QUALITA'
Con più di otto italiani su dieci
(81 per cento) che non buttano il cibo scaduto, al rientro dalle vacanze
quest'anno è allarme in dispensa dove è necessario fare
le verifiche indispensabili a garantire l'integrità dei cibi che
si portano a tavola per evitare di avere spiacevoli disturbi. E’
quanto afferma la Coldiretti sulla base del rapporto 2014 di Waste watcher
knowledge for Expo dal quale si evidenzia che nel 2014 sono aumentati
del 18 per cento gli italiani che non gettano cibi scaduti anche per colpa
della crisi. E' innanzitutto necessario verificare nelle case la
data di scadenza dei cibi che va distinta però dal Termine Minimo
di Conservazione (TMC) riportato con la dicitura “Da consumarsi
preferibilmente entro“ che indica - sottolinea la Coldiretti
- la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà
organolettiche e gustative, o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni
di conservazione, senza con questo comportare rischi per la salute in
caso di superamento seppur limitato della stessa. Si sottolinea però
che tanto più ci si allontana dalla data di superamento del TMC,
tanto più vengono a mancare i requisiti di qualità del prodotto,
quale il sapore, odore, fragranza, ecc. La data di scadenza vera e propria
- precisa la Coldiretti - è invece la data entro cui
il prodotto deve essere consumato ed anche il termine oltre il quale
un alimento non può più essere posto in commercio.
Tale data di consumo non deve essere superata altrimenti ci si può
esporre a rischi importanti per la salute. Si applica ai prodotti
preconfezionati, rapidamente deperibili come il latte fresco (7 giorni)
e le uova (28 giorni). Da un punto di vista microbiologico ed è
indicata con il termine “Da consumarsi entro” seguito dal
giorno, il mese ed eventualmente l’anno e vale indicativamente per
tutti i prodotti con una durabilità non superiore a 30 giorni.
Al rientro dalle ferie una particolare attenzione – continua la
Coldiretti - deve essere poi riservata al controllo della funzionalità
del freezer e del congelatore per sincerarsi che non vi siano state interruzioni
del funzionamento. A questo proposito - precisa la Coldiretti -
lo sviluppo di ghiaccio sulle confezioni esterne di surgelati o anche
della carne sta ad indicare che è avvenuta una interruzione del
freddo ed è quindi consigliabile non consumare i prodotti interessati.
All'interno del frigorifero - continua la Coldiretti - vanno eliminate
le confezioni già aperte di latte, succhi di frutta o conserve
come pure quelle di tonno e sottoli se l'olio non copre integralmente
il prodotto. Anche le vaschette di yogurt che si presentano gonfie in
modo anomalo sono pericolose perché possono essersi verificate
fermentazioni indesiderate. Eliminare in ogni caso gli omogeneizzati già
aperti ed anche - continua la Coldiretti - i salumi già affettati
che presentano segni di ossidazione come pure gli eventuali “avanzi”
dimenticati alla partenza. Un consiglio - precisa la Coldiretti - che
a maggior ragione va seguito se i prodotti già aperti sono stati
lasciati fuori dal frigorifero di casa. Occhio anche all'eventuale sviluppo
di muffe su formaggi o salumi. La frutta e la verdura devono essere
controllate eliminando i pezzi avariati che - continua la Coldiretti -
fanno marcire anche gli altri. Nei legumi già sgusciati potrebbero
nascondersi insetti mentre nelle confezioni già aperte la perdita
di fragranza per biscotti o snack sta a significare l'assorbimento di
umidità. Anche il portapane - sottolinea la Coldiretti - va controllato
perché il permanere di residui o briciole può favorire le
formiche o scarafaggi che spesso si annidano anche nella spazzatura se
non è stata eliminata prima delle vacanze. La presenza di insetti
che si manifestano con larve o minuscole farfalline può riguardare
anche - conclude la Coldiretti - le confezioni già aperte di riso
o pasta sulla quale si possono sviluppare muffe.
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