QUALITA'

“Sustainbeef”, sperimentazione e aggregazione di filiera per il comparto veneto del bovino da carne
La zootecnia bovina da carne veneta risponde con la ricerca alla crisi del comparto e alle sfide dei mercati: ecco i risultati del progetto SustainBeef Condotto dall’Università di Padova in collaborazione con AZOVE

Sono stati resi noti nel corso di un convegno organizzato da AZOVE (Organizzazione Produttori Carni Bovine del Veneto) i risultati del progetto “SustainBeef” condotto da tecnici dell’Università di Padova per capire le potenzialità di una zootecnia da carne veneta sostenibile.
Con “SustainBeef” Azove si candida a diventare il centro delle informazioni sulla zootecnia da carne in Veneto. La mole di dati raccolti in oltre 10 anni permette infatti di fotografare la realtà e condurre analisi su grandi numeri nel vero tessuto produttivo. La sperimentazione e il monitoraggio costante sulle aziende associate è l’obiettivo che l’Organizzazione di Produttori si è posta in collaborazione con l’Università e che ha già suscitato l’interesse della Francia, primo mercato di riferimento per la fornitura di capi da ristallo. I francesi contattato l’Università di Padova per sviluppare la ricerca nella fase di ingrasso nel settore zootecnico per le razze francesi da carne. La sfida è infatti quella di fornire dati aggiornati utili anche alle aziende che controllano la prima fase nella filiera della carne che poi viene acquistata ed allevata in Veneto. “Il progetto SustainBeef - spiega Giuseppe Borin, Direttore di AZOVE - è un progetto di filiera sostenuto dalla Regione del Veneto e dall’Europa. Si tratta di una sperimentazione condotta nell’arco di due anni ma che ha utilizzato anche i dati raccolti in anni precedenti di attività e monitoraggio. In questo periodo, nel quale si respira la forte preoccupazione degli allevatori per la proposta di riforma della Pac che penalizza pesantemente in modo particolare il comparto della zootecnia da carne, AZOVE ha ritenuto importante intervenire con decisione per dare nuove risposte al settore zootecnico e alle aziende. Altrettanto impegno dovrà essere profuso congiuntamente agli altri attori per modificare la proposta che diversamente rischia di compromettere la sopravvivenza del comparto.” Lo stato di sofferenza del settore viene sottolineato anche dal Presidente di AZOVE Pieluigi Lovo che aggiunge: “C’è un grande bisogno di migliorare questo comparto, in particolare dobbiamo andare ad incidere sulla riduzione dei costi perché è il mercato a dirci che questa situazione non è più sostenibile. In questo contesto si inserisce questo studio operato attraverso l’intera filiera di AZOVE. Ora dobbiamo essere capaci di raccogliere questi dati e di trasferirli nelle specificità delle singole aziende.” Aziende che hanno partecipato con attenzione al convegno, ponendo quesiti ai relatori per approfondire ulteriormente in particolare due aspetti della sostenibilità: quello della difesa del reddito aziendale e quello del minor impatto ambientale del comparto.

Riportiamo di seguito gli estratti di alcuni interventi:
Prof. Luigi Gallo – Doc. Zootecnia Speciale Dip. Scienze Animali Università Padova
“Il Progetto SustainBeef: presupposti e piano delle attività”
In questo progetto ci siamo concentrati in particolare su tre aspetti: la sostenibilità tecnica/economica, la sostenibilità ambientale e quella relativa alla qualità del prodotto attraverso il controllo e il monitoraggio della filiera condotto acquisendo informazioni dalle aziende e dai macelli. Dopo il monitoraggio le informazioni raccolte sono state approfondite attraverso dei sistemi di controllo che ci ha portati alla stesura di un protocollo applicato poi a tutte le aziende pilota per testarne l’applicabilità e l’utilità.
Sono 19 le aziende pilota sulle quali è stata condotta l’indagine, aziende scelte con la collaborazione di Azove così da delineare un campione il più possibile vicino alla realtà globale Veneta. Il nostro obiettivo è stato quello di studiare le relazioni tra: aspetti strutturali, caratteristiche della razioni e parametri produttivi così da identificare le migliori strategie di allevamento in termini di produttività e di riduzione delle escrezioni.
Nelle aziende è stato condotto un attento monitoraggio su oltre 24.000 capi con quasi mille analisi effettuate tra stalle chiuse e stalle aperte. Le razze sottoposte all’analisi sono state: Charolaise, Limousine, Irlandese e ChxSal. Il principale dato emerso dall’analisi delle razioni è il seguente: a maggior consumo di proteina grezza maggiore produzione di azoto. Prendendo atto che in Europa il settore zootecnico incide per più dell’80% sulle emissioni di azoto nel terreno, capiamo di essere in presenza di un dato affatto insignificante su cui possiamo agire.

