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QUALITA'
Presentato a Roma il consuntivo Valoritalia per il 2012.
Controlli su 176 vini a denominazione e su 41 a indicazione geografica.
Per la prima volta certificati anche i vini bio. Sono oltre 1 miliardo
e 200 milioni le bottiglie da 0,75 litri controllate da Valoritalia nel
corso dell’attività 2012. Oltre 1 miliardo di bottiglie certificate
da Valoritalia con la grande novità della certificazione bio
Questo nuovo scenario ha portato, per l’anno 2012, a controlli su
176 denominazioni (131 D.O.C. e 45 D.O.C.G.) corrispondenti al 60%
della produzione italiana a denominazione. A ciò si aggiungano
i controlli su 41 vini I.G.T. e le certificazioni rilasciate per la prima
volta anche a vini bio, per un totale di 9.181.761 ettolitri di vino imbottigliato
cioè oltre 1.224.234.800 di bottiglie da 0,75 litri.
Nei primi dieci mesi di attività del 2013 sono stati prelevati
otre 36.500 campioni, pari ad oltre 6.100.000HL per effettuare le analisi
chimico-fisiche e organolettiche ai fini dell’ottenimento dell’idoneità
alla denominazione.
Nel corso della giornata di mercoledì è stata presentata
al pubblico anche la 3a edizione del volume “Le D.O.C.G., le D.O.C.
e le I.G.T. di Valoritalia” contenente informazioni dettagliate
sulla produzione vitivinicola relativa alle denominazioni e indicazioni
geografiche oggetto di controllo da parte di Valoritalia. Un accurato
data base di grande utilità per produttori, Consorzi di Tutela
e altri attori della filiera impegnati nella tutela e nella programmazione
delle D.O.P. e I.G.P. italiane.
All’interno del volume si possono rintracciare riscontri precisi
ed esaurienti sui reali volumi prodotti in vendemmia, sulla quantità
di vino ottenuto, sulle quantità imbottigliate oltre che sull’ammontare
delle giacenze. Tali dati, rilevati su base annuale, sono anche scaricabili
dal sito dedicato dove, in aggiunta, è possibile reperire tabelle
sulle comparazioni trimestrali relative alle certificazioni e agli imbottigliamenti
di ciascuna denominazione e indicazione geografica.
“L’attenta osservazione dei dati consente di comprendere quanto
realmente accade, sul piano produttivo, nell’intervallo spazio-temporale
che intercorre tra la vendemmia e la bottiglia stappata a tavola –
afferma Ezio Pelissetti, Consigliere Delegato Reparto Regolamentato -
per esempio, non tutti sanno che della produzione iniziale soltanto il
50% viene trasferito in bottiglia e che, per quanto ci riguarda, la percentuale
dell’impatto del vino di qualità sul fatturato viene misurata
sull’imbottigliato”.
Sull’attività di garanzia interviene Pietro Bonato, Consigliere
Delegato Reparto Volontario e Direttore di CSQA: “Quello del vino
è l’unico settore italiano che tiene ma che si presta, per
sua natura, più di tanti altri prodotti agroalimentari, alla sofisticazione.
Su questo piano, l’attività del controllore risulta essere
a favore tanto del produttore quanto del consumatore.
Valoritalia, in quest’ottica, ha sempre puntato alla massima accuratezza
e alla tempestività del dato”. Per quanto riguarda i sistemi
di controllo, per le I.G.T. si assiste a un processo simile a quello che
riguarda le D.O., anche se risulta un po’ più semplificato.
Per esempio, per le I.G.T. non è prevista l’analisi chimico-fisica
e organolettica sistematica ad ogni partita del prodotto per verificare
la rispondenza alle caratteristiche dei disciplinari di produzione.
Differente è il discorso per i vini a denominazioni d’origine
– “In questo senso sono i più garantiti al mondo -
commenta Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Federdoc che continua -
con la nostra attività assicuriamo tracciabilità e analisi,
partita per partita, di carattere chimico-fisico e organolettico per verificarne
la conformità rispetto al disciplinare. Non a caso è stato
calcolato che nel 2014 1 persona su 7 nel mondo stapperà una bottiglia
certificata da Valoritalia”.
“A livello Europeo - afferma Domenico Zonin, Presidente Unione Italiana
Vini - si è da poco raggiunto un importante traguardo per quanto
riguarda il futuro del settore vitivinicolo”.
“Infatti, grazie all’accordo raggiunto tra Commissione, Parlamento
e Consiglio Europeo sulla futura PAC saranno reintrodotte (nel nuovo Regolamento
OCM unica) forme di gestione del potenziale viticolo. Si è passati
quindi - ricorda Domenico Zonin - da un OCM che introduceva a partire
dal 2015 la totale liberalizzazione dei nuovi impianti di vigneto a un
nuovo regime che cercherà di mantenere strumenti di controllo della
produzione garantendo in questo modo qualità e remuneratività
della vitivinicoltura, a tutto vantaggio dei produttori e dei consumatori”.
La grande novità dell’anno per Valoritalia riguarda comunque
la certificazione biologica.
“Quella del biologico va considerata oggi una vera e propria filosofia
a cui l’azienda decide di aderire, dovendo riorganizzare totalmente
il proprio sistema produttivo – interviene ancora Pelissetti –
esistono invece moltissime aziende che si lanciano su questi mercati redditizi
e di tendenza per fini prettamente economici più che etici, venendo
meno alla filosofia che dovrebbe guidare questo tipo di produzione. Valoritalia
si propone agli operatori del settore Biologico come un partner essenziale
per valorizzare le proprie produzioni applicando degli standard di certificazione
chiari e rigorosi garantendo anche in questo settore la massima trasparenza
e garanzia per tutti i produttori e i consumatori”.
Ufficio stampa
MG Logos di DACAR 2005
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