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QUALITA'
Certificazione 100% vegetale. Per mangiare e vivere meglio
Nella settimana dedicata al vegetarismo, la
Lav, Lega anti-vivisezione presenta la certificazione "100% vegetale",
che si propone di accertare la totale assenza di ingredienti, additivi
o coadiuvanti tecnologici di origine animale e di organismi geneticamente
modificati. Alla conferenza stampa che si è tenuta ieri nel
tardo pomeriggio (cliccare su gallery per le immagini), hanno partecipato
oltre a Roberto Bennati e Paola Segurini, rispettivamente vice-presidente
e responsabile del settore vegetarismo della Lav, anche Alessandro Pulga,
direttore dell'Icea ed Alessandro Spadoni, chimico certificatore del settore
cosmesi per il medesimo ente. Molti i numeri snocciolati. Numeri che fanno
impressione: solo in Italia sono 700 milioni gli animali morti per
scopi alimentari, di cui il 99% proveniente da allevamenti intensivi.
Un mondo in espansione. Secondo l'ultimo rapporto Eurispes, il 6.3% degli
italiani attualmente non mangia né carne né pesce, lo 0,4%
nemmeno i derivati di questi ultimi. A trainare queste percentuali, che
appaiono in crescita di anno in anno, sono le donne, soprattutto quelle
più giovani. Sono loro infatti ad interessarsi di più all'alimentazione
vegetariana o vegana. I motivi sono tanti, la salute in primis; 45% di
possibilità in meno di ammalarsi di cancro al sangue, secondo
il British Journal of Cancer, o ancora, riporta la nota della Lav, "per
i vegetariani la probabilità di ammalarsi di diabete di tipo
due è inferiore dell'80%". Poi c'è il problema dell'inquinamento
e, ultimo in ordine cronologico ma per molti primo in importanza,
il rispetto e la salvaguardia del mondo animale. Secondo l'indagine
Sinottica, gli italiani preferiscono in ogni caso un prodotto certificato
da fonte autorevole. Ed è proprio in questo contesto che
s'inserisce 100% vegetale, la certificazione realizzata da Lav in collaborazione
con Icea.
Chi sono e cosa fanno. La nota associazione animalista e l'Ente per la
Certificazione Etica e Ambientale collaborano ormai da diversi anni
per quanto riguarda il settore cosmetici e detergenti non testati su animali.
La nuova inziativa in ambito alimentare "utilizzerà un metodo
molto simile - spiega Roberto Bennati - vegetariani e vegani saranno
completamente a loro agio. Non esiste, ad esempio, la possibilità
di autocerficazione". I criteri infatti saranno piuttosto rigidi.
Un'azienda interessata ad ottenere la certificazione 100% vegetale dovrà
farne esplicita richiesta. Lav e Icea, a quel punto, forniranno tutte
le specifiche, che dovranno essere rispettate in toto. "Noi siamo
un ente terzo - spiega Alessandro Pulga di Icea - è impossibile
che gli enti certificatori non vengano sovvenzionati da chi poi li utilizza,
ma i nostri controllori, al contrario di quelli di enti che devono rispondere
agli azionisti ed alle impietose leggi del mercato, sono Banca Etica
e l'Associazione dei consumatori. Ci mettiamo la faccia, per così
dire". 100% vegetale è la "prima certificazione
per prodotti vegetariani e vegani - spiega ancora Pulga - anche se ne
esistono per quelli identificati come bio". Gli fa da eco Spadoni
aggiungendo: "noi andiamo ad indagare quello che c'è
dietro". Non solo il prodotto quindi, ma anche il processo che sta
alla base sarà oggetto di severe e continue verifiche. Ci sarà
infatti una "sorveglianza periodica" sulle aziende che aderiranno
all'iniziativa.
Falsi miti. Tra i tanti che riguardano l'alimentazione vegetariana,
uno che va sicuramente sfatato è quello inerente al suo costo:
nutrirsi con alimenti non derivanti da animali e non testati su
questi ultimi, non comporta (più) una spesa maggiore. "Questo
era forse vero una decina d'anni fa - precisa perentoria la Segurini -
ora c'è la concorrenza, ci sono supermercati con interi banconi
dedicati, alcuni hanno sviluppato anche marchi interni di cibi specifici
per l'alimentazione vegetariana o vegana". A sostenere le affermazioni
della Segurini interviene una vera e propria autorità in materia:
Pietro Leeman, guru della cucina veg ed attualmente chef del prestigioso
Joia di Milano (dove si è tenuta la conferenza stampa) . "Innanzitutto
bisognerebbe mangiare di meno - spiega - anche in quel modo si spende
meno. In ogni caso dipende dalla qualità, ma questo vale per tutti
i cibi non solo quelli green. Un alimento qualitativamente alto, costa
di più, che sia per vegetariani o meno in questo caso è
irrilevante". Al termine della conferenza stampa è stato
offerto un aperitivo rigorosamente vegano. (Angelo Sanna - http://www.newnotizie.it)
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