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QUALITA'
Etichettatura carni: consumatori e produttori meritano la trasparenza
L’etichettatura d’origine delle
carni anche trasformate non può essere un optional. Deve, invece,
essere un obbligo per consentire ai consumatori di scegliere in modo consapevole
e agli allevatori di difendere e valorizzare le loro produzioni di qualità.
Lo sostiene la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alle
dichiarazioni del commissario Ue alla Salute Tonio Borg.
La trasparenza, quindi, è una scelta che non ha alternative. Del
resto, anche per quanto riguarda i problemi operativi e gli adeguamenti
della catena alimentare -sottolinea la Cia- non pensiamo che, ad esempio,
etichettare un prosciutto crudo o cotto comporti grandi maggiorazioni
di costo. Oltretutto, basta considerare che proprio tre prosciutti su
quattro sono stranieri e il consumatore non ne è a conoscenza,
in quanto l’origine non è assolutamente evidenziata in etichetta,
salvo per le Dop.
Ecco perché, come indicato anche dal Parlamento europeo, bisogna
arrivare -conclude la Cia- all’etichettatura d’origine di
tutte le carni sia fresche che trasformate. (www.cia.it)
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