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Presentazione alla stampa del recupero del Pollo Brianzolo
Aiuti europei per la crisi aviaria
AL VIA GLI INDENNIZZI PER LE AZIENDE AVICOLE
Aviaria: una psicosi collettiva che dobbiamo disinnescare!
Avvenire, 17 Febbraio 2006
Corriere della Sera, 16 Febbraio 2006
Etichettatura volontaria delle carni avicole
Più controlli per l’influenza dei polli nel Mercato SO.GE.M.I. a garanzia dei consumatori
Operazione simpatia promossa dall’Unione del Commercio, con l’Associazione degli operatori grossisti avicunicoli e Apeca (commercio ambulante) sotto l’egida dell’Assessorato al Commercio del Comune
WHAT EVERY JOURNALIST SHOULD KNOW ABOUT INFLUENZA -
A WHO HANDBOOK
20/1/2006: 3 notizie flash sull’aviaria


Presentazione alla stampa del recupero del Pollo Brianzolo

Il Pollo Brianzolo, è ormai una realtà e le prime prove d’allevamento ne hanno confermato la rusticità e la resistenza alle malattie che già mezzo secolo fa lo caratterizzavano.

Il lavoro di recupero non è stato facile, anche perché si basava su un programma genetico predisposto negli anni ’50 dall’Ispettorato Agrario della Provincia di Milano e sostenuto dalla Coldiretti e dal Mercato Avicolo di Milano e dalla Stazione Sperimentale di Pollicoltura di Rovigo, faro dell’ avicoltura italiana, che da tempo era alla ricerca di produzioni di qualità.

Sono due gli aspetti fondamentali che si evidenziano nel progetto di recupero del Pollo Brianzolo:
1. L’applicazione del metodo di allevamento tradizionale di tipo “Mediterraneo” improntato sullo spazio e sul tempo, dove i ritmi di crescita degli animali non sono dettati dall’uomo ma dalla natura, nel pieno rispetto del benessere dell’animale e dell’ambiente. Questo tipo di allevamento si può valorizzare con animali rustici, forti e predisposti al pascolo, che non hanno bisogno di prodotti farmaceutici a sostegno della crescita ma solo di una buona alimentazione naturale, bilanciata e controllata. Questo permette di offrire un prodotto di elevata qualità anche al consumatore più esigente.

2. La costituzione di una filiera produttiva, interamente “made in Italy” e formata principalmente da Aziende Agricole selezionate e certificate per una produzione di qualità controllata. L’obiettivo è di garantire costantemente la massima sicurezza nel consumo del prodotto. Per il raggiungimento di questo, in collaborazione con Coldiretti Milano e Lodi e la Camera di Commercio di Milano si svilupperà un controllo del processo produttivo (dall’uovo al punto vendita) con l’applicazione del microchip alla matricola alare di ogni pulcino, un controllo che permette di avere il costante monitoraggio di tutta la filiera e garantire il consumatore che è sempre più attento a quello che finisce sulla tavola. In sintesi, la filiera produttiva del Pollo Brianzolo, oltre ad essere la prima filiera produttiva sviluppata per allevamento rurale è la prima filiera che applicherà il controllo in radiofrequenza in campo avicolo.

Oggi, il ritorno del Brianzolo, ruspante e rustico come allora, significa poter ricollocare un prodotto di grande valore della tradizione e cultura della nostra terra nella cucina lombarda, e soprattutto ritrovare i grandi sapori nella genuinità e semplicità.

La moderna tecnologia e la tradizione per una zootecnia innovativa.

Marco Legramanti
www.legramantiallevamenti.it


Aiuti europei per la crisi aviaria

La Commissione europea ha presentato una proposta di cofinanziamento delle misure di sostegno del mercato nel settore delle uova e del pollame mediante fondi del bilancio dell’Unione Europea. Fin dall’inizio della recente emergenza legata all’influenza aviaria, in alcuni Stati membri si è assistito ad una drastica riduzione dei consumi di uova e pollame, che ha provocato una netta flessione dei prezzi. La vigente normativa che disciplina il mercato delle uova e del pollame permette all’Unione di cofinanziare misure compensative solo in caso di insorgenza di focolai di influenza aviaria in un’azienda o in caso di restrizioni ai movimenti di pollame imposte per ordinanza veterinaria alle aziende agricole. Attualmente non è possibile erogare aiuti comunitari per far fronte a problemi di mercato connessi al crollo delle vendite provocato da una perdita di fiducia dei consumatori. Di fronte alla gravità dell’attuale crisi del mercato, la Commissione propone di cofinanziare il 50% delle spese di sostegno del mercato connesse al crollo dei consumi e dei prezzi del pollame e delle uova. La proposta sarà trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio con l’auspicio che possa essere adottata entro la fine di aprile. Dopo l’adozione della base giuridica, gli Stati membri dovranno presentare alla Commissione le misure proposte per approvazione.

