IN
PRIMO PIANO Quindi questa pratica non pone pericoli e rischi di alcun tipo. Il motivo per cui si ricorre a questo metodo è che un sentore (nuance)di legno è comunque gradito dai consumatore ed è possibile conferirlo anche a vini non invecchiati e di prezzo contenuto.
Per tenere il fenomeno sotto controllo una limitazione potrà avvenire vietando l’aggiunta del legno nel caso di vini Doc e Docg ma conosciamo tutti l’efficacia di queste “raccomandazioni”.
Determinate pratiche che riducono i costi di produzione non possono essere trascurate trincerandosi dietro un falso perbenismo: occorre valutarle e quando è il caso anche accettarle. Teniamo conto che vino di questo tipo viene venduto in decine di milioni di bottiglie da cantine corrette a consumatori soddisfatti che non ritengono (tranne in Italia) che esso sia fatto con la segatura.
Sull’argomento riportiamo il pensiero di Gianni Zonin gia presidente di Unione Italiana Vini in occasione della recente riunione degli Stati Generali della vite e del vino: “occorre un’informazione equilibrata per evitare fenomeni come quello dei trucioli sui quali si è fatta molta disinformazione ingigantendo una questione che invece resta marginale. In questo modo finiamo per farci male da soli.” [ Torna all'indice ]
|