De Marchi Massimo – Ricercatore di Zootecnia Speciale Dip. Scienze Animali Università Padova
“Caratterizzazione Filiera Azove e aspetti produttivi e qualitativi”
Abbiamo condotto l’analisi principalmente su due aspetti: le performance produttive, i dati economici e sanitari e gli aspetti legati alla qualità della carne.
PERFORMANCE PRODUTTIVE
Analizzate 2992 partite su 45 allevamenti. Sono stati sottoposti al monitoraggio 11 tipi genetici e 5 classi di soggetti nell’arco di 10 anni per 12 mesi.
DATI ECONOMICI E SANITARI
Analizzate 2168 partite su 39 allevamenti. Sono stati sottoposti al monitoraggio 10 tipi genetici e 5 classi di soggetti nell’arco di 6 anni (2005-2010) per 12 mesi.
DATI QUALITATIVI
Analizzati 149 capi appartenenti ad 8 allevamenti. Tre le razze sottoposte all’analisi. 13 le giornate di macellazione. Raccolta tagli campione entro 8 ore dalla macellazione.
Abbiamo ottenuto i seguenti risultati:
Migliore accrescimento per le partite istallate tra settembre e dicembre
Maggiore incidenza di partite con perdite per infortuni e morti nei mesi di Gennaio e Febbraio
Maggiori valori di Utile Lordo Stalla per Kg di accrescimento e per giorno di presenza delle partite istallate fra Maggio ed Agosto
La razza Charolaise ha evidenziato maggiore accrescimento nelle partite istallate ad Agosto, ed è stata evidenziata una differenza di più di 0.20 Kg/d di accrescimento tra il migliore ed il peggiore allevamento di Charolaise.
La razza Limousine ha mostrato, a sorpresa, carcasse meno conformate, maggiori perdite di liquidi durante la fase di frollatura e un minore contenuto di grasso intramuscolare rispetto alle razze Charolaise e Irlandese.

Giovanni Bittante – Doc. Zootecnia Generale e miglioramento genetico Dip. Scienze Animali Università Padova
“Realtà e innovazione nel razionamento del vitellone”
Diventa fondamentale il concetto di filiera, cioè il sistema organizzato integrato che segue tutte le fasi della produzione agro zootecnica. AZOVE rappresenta l’unica realtà in grado, per dimensioni ed organizzazione, di sviluppare ricerca ma anche orientare la produzione, con l’obiettivo di contenere i costi garantire il reddito ai produttori, mantenere una qualità elevata del prodotto carne ma anche attenzione all’ambiente e al benessere dell’animale. A tal proposito i dati della ricerca tendono a valutare gli effetti della diminuzione della percentuale di proteina nella razione alimentare. Dai dati presentati emerge la possibilità di mantenere buone performance produttive pure in presenza di riduzione della percentuale di proteina grezza nella razione alimentare, con un risparmio in termini di costi, una minore immissione di azoto nel terreno e anche un abbassamento dell’efficienza ruminale con una conseguente diminuzione delle emissioni di metano.: dieta a basso impatto.

Massimo Morgante – Docente di Clinica Medica Veterinaria Di. Scienze Cliniche Veterinarie Università di Padova
“Le problematiche delle patologie articolari”
La ricerca è stata condotta con i veterinari di AZOVE e dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie sulle patologie e sul benessere degli animali. L’attenzione si è focalizzata sulle patologie articolari che rappresentano la percentuale maggiore di incidenza con conseguenti costi in termini sanitari e di perdite economiche per l’eliminazione degli animali. Lo studio condotto ha consentito di accertare che le cause non sono riconducibili esclusivamente ad infezioni batteriche ma dipendono anche da altri fattori quali distrofie e disfunzioni metaboliche e genetiche. Importante risulta l’attenzione degli operatori e la diagnosi precoce per consentire interventi tempestivi ed efficaci alla cura dell’animale che consentono di evitare perdite economiche pesanti.

Addetta stampa AZOVE
dr. Gloria Tessarolo
gloria.tessarolo@gmail.com
mob.(+39) 349.4690177



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