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QUALITA'
Coldiretti, ok aumento del 20% frutta bibite al posto tassa
Dal DL Balduzzi una buona notizia per 23 mln di italiani
che le consumano
L’aumento della quantità di frutta nelle bibite
al 20 per cento migliora concretamente la qualità dell’alimentazione
e concorre a ridurre così le spese sanitarie dovute alle malattie
connesse all’obesità che sono in forte aumento. E’
quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare
positivamente i contenuti della bozza di decreto legge sulla miniriforma
della Sanità consegnata dal Ministro della Salute Renato Balduzzi
alle Regioni che nell’accantonare la tassa sulle bibite gassate
prevede un aumento del loro contenuto minimo di frutta. Il provvedimento
- riferisce la Coldiretti - recita testualmente che “a decorrere
dal 1° gennaio 2013 le bevande analcoliche di cui all’articolo
4 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n.719, devono
essere preparate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20
per cento”. Una buona notizia - sottolinea Marini - per quasi 23
milioni di italiani che consumano bevande gassate che aiuta a migliorare
il bilancio della sanità. Consumare più frutta significa
ridurre le malattie collegate direttamente all'obesità che sono
responsabili - continua la Coldiretti, sulla base dei dati della Commissione
europea - del 7 per cento dei costi sanitari dell'Unione europea, questo
perché l'aumento di peso è un importante fattore di rischio
per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione,
l'infarto e certi tipi di cancro. Il provvedimento accoglie finalmente
le richieste della Coldiretti e delle Associazioni dei consumatori e manda
in soffitta la legge nazionale ormai datata (Legge n. 286 del 1961) per
la quale le bevande al gusto di agrumi possono essere colorate a condizione
che esse - precisa la Coldiretti - contengano appena il 12 per cento di
succo di agrumi, spesso all’insaputa dei consumatori. L’aumento
della percentuale del contenuto minimo di frutta al 20 per cento corrisponde
- spiega la Coldiretti - all’utilizzo di 200 milioni di chili in
più di arance all’anno. Gli acquisti di frutta e verdura
delle famiglie italiane sono stati nell’ultimo anno pari a circa
347 chili, con un calo di oltre 100 chili (-22 per cento) rispetto a dieci
anni fa. La riduzione nei consumi - conclude la Coldiretti - riguarda
soprattutto le giovani generazioni con il 23 per cento dei genitori che
- secondo i dati del progetto “Okkio alla salute - dichiara che
i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura. (www.coldiretti.it)
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