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QUALITA'
Stessa biodiversità campi ogm e non
Lo indica il primo studio sulle coltivazioni in Africa
Il primo studio sui campi di mais geneticamente modificato (gm) in Africa
indica che la biodiversità degli insetti è uguale a quella
presente nelle colture tradizionali, sia per la varietà delle specie
che per il numero di individui. Condotto in Sudafrica e pubblicato sulla
rivista Environmental Entomology, il risultato si deve al gruppo di ricerca
coordinato da Johnnie van den Berg, della North-West University.
I dati confermano quelli raccolti finora dalle ricerche condotte in Cina,
Spagna, e Stati Uniti su campi di riso, cotone e mais gm. La biodiversità
di un ecosistema agricolo, scrivono gli autori dello studio, è
importante non solo per il suo valore intrinseco, ma perché influenza
le funzioni ecologiche vitali per la produzione vegetale nei sistemi agricoli
sostenibili e nell'ambiente circostante.
Una delle preoccupazioni più comuni in merito alle colture geneticamente
modificate è il potenziale impatto negativo che potrebbero avere
sulla diversità e l'abbondanza degli organismi che ospitano, e
successivamente sulle funzioni degli ecosistemi. Pertanto, proseguono
gli autori, è essenziale valutare il potenziale rischio ambientale
di queste colture e il loro effetto sulle specie. Tuttavia la valutazione
dell'impatto del granturco ogm sull'ecosistema è stata finora ostacolata
dalla mancanza di liste di controllo delle specie presenti nelle coltivazioni
di mais.
Il primo obiettivo dello studio è stato quindi compilare una lista
degli insetti che popolano queste colture per confrontare la diversità
e l'abbondanza nelle coltivazioni ogm. In due anni in entrambi i campi
considerati nella ricerca sono stati censiti 8.771 insetti di 288 specie,
fra decompositori, erbivori, predatori, e parassiti. I dati indicano che,
per quanto riguarda i campi di mais in Sudafrica, ''la diversità
di insetti nei sistemi agricoli ogm - sottolinea van den Berg - è
elevata come nei sistemi di agricoltura tradizionali''. (www.ansa.it)
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