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QUALITA'
Contro fregature da scaffale arriva guida Federdop Olio per extra vergine
a marchio Dop e Igp
La guida, presentata
a Roma, raccoglie numerosi contributi di esperti del settore e contiene
informazioni dettagliate sulla legislazione. In pole position nella difesa
dell’identità territoriale Il Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali, attraverso i suoi organi di controllo: Corpo forestale
dello Stato, Ispettorato centrale Repressione frodi e il Comando Carabinieri
delle Politiche agricole e alimentari.
Una guida per imparare a scoprire il valore del vero olio extra vergine
di oliva Dop prodotto in Italia. Una mappa del gusto con profili organolettici
e consigli per orientare la scelta dei consumatori verso ciò che
più piace, ma soprattutto un aiuto per non prendere fregature da
scaffale. Ci ha pensato la Federdop Olio, la federazione degli oli extra
vergine di oliva a denominazione di origine protetta che rappresenta gli
interessi di 23 dei consorzi di tutela dell’olio in Italia. Nel
Belpaese, su 249 denominazioni riconosciute, ben 43 sono oli extra vergine
di oliva. si tratta di una qualità diversa e certificata dal marchio
Ue della designazione di origine di cui si fregia anche l’Igp Toscano
insieme ad altre 42 denominazioni.
La guida, presentata a Roma, raccoglie numerosi contributi di esperti
del settore e contiene informazioni dettagliate sulla legislazione. In
pole position nella difesa dell’identità territoriale Il
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, attraverso
i suoi organi di controllo: Corpo forestale dello Stato, Ispettorato centrale
Repressione frodi e il Comando Carabinieri delle Politiche agricole e
alimentari.
I dati IRI infoscan, rilevati dall’osservatorio economico di Unaprol
per Federdop per il mercato dell’olio all’interno di Iper,
Super e negozi a libero servizio, evidenziano che il 72% dei volumi di
olio venuti all’interno della GDO è rappresentato da olio
extra vergine. Seguono per importanza l’olio d’oliva con il
13%; il 100% italiano con il12% e con una presenza vicina, o poco superiore
all’1%, gli oli bio e a denominazione.
Nel 2012 i volumi di oli a denominazione venduti registrano un incremento
dell’1% in volume e in valore, rispetto al 2011, passando da un
livello di 2.735.533 litri ad uno di 2.770.764 litri.
L’analisi regionale delle vendite in volume mostra che il 30% degli
oli Dop/Igp venduti attraverso la GDO è acquistato in Lombardia;
seguono per importanza l’Emilia Romagna (14%), il Veneto (13%),
il Piemonte e la Val d’Aosta (11%), la Toscana (10%), il Lazio (5%).
Le restanti regioni mostrano percentuali residuali. Passando ad analizzare
i prezzi degli oli e denominazione all’interno della Grande distribuzione
si evidenzia che il prezzo più alto è riscontrabile in Trentino,
dove nel 2012 mediamente un litro di olio Dop/IGp è stato venduto
a 12,37 €. Seguono la Lombardia (10,98 €/lt), il Veneto (10,85
€/lt), la Toscana (10, 51 €/lt)e il Lazio con un livello di
prezzo pari a circa 10,40 €/lt.
Sostanzialmente nelle regioni del Nord il prodotto si colloca su livelli
di prezzo più remunerativi, “sia in considerazione delle
quantità più esigue, sia per una maggiore disponibilità
da parte dei consumatori a riconoscere ed “apprezzare” tali
produzioni”. Ha riferito il presidente di Federdop Silvano Ferri
che ha poi aggiunto questo contesto mostra la necessità di strutturare
politiche di prezzo che risultino maggiormente premianti per un prodotto
di qualità quale l’olio a denominazione, in modo da poter
remunerare adeguatamente gli operatori e riuscire a valorizzare al meglio
tali oli”.
Dall’analisi ulteriore del comparto si evince che il 45% degli oli
dop venduti è a private label, come anche un altro 45% è
rappresentato da diverse marche minori. Tale situazione evidenzia una
polverizzazione dei marchi degli oli Dop e l’impossibilità
per gli operatori minori di detenere quote di mercato ragionevoli, soprattutto
all’interno delle insegne della Grande Distribuzione.
Nella guida vengono delineati i profili, le tradizioni dei territori di
23 oli Dop e uno Igp associati a Federdop Olio. “La guida di Federdop
punta proprio a stimolare la domanda di un consumatore più esigente
verso un prodotto che racchiuda insieme alla qualità anche il concetto
di territorio e di origine certa di un olio extra vergine che sappia emozionare”.
Ha sottolineato Massimo Gargano presidente di Unaprol che ha poi concluso
“in uno scenario dove tutto sembra sgretolarsi concedersi “qualità”,
anche se può sembrare un lusso, in realtà, nella maggior
parte dei casi, è la manifestazione di una scelta d’acquisto”.
(www.aiol.it)
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