QUALITA'

Parmeso
Il tribunale di Oviedo condanna ditta commerciale. Al Consorzio il rimborso danni. Soddisfazione dell’Ente: “Basta l’evocazione del nome a sancire la violazione delle norme di tutela e la concorrenza sleale”

Nuova vittoria del Consorzio del Parmigiano-Reggiano nella lotta ai prodotti che si presentano sul mercato usurpando, imitando o anche semplicemente evocando il nome del “re dei formaggi”.
Dopo aver ottenuto, nell’ottobre scorso, l’immediato sequestro di “Reggianito” e “Parmesano” presente alla rassegna agroalimentare “Anuga” di Colonia, a pochi mesi di distanza il tribunale di Oviedo ha emesso una sentenza di condanna a carico della società spagnola Ilas SA (azienda di commercializzazione che opera in Spagna e Portogallo), rea di aver messo in commercio un formaggio grattugiato caratterizzato dalla denominazione “Parmeso”.
La sentenza giunge a due anni di distanza dalle azioni avviate dal Consorzio di tutela attraverso i suoi legali spagnoli e lo studio GB Avvocati di Reggio Emilia, le cui indagini hanno anche consentito di individuate che il prodotto veniva fornito dalla ditta tedesca Allgauland-Kasereien, la stessa contro la quale si era pronunciato il tribunale di Berlino nell’aprile 2008, appena due mesi dopo la sentenza della Corte di giustizia europea del 26 febbraio 2008 con la quale veniva sancito che non solo le imitazioni del nome, ma anche le semplici evocazioni della denominazione “Parmigiano-Reggiano”, rappresentano una violazione alle norme di tutela sulle DOP.
“La rete di collaborazioni giuridiche creata dal Consorzio – sottolinea il presidente, Giuseppe Alai – continua a dare frutti positivi in una lotta a frodi, usurpazioni e imitazioni del nome che danneggiano produttori e consumatori, e questa azione di vigilanza e monitoraggio è divenuta ancor più efficace dopo la sentenza della Corte di Giustizia”. “Tra gli aspetti più importanti della sentenza del Tribunale di Oviedo – prosegue Alai – vi è il fatto che la società commerciale è stata condannata alla cessazione dell’attività scorretta proprio per l’evocazione (e non l’imitazione o addirittura l’usurpazione) del nome del nostro prodotto tipico, che basta a sancire un atto di concorrenza sleale  secondo le leggi spagnole”.
Il Tribunale ha anche condannato la società al pagamento a favore del Consorzio e a titolo di risarcimento danni, ivi compresi danni morali, la somma complessiva di 9.165,65 euro oltre alla condanna al pagamento delle spese di lite (il tentativo di raggiungere una composizione extragiudiziale fallì per la dura opposizione dell’Ilsa SA, e da lì il ricorso al Tribunale).
“Questa sentenza – osserva il direttore del Consorzio, Leo Bertozzi – assume una particolare rilevanza proprio perché conferma l’ampia protezione di cui godono le DOP anche sulla base del solo concetto di evocazione del nome, divenendo un deterrente per quanti, appunto, ricorrono ad evocazioni (tipo “Parmetta”, “Parmella”, “Reggianetto” e altre); al tempo stesso è particolarmente rilevante il fatto che il Giudice abbia riconosciuto la legittimazione attiva del Consorzio, quale associazione di produttori, a difendere la DOP Parmigiano-Reggiano a nome e a tutela di tutti i consorziati, potendo anche chiedere il risarcimento dei danni proprio nell’interesse dei suoi consorziati, i quali dice tra l’altro il giudice, difficilmente potrebbero, singolarmente, esercitare un’azione quale quella messa in atto dal Consorzio, in un paese straniero, per danni non elevati”.
I frutti di questo lavoro saranno peraltro ampiamente illustrati nell’assemblea consortile in programma mercoledì 28 aprile.


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