Relazione scientifica sull’influenza aviaria

Per quanto sia ormai ampiamente riconosciuto che l’influenza aviaria rappresenta una malattia infettiva che colpisce prevalentemente i volatili, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) continua a valutare le prove scientifiche relative all’influenza stessa in rapporto alla sicurezza alimentare. In tale contesto, il gruppo di esperti scientifici sui pericoli biologici (Gruppo Biohaz) dell’EFSA ha pubblicato una relazione scientifica dal titolo “Il cibo come possibile fonte d’infezione da virus altamente patogeni dell’influenza aviaria per gli esseri umani ed altri mammiferi”. Questo esauriente documento scientifico analizza la possibilità che il consumo di alimenti contaminati dai virus altamente patogeni dell’influenza aviaria dia luogo ad infezione nei mammiferi tramite l’apparato digerente. Lo scritto esamina in dettaglio i dati esistenti sull’influenza aviaria, in particolare sull’H5N1, ed analizza gli aspetti della trasmissione del virus in relazione agli alimenti e al tratto gastrointestinale. La relazione ribadisce che, sulla base dei dati attualmente disponibili, gli esseri umani contagiati dall’infezione hanno avuto un contatto diretto con uccelli infetti, vivi o morti. Ad oggi non vi sono prove epidemiologiche che l’influenza aviaria possa trasmettersi all’uomo tramite il consumo di prodotti alimentari, in particolare pollame e uova. L’EFSA e altre organizzazioni come l’OMS condividono la raccomandazione ormai nota che polli e uova debbano essere cotti in maniera adeguata allo scopo di proteggere i consumatori da potenziali rischi da avvelenamento alimentare. Una cottura attenta di uova e carne di pollame contribuisce inoltre ad eliminare i virus, aumentando così la garanzia della sicurezza nell’improbabile eventualità che il virus H5N1 sia presente nei prodotti a base di carne di pollame cruda che entrano nella catena alimentare. Il testo completo della relazione è disponibile sul sito web dell’EFSA http://www.efsa.eu.int/science/biohaz/biohaz_documents/catindex_it.html

Ulteriori informazioni sui consigli dell’EFSA in merito all’influenza aviaria si trovano invece al seguente indirizzo: http://www.efsa.eu.int/press_room/questions_and_answers/1378_it.html Per ulteriori informazioni: tel. 0521 036 487; e-mail: Alun.Jones@efsa.eu.int (Fonte: efsa)



AL VIA GLI INDENNIZZI PER LE AZIENDE AVICOLE

Brescia. Riguardano il mancato reddito relativo al periodo di vuoto sanitario della primavera 2005 e al fermo programmato obbligatorio dell’allevamento del tacchino da carne. Le domande vanno presentate entro il 4 aprile

"Un piccolo spiraglio positivo nel grande dramma del comparto avicolo bresciano". Queste le parole con le quali l’Assessore Provinciale all’Agricoltura della Provincia di Brescia, Sergio Grazioli, ha annunciato l'apertura dei bandi per la concessione di indennizzo per mancato reddito relativo al periodo di vuoto sanitario della primavera 2005 e per la concessione di indennizzo per mancato reddito per fermo programmato obbligatorio degli allevamenti del tacchino da carne.
"Sono interessate numerose aziende bresciane - spiega l'Assessore Sergio Grazioli-. Parliamo innanzitutto delle aziende colpite dall'epidemia di influenza avicola nella primavera del 2005, che avendo riscontrato il problema hanno abbattuto i capi e fermato gli allevamenti. Nell'altro caso parliamo del fermo programmato anche per quelle aziende che, pur non avendo problemi di contagio, hanno dovuto sospendere l'attività" in quanto collocate in zone con alta densità di allevamento.
Tali decreti - informa l'Assessorato Provinciale all'Agricoltura - sono stati emanati nelle more della decisione della Commissione Europea sugli aiuti di stati: con questi bandi si è pertanto voluto anticipare i tempi amministrativi relativi alla presentazione delle domande e della relativa istruttoria, demandando alla decisione UE la determinazione dell'indennizzo che potrà essere concesso. I decreti sono stati pubblicati sul Bollettino Regionale (BURL) del 6 marzo: la presentazione delle domande va effettuata entro il 4 aprile all'Assessorato all'Agricoltura della Provincia di Brescia. – Villa Barboglio – Viale Bornata n. 65 – tel .030 3749049.
La domanda deve essere corredata dall'aggiornamento del fascicolo aziendale, dai provvedimenti adottati dalle strutture sanitarie che hanno disposto il fermo programmato obbligatorio, e dalla documentazione che comprovi l'avvenuto "risanamanento" dell'azienda (ovvero l'abbattimento dei capi a seguito dal fermo).
"E' un passo importante per ricominciare a dare un po' di respiro alle aziende avicole così duramente colpite - spiega Sergio Grazioli .
La speranza è che questi bandi possano rappresentare un piccolo contributo per cominciare a risollevare il settore".


