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Crisi: Coldiretti, consumo di pane sceso ai minimi dall'Unità d'Italia
Crolla il consumo di pane ai minimi dall'Unità d'Italia,
con più di quattro italiani su dieci (42 per cento) che mangiano
quello avanzato dal giorno prima, con una crescente tendenza a contenere
gli sprechi, diversamente da quanto accade nella Grande distribuzione
organizzata (Gdo). E' quanto afferma - riferisce una nota - Coldiretti,
sulla base di un'indagine Ixe', nel sottolineare che la crisi ha portato
i cittadini a sviluppare diverse tecniche per evitare quello che una volta
veniva considerato un vero sacrilegio, con il 44 per cento degli italiani
che lo surgela, il 43 per cento lo grattugia il 22 per cento lo da' da
mangiare agli animali mentre nel 5 per cento delle famiglie il pane non
avanza mai. E ben il 24 per cento utilizza il pane raffermo per la preparazione
di particolari ricette che vengono spesso dalla tradizione contadina.
Una situazione che - sottolinea Coldiretti - contrasta fortemente con
quanto accade nella filiera della Grande distribuzione organizzata dove,
alla chiusura del supermercato, il pane del giorno avanzato viene ritirato
e gettato, senza alcuna possibilità di poter essere riutilizzato,
nè donato alle mense per le persone indigenti. Resta il fatto -
continua Coldiretti - che i consumi di pane sono crollati, tanto che nel
2013 è stata servita in tavola per la prima volta nella storia
degli italiani meno di una fetta di pane a pasto (o una rosetta piccola)
per persona, con il consumo del bene alimentare più prezioso che
è sceso al minimo storico dall'Unità d'Italia. Nel 1861,
anno dell'Unità d'Italia, si mangiavano - sottolinea la Coldiretti
- ben 1,1 chili di pane a persona al giorno, oggi appena 98 grammi a persona
al giorno. Particolarmente sensibile è stato il calo degli acquisti
negli ultimi anni di crisi con un crollo in quantità del 32 per
cento rispetto ai 145 grammi acquistati a persona nel 2007. Il trend discendente
- precisa Coldiretti - viene però da lontano: nel 1980 si aggira
intorno agli 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 si scende a 197 grammi,
nel 2000 si arriva a 180 grammi, nel 2010 si attesta a 120 grammi e nel
2012 crolla a 106 grammi. (com-stt/cam/rob – www.asca.it)
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