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QUALITA'
Sono attenti alla qualità e alle etichette,
ecco gli Italiani al supermercato
Emerge l'immagine di un Paese attento alla sostenibilità e
alle abitudini alimentari ma con ancora strada da fare verso una consapevolezza
maggiore. Lo rileva la ricerca Ipsos - Tetrapak 'Buon appetito. A tavola
più responsabili'
Attenti alle etichette, principali veicoli
d'informazione sui prodotti che acquistiamo, alla qualità invece
della quantità, e disposti a pagare di più pur di comprare
un prodotto sano e sostenibile. Sono gli italiani al supermercato, così
come li fotografa la ricerca Ipsos promossa da Tetra Pak Italia, ''Buon
appetito. A tavola più responsabili'', presentata oggi a Rimini,
nell'ambito della fiera Ecomondo.
Dall'indagine emerge l'immagine di un Paese attento alla sostenibilità
e alle abitudini alimentari ma con ancora strada da fare verso una consapevolezza
maggiore. L'occhio dei consumatori è sempre più spesso puntato
sulle confezioni. La gran parte dei consumatori infatti (84%) appare estremamente
attento a che cosa viene riportato sulle etichette, con particolare riferimento
a latte, yogurt, carne fresca e prodotti da banco frigo.
Insomma, il consumatore è sempre più attento alla salubrità
dei prodotti e sufficientemente consapevole dell'importanza di conciliare
gusto e salute, mantenendo abitudini alimentari sane (74%): sale, grassi
e zuccheri le principali sostanze sotto osservazione. Tra gli aspetti
principali che spingono all'acquisto di un prodotto emerge la qualità,
seconda solo al prezzo (insieme il loro totale raggiunge il 69%; 28% contro
25%) e preferita alla quantità (58%).
Elemento non secondario nella propensione al cibo sano è l'utilizzo
di prodotti sostenibili, verso cui l'attenzione dei consumatori negli
ultimi anni è decisamente cresciuta: il 55% delle persone intervistate
ha dichiarato di comprare prodotti sostenibili, il 59% di scegliere confezioni
rispettose per l'ambiente.
In generale il 66% effettua la raccolta differenziata. Un riconoscimento
al valore della sostenibilità è inoltre spiegato dalla percentuale
di chi (55%) sarebbe disposto a pagare anche il 10% in più del
prodotto, se questo venisse da un'azienda che segue principi etici. Il
51% pensa che un'impresa rispettosa dell'ecosistema debba tutelare le
risorse naturali e del territorio, mentre la declinazione del concetto
di compatibilità in campo alimentare si realizza anche nell'equilibrio
tra consumi attuali e l'eredità di risorse lasciate alle generazioni
future.
E' un'Italia nel complesso divisa in due anche quando si parla di ambiente,
sì green, ma con giudizio: il concetto in sé è infatti
familiare al 47% del campione intervistato, che si dichiara buon conoscitore
dell'argomento. (www.adnkronos.com)
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