Siamo dei polli ad aver paura dei polli
di Paolo Viana

Quando la chiamavano biancomangiare era un piatto da re e infatti Matilde di Canossa la servì al banchetto che doveva sancire la pace tra l’imperatore Enrico IV e Papa Gregorio VII. In questi mille anni, la carne di pollo è diventata più democratica, entrando nella dieta dell’85% delle famiglie italiane: merito indiscusso dei nostri allevatori. Oggi la paura popolare sta decimandoli, ma in tempi normali riescono a produrre abbastanza polli da soddisfare la domanda nazionale, mettere fuori gioco le importazioni e contenere i prezzi. Merito anche, e soprattutto, del pollo, che ci garantisce una ottima provvista di proteine, vitamine, sali minerali e aminoacidi essenziali senza concedere troppo al colesterolo.
Questa sarebbe già una ragione sufficiente per non fuggire a gambe levate davanti allo scaffale del pollame, come stanno facendo sette italiani su dieci, terrorizzati dall’idea che il virus dell’influenza aviaria si annidi tra un petto e una coscia. Come sappiamo, però, ad oggi nessun pollo domestico è stato contagiato e, qualora accadesse, visto che il virus H5N1 non resiste al calore, per mangiare sereni basterebbe cuocerlo. Cosa che normalmente avviene. I più timorosi, poi, dovrebbero riflettere sul fatto che, con i suoi otto cigni caduti sul fronte dell’aviaria, l’Italia non è affatto al primo posto nell’agenda dell’emergenza. Per Fao, Oms & Co. il mondo rischia di perdere la guerra con l’H5N1 più nei pollai nigeriani che sulle tavole del Belpaese. Dopo l’Asia è infatti l’Africa, con i suoi problemi di arretratezza, la terra di conquista elettiva per una malattia che uccide, certo, ma si trasmette all’uomo solo attraverso un prolungato contatto con animali infetti. Come avviene, appunto, nei paesi più poveri, dove uomini e polli vivono in condizioni di promiscuità. Un’altra ragione per cui dovremmo gestire l’emergenza con maggior sangue freddo va quindi rintracciata nell’abissale distanza che separa i nostri pollai industriali - supercontrollati, praticamente asettici - da quelli dei paesi meno sviluppati. Il New York Times, facendo i complimenti al nostro Paese per la rapidità con cui il virus è stato rilevato e circoscritto, ha descritto con la crudezza di cui sono capaci gli americani questa condizione che, evidentemente, a molti di noi non è ancora chiara: «l’influenza aviaria può essere controllata in quei paesi che hanno soldi e risorse scientifiche». Triste, e ingiurioso per chi i soldi e le risorse non ce li ha, ma è così. Questo non significa, ovviamente, che il monitoraggio non debba continuare e che non si debbano tenere sotto stretto controllo, ad esempio, gli allevamenti rurali, che dovranno garantire misure di biosicurezza adeguate all’eventualità di un contatto con i migratori infetti. Altrimenti, è già pronto per loro un maxipiano di macellazione. Quel che rende particolarmente incomprensibile la psicosi nazionale, caso praticamente unico tra i paesi colpiti dalla malattia, è che la nostra rete di sicurezza - anche grazie alla legge sull’etichettatura obbligatoria che l’Europa ci contesta - è talmente fitta che difficilmente il terribile virus, qualora riuscisse a entrare in un allevamento, riuscirebbe anche ad uscirne. Lo sanno bene francesi e tedeschi, danesi e austriaci, che i nostri polli continuano a mangiarli e li gustano anche di più, visto che i prezzi sono finiti in cantina. Le esportazioni verso gli altri paesi europei, infatti, stanno volando sulle ali della nostra paura.

