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QUALITA'
AMA e Finagro promuovono opportunita' pesce bio piemontese
Sono pronti a scommettere sul pesce
bio piemontese Finagro e Lega Pesca che hanno organizzato un seminario
su "L'acquacoltura biologica", realizzato in collaborazione
con Consorzio Mediterraneo, struttura tecnico-scientifica di Lega Pesca,
e AMA (Associazione Mediterranea Acquacoltori) struttura di riferimento
dell'Associazione settoriale di Legacoop per la promozione dell'acquacoltura.
Ha moderato Silvana Riccabone (presidente Consorzio Finagro). Relazioni
di Eraldo Rambaldi (direttore AMA) e di Ippolito Ostellino (direttore
Parco Fluviale Po torinese). E' stato illustrato il disciplinare
previsto dall’Unione Europea circa la produzione biologica per il
settore dell’acquacoltura piemontese e sono stati offerti in
degustazione i prodotti provenienti da acquacoltura biologica, affiancati
dalla distribuzione del ricettario “Il pesce Bio piemontese
in cucina”.
Dopo i progetti di promozione delle produzioni regionali sulla tinca gobba
dorata del Pianalto del Poirino e sulla trota salmonata affumicata della
provincia di Cuneo, che hanno ottenuto certificazioni DOP e PAT, la cooperazione
Legacoop ha lanciato lancia la sfida della acquacoltura biologica come
strumento per valorizzare il patrimonio dell'acquacoltura piemontese -
spiega Eraldo Rambaldi, direttore AMA - una attività che ha una
solida tradizione regionale, ma che si trova a fronteggiare un mercato
sempre più complesso.
Obiettivo dell'incontro è stato anche quello contribuire a migliorare
l’immagine del prodotto ittico delle acque interne della Regione
Piemonte, mettendo in luce gli aspetti qualitativi, le valenze storico
culturali e la tipicità delle specie presenti sul territorio. Con
18 imprese e 25 impianti di piscicoltura (dati Centro Studi Lega Pesca
2008), il Piemonte, con una produzione di circa 1300 tonnellate per un
valore di 6,5 milioni di euro, rappresenta il 2,5% dell’acquacoltura
nazionale, una percentuale che sale al 6,6% per la piscicoltura d’acqua
dolce. Si tratta al 94% di allevamenti di trote, ma non mancano salmerini,
storioni, carpe, e produzioni minori di tinca, pesce gatto e anguilla.
Il problema non sono tanto i volumi di produzione, al momento stabilii
se non anche in aumento - continua Rambaldi - quanto la gestione
aziendale, le attese dei consumatori, la politica dei prezzi e la distribuzione.
L'acquacoltura biologica rappresenta una grande opportunità, sia
per le produzioni d'acqua dolce che di mare, come sembrano indicare alcune
tendenze emerse da una indagine di mercato commissionata a SWG i
cui risultati finali stanno per essere resi noti. (www.legapesca.coop)
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