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QUALITA'
Tutela dei prodotti veneti a denominazione
Regione per vigilanza anche all’estero. Manzato:
un patrimonio che vale 5 miliardi
Pugno di ferro del Veneto per tutelare i propri prodotti a denominazione
anche all’estero, sia nei Paesi comunitari che in quelli extra UE,
contrastando le attività di produzione che non rispettano gli accordi
internazionali in materia. “Come avevamo preannunciato al Festival
del consumatore – ha annunciato l’assessore all’agricoltura
Franco Manzato – la Giunta regionale ha impegnato per queste finalità
mezzo milione di euro, assegnato all’U.VI.VE, l’Unione dei
vini veneti a DOC, quale contributo nella misura massima del 70 per cento
per la compartecipazione alle spese da sostenere per la realizzazione
di uno specifico programma di azioni sinergiche, finalizzate al monitoraggio
e vigilanza. L’U.VI.VE opererà in rappresentanza dei Consorzi
di tutela dei prodotti agroalimentari veneti, fermo restando che rimane
in capo ai singoli Consorzi la competenza della tutela e protezione delle
rispettive DOP e IGP”.
“Per quanto riguarda le esportazioni, il valore economico del nostro
patrimonio agroalimentare a denominazione è valutabile in quasi
5 miliardi di euro. Nel solo comparto del vino superiamo il miliardo e
mezzo, con una quota che sfiora il 32 per cento dell’intero export
enologico nazionale. Nel nostro territorio si producono 18 prodotti a
Denominazione d’Origine Protetta, dalla carne, all’ortofrutta,
alle specialità ittiche, e altrettanti a IGP. Nel comparto vinicolo
le DOC sono 28, 14 i vini a Denominazione d’Origine Controllata
e Garantita e 10 le IGT. Si tratta di veri e propri ambasciatori del “made
in Veneto” nei principali mercati consumatori a livello mondiale
che rappresentano un’autentica ricchezza, frutto di lavoro, impegno,
esperienza, tradizione, selezione e processi di qualità, troppo
spesso penalizzata da imitazioni o addirittura veri e propri falsi, che
sfruttano la fama dei nostri prodotti per lucrare, di fatto ingannando
i consumatori e danneggiando i nostri produttori”.
Queste produzioni sono peraltro tutelate dal punto di vista normativo
sia a livello nazionale, sia comunitario, sia mondiale. Qualora si verifichino
utilizzazioni improprie o contraffazioni o uso illegittimo del marchio
di una determinata denominazione o parte di una denominazione all’interno
della UE si attiva prioritariamente il sistema di allerta tra le strutture
ispettive incaricate da ciascun stato membro. Nel caso in cui siano interessati
paesi extra UE, la situazione da affrontare è più complessa
e differenziata, a seconda dell’adesione o meno al TRIPs, cioè
all’“Accordo relativo agli aspetti dei diritti di proprietà
intellettuale attinenti al commercio” e del concetto anglosassone
della preminenza del marchio d’impresa sul principio europeo dell’origine
geografica.
Ufficio Stampa
Giunta Regionale del Veneto
capo.uffstampa@regione.veneto.it
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