Pubblicato su Avvenire del 17 febbraio 2006


Corriere della Sera, 16 Febbraio 2006


ETICHETTATURA VOLONTARIA DELLE CARNI AVICOLE

Gli Assessorati all’Agricoltura delle Regioni: Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto promuovono e finanziano una campagna informativa, sul territorio nazionale, che invita il consumatore a prestare attenzione alle informazioni contenute in una nuova etichetta volontaria, a garanzia della qualità e della salubrità di polli e tacchini “nati, allevati e macellati in Italia”.

14 novembre 2005, Circolo della Stampa, Milano

LE PREMESSE. Fornire maggiori indicazioni, in particolare in questo momento, a consumatori fortemente disorientati sull’origine e salubrità delle carni di pollo e tacchino presenti sul mercato e informare sul sistema di garanzie in grado di favorire il ritorno ai consumi di carni avicole. Questi gli scopi della campagna informativa nazionale sull’etichettatura volontaria delle carni avicole, promossa e finanziata dagli Assessorati all’Agricoltura delle Regioni leader in questo comparto produttivo: Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Con questa etichettatura volontaria le aziende italiane che lo desiderano potranno dotarsi di uno strumento in grado di fornire, in maniera esplicita, indicazioni sulla provenienza dei prodotti, sul tipo di allevamento e sull’alimentazione degli animali. Sarà così possibile rispondere, di conseguenza, all’esigenza sempre più sentita dai consumatori di avere maggiori informazioni, per poter fare una scelta consapevole ed attenta dei cibi che portano in tavola.
L’etichettatura volontaria garantisce una comunicazione ottimale e la massima trasparenza perché accerta l’italianità della carne e la modalità di allevamento a terra oltre a permettere, attraverso l’indicazione del codice di rintracciabilità, di risalire al gruppo di animali di origine. Inoltre, per rientrare nel sistema di etichettatura volontaria, oltre a questi parametri obbligatori il singolo produttore può, a sua discrezione, scendere ancor di più nel dettaglio: fornendo al consumatore una serie di altre informazioni facoltative, che solitamente riguardano il particolare sistema di allevamento ed il tipo di alimentazione.
Assumendosi in modo volontario l’onere dell’etichettatura, i produttori italiani di prodotti avicoli danno un’altra valida dimostrazione di fiducia nella qualità dei loro prodotti. L’etichettatura volontaria rappresenta la migliore assicurazione che i prodotti nazionali non temono confronti, per il rigore nella scelta delle razze e dei mangimi, per il controllo attento di tutte le fasi produttive e per il rispetto delle severe normative nazionali. Infatti, le informazioni volontariamente inserite in etichetta sono uno strumento di qualificazione e difesa della produzione nazionale, nonché di trasparenza dell’intera filiera ed attestano che il prodotto italiano ha un “plus” dato da: qualità, management, controlli e sistema di lavorazione, che finalmente può essere comunicato in maniera più completa al consumatore.
L’etichettatura volontaria rappresenta, dunque, un sistema che si integra ed aumenta le indicazioni sull’etichetta obbligatoria - prevista dalla recente ordinanza del Ministro della Salute, emessa in agosto e in vigore da lunedì 17 ottobre - in quanto arricchisce l’informazione a disposizione del consumatore.
Garantire i consumatori sulla salubrità dei polli e tacchini di produzione nazionale, valorizzare i primati qualitativi e di sicurezza alimentare del Made in Italy con un’informazione trasparente sui prodotti, sostenere le aziende della filiera avicola e, infine, rilanciare i consumi sgombrando il campo da tante inesattezze e da ingiustificate paure, sono gli obbiettivi che gli Assessorati all’Agricoltura delle Regioni: Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto vogliono promuovere con il finanziamento di questa campagna d’informazione nazionale.
Perché la qualità e la sicurezza di polli e tacchini italiani è trasparente, basta leggere l’etichetta che contiene le voci d’eccellenza: italiano e allevato a terra.

