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QUALITA'
Apre il primo salone degli inganni a tavola
Da mozzarelle senza latte al pomodoro cinese avariato, dal
miele con l’aggiunta illegale di zucchero al vino Chianti californiano
Dalle mozzarelle senza latte al concentrato di pomodoro cinese avariato
e “spacciato” come Made in Italy fino al prosciutto ottenuto
da maiali olandesi e venduto come nazionale con tanto di fascia tricolore,
ma anche grandi marchi di vini contraffatti, olio di semi imbottigliato
come extravergine o Chianti prodotto in California. Sono questi alcune
“curiosità esposte nel “Salone degli inganni”
aperto dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini a Palazzo Rospigliosi
a Roma in occasione della presentazione il primo Rapporto sui crimini
agroalimentari in Italia realizzata da Coldiretti e Eurispes.
Si va dai reperti sequestrati nell’ambito delle operazioni antifrode
delle forze dell’ordine Carabinieri dei Nas, il Corpo Forestale
dello Stato e l’Ispettorato Repressioni e Frodi come il vino con
marchi inesistenti o il miele con l’aggiunta illegale di zucchero,
agli inganni scovati dalla Coldiretti in Italia e all’estero. Il
fatto che in Italia sono state importati 63 milioni di cosce di maiali
dall’estero a fronte di una produzione di 26 milioni di cosce sta
a significare che tre prosciutti su quattro venduti in Italia in realtà
derivano da maiale allevati all’estero anche se agli occhi del consumatore
sembrano tutti italiani. Secondo i dati forniti dalla Coldiretti inoltre
ben una mozzarella su quattro non deriva direttamente dal latte ma da
cagliate, un semilavorato industriale spesso importato dall’estero,
come pure i formaggini che sono stati ottenuti da polvere di caseina e
formaggi fusi. La situazione non migliora nel comparto vegetale dopo che
nel 2010 - secondo la Coldiretti - sono stati importati ben 115 milioni
di chili di concentrato di pomodoro, il 15 per cento della produzione
nazionale, destinati ad essere esportati come Made in Italy. E proprio
concentrato di pomodoro cinese è stato sequestrato dai carabinieri
dei Nas che hanno messo a segno operazioni che riguardano anche olio di
semi con l’aggiunta di clorofilla spacciato per olio extravergine
d’oliva, miele contraffatto con l’aggiunta di zucchero pronto
per essere venduto come miele italiano con gravi rischi per la salute
nel caso di consumo da parte di inconsapevoli acquirenti diabetici. E
non mancano neppure falsi prosciutti di Parma Dop. Latte, biscotti e succhi
cinesi contenenti melamina e, dunque, pericolosi per la salute dopo lo
scandalo che in Cina ha portato alla morte di numerosi bambini, sono stati
scoperti dagli uomini del Corpo Forestale di Stato, i quali hanno sequestrato
anche prodotti di qualità contraffatti come la Mozzarella di Bufala
Dop, l’aceto balsamico di Modena Igp o il pregiato vino Amarone
Doc. L’Ispettorato centrale per la repressione delle frodi ha invece
portato alla luce false bottiglie di vino Chianti e barattoli di pomodoro
San Marzano fasulli, e persino bottiglie di vino con il nome di ditte
inesistenti.
Ma - sottolinea Coldiretti - a fare danni è anche il fenomeno dell’italian
sounding, i prodotti che ricordano nel nome o nella confezione il Made
in Italy che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.
Un giro d’affari che supera i 60 miliardi di euro all’anno
(164mln al giorno), due volte e mezzo il valore dell’export agroalimentare.
Secondo il rapporto Coldiretti-Eurispes, per riportare in pari la bilancia
del commercio con l’estero basterebbe recuperare quote di mercato
per appena il 6,5% del valore dell’italian sounding. Alcuni esempi
di questo fenomeno sono stati esposti nel Salone degli inganni allestito
da Coldiretti a Palazzo Rospigliosi. Si va dal Pesto spicy thai proveniente
dalla Thailandia all’olio Pompeian oil prodotto in Usa, dal vino
Chianti fatto nella Napa Valley, in California, al formaggio Queso Mozzarella
statunitense, fino al Parma Salami messicano. Tutti esempi di prodotti
richiamanti il Made in Italy ma che - conclude la Coldiretti - non hanno
nulla a che fare con il vero prodotto italiano.
GLI INGANNI A TAVOLA
il 33 per cento dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati
(per un valore di 51 miliardi di euro) deriva da materie prime importate
e rivendute col marchio Made in Italy.
3 prosciutti su 4 sono ottenuti da maiali stranieri ma non si vede
1 mozzarella su 4 non è ottenuta direttamente dal latte ma da cagliate
spesso importate
Formaggini sono spesso prodotti da polvere di caseina e formaggi fusi
2 prodotti alimentari di tipo italiano su 3 all’estero sono imitazioni
Fonte: Coldiretti – www.coldiretti.it
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