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QUALITA', SALUTE, BENESSERE
La certificazione
"bio" - valore aggiunto per il commercio equo e solidale
La certificazione "bio" come strategia per la valorizzazione
dei prodotti del commercio equo e solidale - Le 550 imprese che nel mondo
sono abilitate a utilizzare il marchio di garanzia del commercio equo-solidale
nel 2003 hanno trattato 77.248 tonnellate di frutta e verdura (+31,4%
rispetto al 2002) - L'Italia è il quinto mercato mondiale per questi
prodotti, che vengono venduti soprattutto nei negozi specializzati, ma
anche dalla Distribuzione Moderna - Questi i temi di un convegno promosso
dal CCPB al SANA di Bologna.
La certificazione di provenienza da agricoltura biologica come importante
valore aggiunto per i prodotti del commercio equo e solidale.
E' la proposta emersa da un convegno che il C.C.P.B. (Consorzio per il
Controllo dei Prodotti Biologici) di Bologna ha organizzato nell'ambito
dell'edizione 2004 del SANA, il Salone internazionale del naturale, alimentazione,
salute e ambiente (Bologna, 10 settembre). Se l'equo-solidale è
oggi in Italia una realtà affermata (il nostro Paese rappresenta
il quinto mercato mondiale, con un valore per il comparto di 3.300 milioni
di Euro) all'incontro bolognese è emerso come la scelta del biologico
possa rappresentare una valida strategia per la valorizzazione dei prodotti
"Fairtrade" (letteralmente commercio giusto). Nel Belpaese la
maggior parte dei prodotti del commercio equo-solidale viene venduta in
452 negozi specializzati (300 solo 5 addietro) come le "Botteghe
del mondo", ma queste "referenze" si trovano anche sugli
scaffali di iper e supermercati di grandi reti come Coop Italia, Sma,
Carrefour e Conad Romagna Marche (anche se la quota di mercato della Distribuzione
Moderna è ancora marginale rispetto al totale del comparto). I
rappresentanti della centrali di acquisto, gli importatori, sono concordi
nel ritenere importante per la crescita del settore proporre dei prodotti
certificati anche come provenienti da agricoltura biologica, "filosofia"
produttiva nata anch'essa per rispondere a una domanda di maggior qualità
della vita.
Intervenendo all'incontro bolognese Fabio Lunati di Nomisma ha sottolineato
come la certificazione "bio" dei prodotti del commercio equo
e solidale possa aprire interessanti prospettive soprattutto per le banane,
il frutto maggiormente esportato dal "sud del mondo" verso i
paesi più ricchi, e lo zucchero di canna, visti i problemi per
il settore bieticolo-saccarifero nel nostro Paese (la nuova OCM-Organizzazione
Comune di Mercato proposta dalla Commissione Europea prevede una forte
riduzione dei prezzi delle bietole e solo una parziale compensazione di
reddito per i produttori).
A conferma della fiducia che anche la GDO ha riposto in questo settore,
significativa l'esperienza di Coop Italia.
"Le referenze del commercio equo e solidale - ha spiegato a Bologna
il rappresentante del gruppo Marco Malferrari - si trovano sugli scaffali
dei nostri iper e supermercati già dagli anni Ottanta, e da due
anni abbiamo lanciato la linea a marchio Solidal Coop, che nel 2003 ha
registrato un incremento del +153% rispetto al 2002".
L'attenzione della Distribuzione Moderna verso questi progetti di tipo
etico è testimoniata anche dalla compagna "Io faccio la spesa
giusta", una settimana di informazione e sensibilizzazione al commercio
equo e solidale nei punti vendita di Coop, Conad, NaturaSì, Sigma,
Pam ecc. (da sabato 18 settembre).
Nel mondo sono oltre 550 le imprese abilitate a utilizzare sulle confezioni
dei loro prodotti il logo "Fairtrade", marchio di garanzia del
commercio equo e solidale, un canale di mercato che garantendo un prezzo
minimo ai produttori si propone di promuovere la giustizia sociale ed
economica, lo sviluppo sostenibile e il rispetto per l'ambiente e le persone.
Queste aziende, quasi sempre costituite sotto forma di cooperative di
lavoratori, nel 2003 hanno prodotto, trasformato e commercializzato 77.248
tonnellate di frutta e verdura e loro derivati, soprattutto banane, caffè
tostato, tè, miele, cioccolato e zucchero di canna, con un incremento
del 31,4% rispetto all'anno precedente.
Per info: C.C.P.B. Soc. Coop. a r.l.
Via J. Barozzi n. 8, 40126 Bologna, Tel. 051-6089811
www.ccpb.it - ccpb@ccpb.it
Ufficio Stampa: Dolp's Studio, cell. 335-5710451, 339-3460573
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