LE CONCLUSIONI. L’etichettatura volontaria rappresenta un sistema che si integra ed aumenta le indicazioni sull’etichetta obbligatoria - prevista dalla recente ordinanza del Ministro della Salute, emessa in agosto e in vigore da lunedì 17 ottobre - in quanto arricchisce l’informazione a disposizione del consumatore. Infatti, con questa etichettatura volontaria le aziende italiane che lo desiderano potranno dotarsi di uno strumento in grado di fornire, in maniera esplicita, indicazioni sulla provenienza dei prodotti, sul tipo di allevamento e sull’alimentazione degli animali.
A veicolare il messaggio di comunicazione la simpatia accattivante di Lupo Alberto, che chiede alla fidanzata Marta quale sia il segreto del suo fascino. E lei, con spiazzante spontaneità, risponde che è tutta questione di etichetta. Il suo appeal irresistibile deriva dall’essere nata e cresciuta in Italia, con i piedi per terra.
La conferenza stampa è stata aperta da Tiberio Rabboni – Assessore all’Agricoltura Regione Emilia-Romagna: “L’obiettivo di questa campagna promossa e finanziata dagli Assessorati all’ Agricoltura di Regione Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto è principalmente quello di difendere le caratteristiche qualitative del prodotto avicolo italiano, avvicinando il consumatore con una comunicazione chiara volta a mettere il cittadino nella condizione di leggere le differenze attraverso un’etichetta leggibile, trasparente e certificata dall’autorità pubblica, quale maggiore rassicurazione sulla qualità dei prodotti italiani”.
La conferenza stampa è proseguita con l’intervento di Viviana Beccalossi - Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura Regione Lombardia: “E’ stato scelto come testimonial di campagna Lupo Alberto perché riesce a coinvolgere in modo diretto il mondo dei bambini. Sono proprio loro che ci sentiamo in dovere di tutelare, certi di un sistema che garantisce la salubrità della carne avicola al 100% italiana (l’Italia è totalmente autosufficiente in questo settore). Io stessa consumo carne bianca e la cucino con assoluta tranquillità per mio figlio”.
La conferenza stampa si è chiusa con la relazione di Luca Zaia - Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto con delega alle politiche agricole che ha dichiarato: “Questa campagna, oltre a dare la massima garanzia al consumatore vuole tutelare i produttori italiani. Infatti a causa di una pandemia esclusivamente mediatica il settore produttivo nazionale è in crisi e migliaia di adetti rischiano di perdere il posto di lavoro. La nostra è un’agricoltura “sana” che ha saputo mettersi in discussione prima di altri settori (e Paesi) con certificazioni volontarie, codici di autodisciplina, ecc…”
Garantire i consumatori sulla salubrità dei polli e tacchini di produzione nazionale, valorizzare i primati qualitativi e di sicurezza alimentare del Made in Italy con un’informazione trasparente sui prodotti, sostenere le aziende della filiera avicola e, infine, rilanciare i consumi sgombrando il campo da tante inesattezze e da ingiustificate paure, sono gli obbiettivi che gli Assessorati all’Agricoltura delle Regioni: Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto vogliono promuovere con il finanziamento di questa campagna d’informazione nazionale.

