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QUALITA'
Efsa, in oltre il 96% degli alimenti Ue livelli
dei pesticidi nella norma
Secondo l'analisi condotta dall'Autorità europea per la sicurezza
alimentare condotta su quasi 200 diversi tipi di alimenti, la quasi totalità
dei cibi rispetta i livelli massimi di residuo (Lmr) dei pesticidi legalmente
ammessi
Meno residui di pesticidi negli alimenti in Europa, secondo la relazione
annuale sul tema pubblicata dall'Autorità europea per la sicurezza
alimentare (Efsa), che presenta i dati rilevati nel 2008 in particolare
su frutta, verdura, cereali e valuta i possibili rischi per i consumatori
europei. Le cifre indicano che il 96,5% dei campioni analizzati supera
l'esame, rispetta cioè i livelli massimi di residuo (Lmr) dei pesticidi
legalmente ammessi nei prodotti alimentari del Vecchio continente. Sono
di più anche gli alimenti completamente privi di residui. E anche
i prodotti destinati ai bambini e quelli bio, sottoposti a norme più
restrittive, molto raramente superano i livelli consentiti.
Dalla relazione, in particolare, emerge che il 3,5% di tutti i campioni
analizzati supera i livelli massimi di residuo legalmente ammessi. Nel
2007 questa percentuale era del 4,2%. In totale, si legge in una nota
dell'Efsa, sono stati analizzati oltre 70.000 campioni di quasi 200 diversi
tipi di alimenti per testare la presenza o meno di residui di pesticidi.
I metodi di monitoraggio applicati dagli Stati membri dell'UE consentono
di individuare fino a 862 pesticidi diversi.
Residui di pesticidi superiori ai livelli massimi consentiti, comunque,
sono stati individuati con maggior frequenza negli alimenti importati
da paesi non appartenenti all'Ue (7,6%) rispetto ai campioni che avevano
origine nei Paesi dell'Ue (2,4%).
Secondo i risultati del programma coordinato dell'Unione europea per i
pesticidi, elaborato per raccogliere dati comparativi per tutti gli Stati
membri, rispetto allo scorso anno la percentuale di campioni privi di
residui dei pesticidi è aumentata. Nel 2008 i campioni privi di
residui hanno raggiunto il 62,1% di quelli controllati, mentre negli anni
2005- 2007 solo una percentuale compresa tra il 52,7% e il 58% dei campioni
non conteneva residui misurabili.
Dei 2.062 campioni di alimenti per l'infanzia, 76 contenevano tracce di
pesticidi, mentre i limiti di legge sono stati superati in appena 4 campioni
(0,2%). La legislazione europea in materia e' molto restrittiva e impone
di non superare un residuo di 0,01 mg/kg per qualsiasi singolo pesticida.
Quanto ai prodotti biologici, i livelli consentiti sono stati superati
nello 0,9% dei campioni analizzati. Anche in questo caso la legislazione
Ue ammette l'impiego solo di un numero limitassimo di pesticidi nella
produzione di alimenti biologici.
La presenza di pesticidi negli alimenti, ricorda però l'Efsa, come
pure in molti casi il superamento dei livelli massimi di residuo consentiti,
non mette necessariamente a rischio la sicurezza alimentare. Nel valutare
i pericoli per i consumatori, l'Autorità ha stimato l'esposizione
cronica (a lungo termine) ai pesticidi contenuti nei principali alimenti
che fanno parte della dieta degli europei e l'esposizione acuta (a breve
termine) per nove tipi di colture monitorate nel 2008 nel quadro del programma
coordinato dell'Ue.
Nel primo caso l'Efsa ha concluso che nessuno dei pesticidi esaminati
desta preoccupazioni per la salute. Per quanto concerne la valutazione
dell'esposizione acuta, l'Efsa ha presunto un consumo di abbondanti porzioni
di alimenti contenenti i massimi livelli di residui rilevati. Ma anche
considerando questo peggiore scenario, solo per 35 combinazioni di pesticida/prodotto
alimentare potrebbe sussistere un potenziale rischio, ma soli in rari
casi. (www.adnkronos.com)
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