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QUALITA'
Tipicità del vino e preferenze del consumatore
L’evento organizzato dalla Camera di Commercio di Pavia,
in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore
di Piacenza - Istituto di Enologia e Ingegneria Agroalimentare, si è
tenuto il 21 ottobre presso la Certosa Cantù di Casteggio (PV)
I RELATORI E I LORO INTERVENTI
Mario Bertuccioli, Università degli Studi – Firenze - “La
tipicità dei vini: tra immaginazione e realtà percepibile”:
La necessità di valorizzare e proteggere i prodotti alimentari
tipici di qualità richiede la chiara definizione sia degli elementi
che li rendono idonei e peculiari, sia di protocolli analitici necessari
alla valutazione di tali prodotti. Si tratta cioè di descrivere
l’identità di un prodotto disponendo di metodi opportuni,
affidabili ed applicabili tanto dai produttori quanto da soggetti terzi
nella verifica della conformità dei prodotti ai definiti profili.
Il profilo sensoriale di un prodotto tipico rappresenta l'insieme delle
caratteristiche percepibili con i sensi umani. La qualità sensoriale
di un prodotto tipico è un aspetto merceologico del prodotto che
non può essere subordinata a mode o a valutazioni di accettabilità,
ma piuttosto la rispondenza a definite caratteristiche che sono in grado
di garantirne la sua peculiarità.
In questi ultimi tempi il termine "tipicità" è
sicuramente uno dei più utilizzati per alcuni prodotti alimentari
in sostituzione di altre espressioni generiche quali "specificità"
e "peculiarità". La discussione in sede UE sui prodotti
tradizionali ha sicuramente contribuito alla loro diffusione, perché
la nozione di prodotto tipico intreccia strettamente le caratteristiche
del prodotto con la sua localizzazione e soprattutto con la sua origine.
L’obiettivo di questa presentazione è presentare una strategia
che partendo da un adeguato profilo sensoriale di un prodotto tipico (vino),
sia in grado di identificare gli elementi percepibili della tipicità
e il loro ruolo sulla scelta del consumatore.
L’approccio sperimentale è diviso in tre fasi distinte:
a) acquisizione del profilo sensoriale descrittivo da parte di un panel
di giudici addestrati
b) acquisizione di un punteggio di qualità globale da parte di
esperti di prodotto
c) acquisizione di punteggi di preferenza da parte di abituali consumatori
di vino (senza specifiche conoscenze sulle varie tipologie di prodotto.
Attraverso gli studi di relazione tra i tre set di dati è possibile
evidenziare gli attributi sensoriali che identificano la peculiarità
del prodotto e come questi risultano essere percepiti dai consumatori.
I risultati prodotti adottando questa strategia possono essere utili per
garantire uno standard produttivo per i vini tipici.
Cédric Saucier, Université Victor Segalen Bordeaux2 –
Talence (Francia): “Metodologie per l’analisi sensoriale dei
tannini”:
L’amaro e l’astringenza sono due dei principali caratteri
sensoriali dei vini e sono dovuti soprattutto ai tannini dell’uva
(cioè procianidine o tannini condensati). Questi composti sono
presenti nei vinaccioli e nelle bucce e sono estratti durante la fermentazione
alcolica dei mosti rossi. L’astringenza non è un gusto, ma
piuttosto una sensazione tattile più comunemente descritta come
secchezza, ruvidità e raggrinzimento dell’epitelio del cavo
orale. Chimicamente, la percezione dell’astringenza deriva dal legame
dei tannini con le proteine della saliva e dalla conseguente precipitazione.
Al contrario dell’astringenza, l’amaro è un gusto indotto
da un ampio numero di molecole, ivi incluse molecole organiche, peptidi,
ioni inorganici e sali. La valutazione delle proprietà sensoriali
del vino è resa più difficile dalla possibilità di
confondere tra sapore acido, sapore amaro e sensazione di astringenza.
Altri relatori hanno affrontato differenti tematiche. “La riconoscibilità
dell'odore dei vini di pregio in base alle valutazioni degli esperti,
dei consumatori e dei panel addestrati: Wine Perceptual mapping”,
Erminio Monteleone, Università degli Studi – Firenze mentre
Yves Le Fur, Unité Mixte de Recherche FLAVIC Flaveur, Vision et
Comportement du Consommateur ENESAD-INRA – Université de
Bourgogne - Dijon (Francia) ha parlato di “ Costruzione dell’immagine
olfattiva propria della tipicità dei vini provenienti da vitigni
Chardonnay in relazione alla componente volatile”. Dalla Svizzera
André Rawyler, Ecole Ingénieurs de Changins – Nyon
“Vini prodotti in barrique o con l’uso dei trucioli”.
E la spagnola Elvira López Tamames, Universitat de Barcelona –
“Effetto della maturazione sui lieviti sulla tipicità aromatica
dei vini spumanti Cava”. A concludere Angela Silva, Milena Lambri,
Università Cattolica del Sacro Cuore – Piacenza “Influenza
delle tecniche di macerazione sul profilo cromatico e fenolico di vini
rossi tipici”.
Giancarlo Pastore
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