FOCUS LEGISLATIVO: IL SISTEMA DI ETICHETTATURA VOLONTARIA. Il decreto del 29 luglio 2004 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) “Modalità per l’applicazione di un sistema volontario di etichettatura delle carni di pollame” ha fissato le modalità per uniformare il sistema di etichettatura volontaria delle carni di pollame, precedentemente basato su una semplice dichiarazione del produttore ed una certificazione da parte di un ente terzo.
In base a tale decreto, le organizzazioni che intendono adottare un proprio sistema di etichettatura e quindi introdurre informazioni integrative oltre a quelle obbligatorie, devono predisporre un disciplinare di etichettatura e designare un organismo indipendente di controllo, che si occupi di redigere e applicare i piani di controllo specifici. Il MIPAF, dopo attenta valutazione, sentiti i ministeri della Salute e delle Attività produttive e di concerto con le Regioni, provvede ad autorizzare l’applicazione del disciplinare di etichettatura ed a riconoscere la conformità dell’ente di certificazione e dei relativi piani dei controlli. Sul rispetto della normativa vigilano il MIPAF e le Regioni, mentre le competenze in materia igienico-sanitaria spettano al Ministero della Salute e al Servizio Sanitario Nazionale.
Nel rispetto del decreto ministeriale 29/07/2004, in etichetta il consumatore può trovare, oltre al logotipo che identifica l’azienda ed al numero di autorizzazione ministeriale, un codice di rintracciabilità che evidenzia il nesso tra carne e lotto di produzione in allevamento; tale codice consente di risalire dalla carne di pollame etichettata al gruppo di animali di origine.
Nell’etichetta sono contenute anche altre indicazioni che servono a costruire la carta di identità delle carni: denominazione e sede del luogo di incubazione/nascita dei pulcini; denominazione e sede dell’allevamento, del macello e del laboratorio di sezionamento ed almeno una informazione riguardante il sistema di allevamento e/o l’alimentazione.
A queste informazioni, obbligatorie per le aziende che scelgono di entrare nel sistema, possono esserne aggiunte altre più specifiche ma sempre in forma facoltativa: razza e tipo genetico dell’animale, età dell’animale al macello, periodo d’ingrasso, data di macellazione, sistema di allevamento adottato (“estensivo al coperto”, “all’aperto”, “rurale all’aperto” o “rurale in libertà”), la dieta seguita dagli animali (“vegetale”, “senza ogm”, “senza antibiotici”) , ecc.
Le disposizioni del Ministero proibiscono, poi, di utilizzare in etichetta segni diversi da quelli approvati nel disciplinare o che possono ingenerare confusione e invita esplicitamente, a fornire informazioni in forma: semplice, chiara ed univoca.
Tale decreto offre la possibilità, nel rispetto della procedura prevista, di tracciare e monitorare in etichetta tutto il percorso delle carni, dall'origine alla loro commercializzazione. Inoltre, l’etichettatura volontaria permette di attestare la qualità delle carni avicole attraverso parametri quali: l’italianità del prodotto, il rispetto delle norme igienico-sanitarie, la tutela del benessere animale, le corrette modalità di allevamento, l’assenza di residui di farmaci veterinari ed i controlli svolti dalle autorità e dalle imprese in una filiera integrata verticalmente. Grazie quindi a questo nuovo sistema, il consumatore è meglio informato su come polli e tacchini commercializzati dai produttori nazionali sono sicuri e garantiti, in quanto nascono e crescono in Italia, sono allevati esclusivamente a terra, liberi di razzolare in ambienti luminosi ed hanno carni gustose, leggere e ricche di proteine nobili.
Per quanto concerne, invece, le informazioni obbligatoriamente inserite in etichetta, in base all’ordinanza del Ministro della Salute, emessa in agosto ed in vigore da lunedì 17 ottobre 2005, l’etichetta obbligatoria delle carni fresche di volatili da cortile, accanto al bollino sanitario con la lettera I (bollino sanitario CEE assegnato dal Ministero della Salute allo stabilimento di lavorazione, che certifica come quel prodotto abbia superato i controlli dei veterinari ASL e degli istituti zooprofilattici), alle informazioni sul prezzo, sul peso e sulla data di scadenza, dovrà recare: l’indicazione di origine, l’allevamento di provenienza, la data e il numero di lotto dello stabilimento di macellazione e sezionamento, come già avviene per le carni bovine.

LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE. Polli e tacchini italiani: scopri la qualità in etichetta. Questo lo slogan che apparirà sulle pagine dei principali periodici nazionali. Si tratta dell’headline della campagna di informazione nazionale sull’etichettatura volontaria delle carni avicole promossa e finanziata dagli Assessorati all’Agricoltura delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
La campagna, sotto la direzione creativa di Roberto De Martini – Agenzia Nouvelle, punta a rafforzare la fiducia dei consumatori verso i prodotti avicoli attraverso il brillante ed immediato scambio di battute di due testimonials d’eccezione: il simpatico Lupo Alberto e la sua amata Marta, i personaggi del fumetto creato dalla matita di Silver.
Dunque, il fumetto originale di Silver, con una serie di divertenti doppi sensi, invita i consumatori a scoprire in etichetta la qualità di polli e tacchini italiani.
Obiettivi di marketing: sostenere i consumi di pollo e tacchino allevati in Italia e fornire garanzie di sicurezza e salubrità al consumatore;
Obiettivi di comunicazione: diffondere una cultura positiva nel consumo di pollo e tacchino italiano, dare una corretta informazione rispetto alla salubrità e sicurezza alimentare dei prodotti avicoli Made in Italy, incrementare la conoscenza delle carni avicole etichettate su base volontaria.

