità ora al vaglio dei sommelier per
capire cosa cambia rispetto alle produzioni tradizionali
Il vino biologico
al vaglio del naso dei sommelier. Il vino è quello dei campi sperimentali
di Valenzano dello IAMB, Istituto Agronomico Mediterraneo Bari (direttore
Cosimo Lacirignola), i sommelier sono quelli dell’Ais Bari (delegato
Lello Massa) per l’Ais Puglia. Un importante e primo test sperimentale
di analisi organolettica su vini del millesimo 2006 con uso molto contenuto
di bisolfiti. Per questo è stato chiamato anche il “videosommelier”
l’enogiornalista Eustachio Cazzorla che in pubblico descriverà
i sentori dei 4 vini monovarietali da uve chardonnay (a bacca bianca)
e negro amaro, primitivo, nero di Troia (a bacca nera). Microvinificazioni
da partite di 200 chili l’una, effettuate in Galatina (Lecce) dall’enologo
Giuseppe Pizzolante-Leuzzi nella cantina Santi Dimitri di Vincenzo Vallone.
Il test, pubblico, è un importante banco di prova per vini chiaramente
non destinati al mercato. Avviene nell’ambito della giornata di
studio sull’agricoltura biologica mediterranea nella produzione
vitivinicola di qualità prevista per sabato 22 settembre nella
sede dello IAM di Bari (Valenzano, via per Ceglie 28). È un autentico
fiore all’occhiello della formazione postuniversitaria (dal 1962
ad oggi ha visto gravitare oltre 20mila fra allievi docenti, ricercatori
e professionisti), della ricerca scientifica applicata e progettazione
di interventi in partnerariato sul territorio nell’ambito dei programmi
della cooperazione internazionale. Opera in 4 aree tematiche: gestione
del suolo e delle risorse idriche, protezione integrata delle colture
frutticole mediterranee, agricoltura sostenibile e sviluppo rurale e agricoltura
biologica mediterranea, quest’ultima impegnata sul fronte del vino
da vigneti a conduzione biologica. L’inizio dei lavori è
alle 10, dopo i saluti, il primo intervento è quello di Vito Simeone
sul controllo dei parassiti in agricoltura biologica. A seguire Vincenzo
Verrastro sui temi della gestione della fertilità nel vigneto biologico,
le prime esperienze di microvinificazione di vini dell’Istituto
a cura dell’enologo Giuseppe Pizzolante-Leuzzi e la conseguente
degustazione libera dei vini nonché la visita ai vigneti sperimentali
di Valenzano alle porte di Bari. Sono una sorta di specialissimo crû,
un’enclave enoica fra vigne storicamente destinate all’uva
da tavola (Adelfia è vicinissima).
L’incontro assume un risvolto tecnico importante verso vini tanto
amati quanto criticati, per chi cerca anche nel vino il massimo rispetto
della natura. (Info: 347 4804355)
A livello europeo è bene sapere che la superficie biovitata italiana
è pressocché la metà di quella complessiva del “Vecchio
continente”. E intanto proprio la Commissione europea ha finanziato
in tema di biovino il progetto Orwine, coordinato dall’Aiab, Associazione
italiana per l’agricoltura biologica. Ha come scopo quello di supportare
la nuova legislazione comunitaria del biovino prevista per il 2009.
Prossimo evento sul suolo nazionale dedicato al vino biologico, dal 26
al 29 ottobre al Lingotto di Torino nell’ambito del “Salone
del vino”. In Francia l’appuntamento è a Perpignan
dal 28 al 30 gennaio 2008 con la 14esima edizione del primo salone specializzato
“Millèsime Bio”.
Informazioni per la Stampa:
Dott. Eustachio Cazzorla
tel. 338.2091277
www.eusto.it
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