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QUALITA'
In Europa mense collettive sempre più verdi, la città
di Roma modello virtuoso
Sono 5,5 milioni gli italiani che ogni giorno mangiano fuori
casa, nell'ambito del circuito della ristorazione collettiva pubblica
Norimberga, 17 feb. (Adnkronos) -
Sono 5,5 milioni gli italiani che ogni giorno mangiano fuori casa, nell'ambito
del circuito della ristorazione collettiva pubblica. Di questi, 2,4 milioni
sono studenti, 200 mila degenti di ospedali, 450 mila tra esercito, polizie
e forze dell'ordine. Considerando che il costo medio per la materia prima
di ogni pasto erogato nelle mense è di 1,6 euro, il mercato delle
mense solo per i produttori di cibo muove un giro d'affari di 8,8 milioni
di euro al giorno.
E considerando che un milione di bambini mangia menù biologici
nelle mense delle scuole, solo dalla ristorazione collettiva nella pubblica
istruzione per i produttori bio arrivano 1,6 milioni di euro al giorno.
Visti i numeri, convertire la ristorazione collettiva al bio e promuovere
gli acquisti verdi pubblici rappresenta un modo non solo per diversificare
i menù, ma anche per tornare alla stagionalizzazione degli alimenti,
tutelare la biodiversità delle colture, migliorare la qualità
e la sicurezza dell'alimentazione, puntare sulla filiera corta e sui prodotti
locali.
Ne ha parlato oggi l'Associazione italiana per l'agricoltura biologica
nell'incontro ''Ristorazione collettiva biologica e Acquisti Verdi Pubblici
(Gpp)'' e nel workshop ''Regole per la gestione dei capitolati d'appalto
sostenibili nella ristorazione pubblica'', nell'ambioto del Biofach di
Norimberga.
Tra i casi esemplari in fatto di ristorazione pubblica biologica, quello
del comune di Roma dove vengono serviti ogni giorno 150mila pasti bio
dal costo medio di 5,03 euro, per un fatturato annuo di 137.808.000,00
euro. Nella Capitale, il 70% di tutti i cibi serviti nelle mense scolastiche
è biologico. L'introduzione di cibi bio ha incrementato il costo
medio di un pasto solo dell'1,5%, ovvero di 0,20 euro, mentre il costo
annuale dei prodotti biologici serviti agli studenti è di 43.000.000,00
di euro.
In Francia, invece, nel 2010 sono stati spesi 130 milioni di euro in acquisti
pubblici di prodotti biologici, cifra che rappresenta l'1,8% del totale
degli acquisti di cibo nel settore della ristorazione collettiva. A inizio
2011, il 46% delle strutture di catering e ristorazione collettiva francesi
dichiarava di usare prodotti biologici. Ancor migliore la prestazione
nelle scuole, il 61% delle quali dichiarava di serviva cibo bio.
Il settore del catering e delle ristorazione provoca un impatto negativo
sull'ambiente a causa del consumo di energia per produrre e trasformare
il cibo, il consumo di acqua, l'uso del packaging, la produzione di rifiuti,
l'elevato uso di detergenti chimici. Ridurre l'impronta ecologica della
ristorazione collettiva è possibile convertendo il settore al bio,
scelta che solo per l'Europa porterebbe a una riduzione dei gas serra
climalteranti per un valore equivalente alla CO2 emessa in un anno da
600 mila persone. (http://www.adnkronos.com)
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