1) Pianificazione Media
? Campagna stampa on air dal 16 novembre a doppia pagina sui principali periodici nazionali
? Campagna radio on air dal 20 novembre con radio-comunicato di 30”
2) Punto vendita: l’idea guida è valorizzare il punto vendita quale “isola”: di garanzia, informazione e sicurezza; nel contesto di un sistema di valori per cui le carni avicole italiane sono sicure perché certificate, rintracciabili e garantite proprio dal punto vendita. Sono stati dunque realizzati e distribuiti presso la GD e la GDO a livello nazionale e in tutte le macellerie delle Regioni: Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto i seguenti strumenti di comunicazione:
? Espositori da banco
? Depliant informativi sull’etichettatura volontaria e caratteristiche nutrizionali della carne avicola
? Ricette di preparazioni gastronomiche a base di pollo e tacchino, in formato cartolina, tratte da “Il Cucchiaio d’Argento” dell’Editoriale Domus
? Vetrofanie
? Locandine
3) In store promotion: contestualmente alle giornate promozionali presso la GDO organizzate dalle aziende nazionali produttrici e distributrici di prodotti avicoli saranno veicolati i depliant informativi e le cartoline-ricette.
4) Libro bianco su polli e tacchini: si tratta di un prodotto editoriale curato da uno staff tecnico composto dai rappresentati delle maggiori associazioni di categoria nazionali (Avitalia, A.e.r.a.c., Una), in cui sono raccolte informazioni sulla certificazione, etichettatura e tracciabilità della carne di pollo e tacchino insieme ad altre indicazioni legate alle tematiche della salute, sicurezza ed educazione alimentare delle carni avicole italiane.


Contact:
Elena Artuso Tel.051361439- mobile 3498101480
press@creacomunicazione.com




Più controlli per l’influenza dei polli nel Mercato SO.GE.M.I. a garanzia dei consumatori
Nei mercati SO.GE.M.I a tutela dei consumatori, viene praticato un surplus di controlli rispetto a quanto specificatamente richiesto dalle normative vigenti

Milano, 14 settembre 2005 – “L’Ente Gestore del Mercato - ha dichiarato Paolo Lombardi, Presidente di SO.GE.M.I., la Società che gestisce anche il Mercato Avicunicolo per conto del Comune di Milano - nell’esecuzione delle attività di propria competenza, pone la massima attenzione agli aspetti igienico-sanitari dei prodotti e tutto ciò, unitamente ai controlli eseguiti dal Servizio veterinario e all’autocontrollo svolto da ciascuna ditta del Mercato, consente ai negozianti al dettaglio di poter compiere acquisti di carne e uova nella certezza di tutelare adeguatamente la salute dei consumatori”
Le carni di pollame commercializzate nel Mercato Avicunicolo all’Ingrosso di Milano sono sicure dal punto di vista igienico, anche grazie alla presenza di un tecnico veterinario della ASL che controlla la provenienza e il rispetto dei parametri igienico-sanitari di tutti i prodotti posti in vendita.
“I prodotti che escono dal Mercato Avicunicolo - precisa Paolo Garavello, Presidente dell’Associazione Grossisti del Mercato Avicunicolo - sono una garanzia di sicurezza per la cittadinanza. Infatti, ai controlli che si effettuano sulla filiera, cioè partendo dal campo dove vengono coltivati gli alimenti che nutrono i polli, per passare poi alle uova, ai pulcini, agli animali adulti ed infine ai macelli, in Mercato si aggiungono ulteriori controlli eseguiti sul pollame macellato da parte di veterinari della ASL di Milano. Inoltre, le ditte grossiste che fanno capo all’Associazione Grossisti del Mercato, in stretta collaborazione con i veterinari, dal mese di maggio 2005 hanno implementato le proprie attività di autocontrollo, anche a livello di etichettatura dei prodotti, anticipando quanto previsto nella recente ordinanza del Ministero della Salute”.


Operazione simpatia promossa dall’Unione del Commercio, con l’Associazione degli operatori grossisti avicunicoli e Apeca (commercio ambulante) sotto l’egida dell’Assessorato al Commercio del Comune

In piazza Santa Giustina (dalle 11 alle 16)
distribuzione gratuita di bocconi di pollo allo spiedo

Milano: fino a – 80% il calo dei consumi di pollo
Domenica 20 novembre ad Affori
“operazione simpatia” per informare i consumatori

Con la psicosi dell’influenza aviaria dimezzate all’ingrosso le quantità trattate

