QUALITA'

Carne cavallo: per il 71% degli europei è prioritaria l’origine in etichetta. Bruxelles acceleri su estensione dell’obbligo a tutti gli alimenti
La Cia osserva come in Italia il tema della tracciabilità sia ancora più sentito: oltre nove consumatori su dieci vogliono un’etichetta trasparente dove risulti chiara la provenienza della materia prima. Servono misure strutturali, scandali come questo accrescono le preoccupazioni dei cittadini sulla sicurezza del cibo.
 
Lo scandalo della carne di cavallo venduta come bovina deve essere l’occasione per rafforzare la tracciabilità di tutti i cibi in Europa. Non solo in questo modo si eviterebbe il ciclico ripetersi di allarmi alimentari, ma si andrebbe incontro alla volontà dei cittadini. Per il 71 per cento degli europei, infatti, è prioritaria l’indicazione d’origine in etichetta: prima, nelle scelte di consumo davanti agli scaffali, ci sono solo qualità (96 per cento) e prezzo (91 per cento). Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, ricordando gli ultimi dati Eurobarometro, secondo cui tre quarti dei cittadini in Ue esprimono “preoccupazione” sulla sicurezza del cibo.
In Italia il tema dell’etichettatura è ancora più sentito: secondo la nostra indagine -spiega la Cia- oggi il 92 per cento dei consumatori nazionali chiede un’etichetta trasparente dove risulti chiara la provenienza di tutti gli ingredienti e delle materie prime agricole. Si tratta di una misura indispensabile di tutela contro frodi commerciali e truffe a tavola, che minano la fiducia dei cittadini e hanno effetti diretti sui consumi.
Per questo ora bisogna cogliere le indicazioni che arrivano dalla popolazione e accelerare i tempi di Bruxelles in materia di tracciabilità alimentare -conclude la Cia- cominciando proprio dall’estensione dell’obbligo d’origine per ogni tipo di carne e non più solo quella bovina. (www.cia.it)


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