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QUALITA'
Co-marketing, valorizzazione, del prodotto
e private label
Il futuro di Dop e Igp si gioca sul delicato equilibrio tra produttori
e grande distribuzione
I prodotti Dop e Igp sono beni da sfruttare
oppure costituiscono la punta di diamante e traino dell’intero settore
agroalimentare nazionale? Questa è la domanda che ha fatto
da filo conduttore alla tavola rotonda - moderata dal giornalista
del Corriere del Mezzogiorno Antonio Fiore - che si è tenuta ieri
pomeriggio a Villa Domi a Napoli in occasione dell’assemblea annuale
di AICIG, Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, alla
presenza di rappresentanti delle istituzioni, del sistema consortile e
della grande distribuzione.
Al centro del dibattito il ruolo delle denominazioni, il peso che queste
esercitano sull’appeal dei nostri prodotti ma anche l’impatto
economico delle IG: il quadro che ne esce, è quello di un settore
con una buona vitalità, sostenuta dall’interesse nei confronti
del patrimonio di eccellenze agroalimentari italiano da parte degli operatori
della distribuzione, ristorazione e nei soggetti quotidianamente impegnati
nella valorizzazione e tutela di tali prodotti. Il giro d’affari
per le DOP e le IGP si attesta intorno ai 6,5 miliardi di euro alla produzione
– circa il 38% del valore totale delle vendite di prodotti agricoli
e alimentari registrati a livello UE e quasi il doppio rispetto alla Francia
- e circa 12 miliardi al consumo, di cui 8,5 derivanti dai consumi interni
e il resto distribuito nei paesi raggiunti dalle esportazioni, principalmente
concentrate nell’Unione Europea. I valori sono in crescita rispetto
all’anno precedente, nonostante la crisi.
Ha aperto i lavori il padrone di casa Domenico Raimondo, Presidente del
Consorzio di tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, che ha organizzato
la giornata insieme ad Aicig.
Si è proseguito con l’intervento del Direttore Generale della
Qualità del Mipaaf Stefano Vaccari: “Non stiamo parlando
più di un settore di nicchia, bensì di qualcosa che coinvolge
una quantità di attori tale da rendere quello delle denominazioni
un mercato di primaria importanza. Per una volta possiamo dire di essere
leader e all’avanguardia in Europa. Anche la recente normativa comunitaria
si è basata su concetti già consolidati in Italia (ruolo
dei Consorzi, protezione ex-officio)”.
A seguire, l’intervento del Presidente di AICIG, Giuseppe Liberatore:
“ Aicig è impegnata al fianco di Mipaaf e Parlamento Europeo
nelle battaglie per l’ottenimento di una maggiore tutela delle indicazioni
geografiche. Ma cerchiamo anche di favorire la crescita delle realtà
meno strutturate sollecitando confronti e collaborazioni con i grandi
Consorzi. L’organizzazione di incontri come quello odierno, dove
si possono avviare discussioni tra i diversi attori del settore, possono
avere esiti positivi per le denominazioni”.
Il dibattito è poi proseguito con il Direttore del Consorzio di
tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Antonio Lucisano, che ha sottolineato
come “spesso il mercato non percepisce il valore della specificità
legata alla Dop e i consorzi si trovano in difficoltà nel far capire
il complesso e costoso sistema dei controlli”.
Il Responsabile prodotti tipici Coop Italia Sergio Soavi e il Product
manager prodotti a marchio Despar Italia Simone Pambianco, sono intervenuti
sul rapporto tra private label e prodotti DOP e IGP: "Dobbiamo giocare
a carte scoperte - ha dichiarato Soavi - e lavorare in un’ottica
di co-marketing affinchè ci sia un beneficio reciproco". "Il
gruppo Despar è presente in 32 Paesi – ha dichiarato Pambianco
- ed è un grande veicolo per la diffusione dei prodotti Dop e Igp
nazionali all’estero anche attraverso la linea “premium”
che li valorizza”.
Non è mancato il punto di vista dello chef, nella fattispecie il
due stelle Michelin Gennaro Esposito, che ha ribadito l’importanza
delle materie prime per garantire la qualità, in particolare quando
si tratta di prodotti DOP e IGP. Infine, il punto sull’export, insieme
al Dirigente ufficio agroalimentare e vini ICE Roberto Lovato, che ha
sottolineato come la richiesta di prodotti italiani nel mondo sia in crescita,
per merito anche dei moderni strumenti di comunicazione tramite i quali
i consumatori anche dall’estero possono informarsi e conoscere le
specificità dei nostri prodotti.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Presidente della
Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, che ha
fatto il punto sullo stato di salute dei distretti produttivi agroalimentari
e ha sottolineato come l’impegno dell’Europa per la tutela
delle produzioni di qualità sia costante. “Il Parlamento
Europeo sta lavorando molto e bene, i risultati sul “Pacchetto Qualità”
lo testimoniano. Il settore agroalimentare è vivo e gode, anche
in questo difficile periodo, di buona salute: solo nei primi mesi del
2013 ha fatto registrare +12% rispetto al 2012, – già considerato
un anno record con 32 miliardi di euro in valore. Ma in Italia siamo bravissimi
a farci male da soli: ricordiamo tutte le iniziative, come i marchi De.Co.
(denominazioni comunali), in contrasto con le disposizioni comunitarie
e capaci di creare solo confusione sui mercati. Dobbiamo valorizzare e
investire sulle denominazioni comunitarie”. “Il nostro lavoro
– ha proseguito De Castro - adesso deve essere focalizzato per colmare
i vuoti normativi che impediscono la tutela dei prodotti anche fuori dall’Unione
Europea: nelle prossime settimane avremo un’importante opportunità
per intervenire in importanti mercati, grazie all’apertura del nuovo
negoziato commerciale che interesserà Unione Europea, da un lato,
Stati Uniti e Canada dall’altro”.
Ufficio Stampa AICIG
Marte Comunicazione
Tel 335 6130800
Email: marzia.morganti@gmail.com
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Ufficio Stampa Consorzio Mozzarella DOP
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