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Trucioli di legno, Città del Vino impugnerà regolamento davanti Corte Giustizia europea - L'Associazione mobilita i 550 Comuni: "Seguire l'esempio di Torrecuso"

Le Città del Vino, la rete dei 550 Comuni Doc, farà ricorso davanti alla Corte di Giustizia europea per impugnare il regolamento che autorizza l'uso di trucioli di legno. L'Associazione chiederà anche nei prossimi giorni al Consiglio superiore di sanità di avviare un'indagine approfondita sull'effetto dei chips sulla salute dei consumatori. Intanto ha cominciato a mobilitare i 550 Comuni associati per prendere misure precauzionali nei rispettivi territori, seguendo l'esempio di Torrecuso (Bn), prima Città del Vino europea "detruciolizzata". E ancora, all'inizio della prossima settimana durante l'incontro, fissato da giorni con il ministro delle Politiche Agricole e Alimentari, Paolo De Castro, inviterà il Ministero a considerare regole più restrittive per garantire la difesa della qualità e la libera scelta dei consumatori. Due obiettivi che potrebbero essere raggiunti attraverso un'indicazione chiara in etichetta che dica espressamente se un vino è stato "invecchiato" con i trucioli, anche se prodotto all'estero.

"E' amaro constatare che la commissione europea è andata avanti mentre poteva rimandare tutto in vista della riforma dell'Ocm vino, che adesso diventa il vero obiettivo - sottolinea Paolo Benvenuti, direttore di Città del Vino -. E' amaro constatare che anche da parte italiana si è giunti alla scelta di autorizzare i trucioli, ma adesso chi ha sostenuto questa posizione è bene che si faccia da parte. Al governo italiano - conclude Benvenuti - chiediamo una migliore attenzione nella selezione dei nostri rappresentanti all'interno dell'OIV, degli enti e degli istituti che governano il mondo del vino. Ci auguriamo infine che sull'Ocm e sulla riforma della 164/92 ci sia la giusta coerenza con gli obiettivi di qualità che si è dato il nostro settore per rimediare laddove si è perso".

Secondo Città del Vino è necessario un serio monitoraggio, prevedendo un apposito registro di cantina dove annotare l'acquisto di trucioli e le loro quantità. In più andrebbe dichiarato nella mappatura dell'azienda anche il numero di barrique presenti. Tali misure permetterebbero controlli migliori contro eventuali frodi, poiché non esiste ancora una metodica di analisi riconosciuta che consenta di individuare con certezza, nelle produzioni di pregio, eventuali utilizzi impropri. Sui trucioli Città del Vino e Legambiente avevano lanciato una petizione per impedirne l'uso. Lo scorso settembre il comune di Torrecuso (Bn), una delle principali Città del Vino della Campania, con un'ordinanza ha proibito in via precauzionale il futuro utilizzo di chips tra i produttori e la vendita di vini ai trucioli sul proprio territorio.



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