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PRIMO PIANO “La pratica enologica in uso negli Stati Uniti e ora ammessa anche in Europa va decisamente contro la tradizione e l’identità vitivinicola europea e italiana in particolare. – spiegano Ferrante e Zambon - Indurrà in confusione il consumatore e rischia di mettere in crisi quel che resta di una plurisecolare tradizione artigianale, quella dei bottai. Il vino di qualità non è una bevanda che si ottiene per aggiunta di ingredienti, ma il risultato di un lavoro serio e attento. Avremmo preferito un sistema di regole per un uso corretto delle barrique. Così non è”. Legambiente e Città del Vino si
appellano al nuovo governo affinché venga sbarrata la strada all’impiego
di queste pratiche che nulla hanno a vedere con la tradizione enologica
italiana. Gli emendamenti proposti dalla Commissione europea, che all'inizio erano stati accolti con riserve dagli Stati membri produttori (Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Cipro, Ungheria e Lussemburgo) alla fine sono stati accettati da tuti (Italia compresa), in particolare dopo che sono state chiarite alcune norme sull'etichettatura. I vini per i quali si ricorre all'aggiunta di trucioli - va sottolineato - non comportano alterazioni organolettiche né rischi sanitari, ma resta il fatto che non poter distinguere tra i vini invecchati "davvero" in barrique e quelli con i tannini stimolati "artificialmente" non sarebbe coerente con gli obiettivi europei di promozione delle qualità tradizionali, e certo non sarebbe giusto per i consumatori. Le nuove norme tengono conto di queste ragioni, e, pur non prevedendo l'indicazione obbligatoria in etichetta dell'eventuale impiego di truciolato, vieteranno l'indicazione "invecchiato in barrique" per i vini prodotti in questo modo, anche quando un breve passaggio in botte si sia aggiunto all'immersione dei frammenti di legno di rovere. In più, sarà possible, per gli Stati membri che lo vorranno, escludere l'uso del truciolato per la categoria Vqprd (vini di qualità prodotti in regioni determinate), ovvero tutte le Doc e Docg, limitando il campo d'applicazione delle nuove norme ai soli vini da tavola. Ed è precisamente quel che intende fare l'Italia, che ha spinto per ottenere questa possibilità. [ Torna all'indice ]
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