Milano, 18 novembre 2005. L’appuntamento è domenica 20 novembre ad Affori, in piazza Santa Giustina (viale Affori) dalle 11 alle 16: ai milanesi verranno distribuiti gratuitamente bocconi croccanti di pollo italiano allo spiedo preparato da operatori ambulanti di polleria e rosticceria con tre automarket dove verrà arrostito il pollo. L’iniziativa – sotto l’egida dell’Assessorato al Commercio del Comune di Milano con l’assessore Roberto Predolin e con il supporto di primarie aziende di prodotti avicunicoli - è promossa dall’Unione del Commercio–Comitato del commercio all’ingrosso alimentare con Apeca (l’Associazione milanese del commercio ambulante) e l’Associazione grossisti avicunicoli dei Mercati generali milanesi.
“La manifestazione di domenica ad Affori – spiega Simonpaolo Buongiardino, presidente del Comitato del commercio all’ingrosso alimentare Unione – vuol essere la prima di una serie di iniziative: un modo per avvicinare il consumatore e far capire che non vi è alcun motivo razionale nel rifiuto generalizzato, dettato da emotività, di mangiare carne di pollo. Con l’occasione distribuiremo ai consumatori milanesi, che auspichiamo numerosi, un numero speciale della Gazzetta del Comitato all’ingrosso alimentare dedicato all’influenza aviaria”. Ad Affori verrà anche distribuito il vademecum della Regione Lombardia-Assessorato all’Agricoltura “Più informati, meno influenzati”. Regione che ha deliberato lo stato di crisi del settore avicunicolo.
“Fin dall’inizio di questo ‘allarme aviaria’ – dichiara l’Assessore al Commercio ed Artigianato del Comune di Milano Roberto Predolin – abbiamo attivato insieme a Sogemi, Asl, Polizia Annonaria, produttori e grossisti, una fitta serie di controlli che hanno confermato l’assoluta estraneità dei nostri polli da qualsiasi effetto di contaminazione. La produzione di polli è controllata, sana e di qualità. Con questa manifestazione desideriamo quindi tranquillizzare ancora una volta i consumatori”.
Paolo Garavello, presidente dei grossisti avicunicoli, sottolinea come i controlli sui prodotti avicunicoli siano accurati: “in tutta Italia operano 7.500 veterinari e a Milano c’è un sistema di controlli per verificare il rispetto delle normative italiane e comunitarie. Purtroppo si lasciano al consumatore i dubbi sulla carne di pollo nonostante sia stato ampiamente ed autorevolmente dichiarato come essa sia sicura. E il nostro settore ha subito un colpo durissimo”.
Al mercato all’ingrosso milanese in un anno (ottobre 2004 su ottobre 2005) la quantità complessiva di pollame trattato (intero e a sezioni) è scesa del 47,6% (da 551.113 kg. a 262.568 kg. – fonte: Sogemi). I consumi di carne di pollo, a Milano, sono precipitati: “Vi è stato un forte calo nella vendita di polli ed anche di uova – afferma Giacomo Errico, presidente di Apeca – i nostri operatori parlano anche di punte dell’80%: Dato che assume ancor più rilevanza se si pensa che il 70% dei consumatori milanesi transita nei 97 mercati settimanali scoperti. Sulla sicurezza dei prodotti non posso che rassicurare il consumatore: conosco personalmente operatori di polleria che si sono tramandati il mestiere di padre in figlio e che hanno magazzini a norma che sembrano asettici laboratori di grandi industrie. C’è un’altra cosa da rilevare: mentre in altre attività vi sono diversi subingressi di cinesi e coreani, nel comparto della polleria questo fenomeno non si registra. Il motivo c’è. Si tratta di un mestiere che non s’improvvisa”.


Unione del Commercio di Milano: ufficio stampa tel. 02/7750222-390 - fax 02/7750385 – e mail: re-lazioni.esterne@unione.milano.it

Comune di Milano: ufficio stampa Assessorato Commercio ed Artigianato - tel. 02/88453021 – fax 02/88453004 - e mail: fabrizia.ieluzzi@comune.milano.it


WHAT EVERY JOURNALIST SHOULD KNOW ABOUT INFLUENZA

A WHO HANDBOOK

Geneva - To help demystify the science behind avian and pandemic influenza, the World Health Organization (WHO) has produced an influenza pandemic handbook for journalists. It's an introduction to everything you need to know about influenza, including about avian influenza and the potential for a pandemic.

In the handbook you'll find:
The influenza basics

Avian influenza and pandemic influenza - what's the difference?

20th century influenza pandemics - the facts

What we don't know

Antivirals and vaccines - how will they work?

WHO's pandemic phases - what do they mean?

Getting ready: Influenza pandemic preparedness


For journalists already familiar with avian and pandemic influenza, the handbook is an indispensable fact-checking reference. For those new to the issues, it's a pandemic primer to help put reporting in context, and a source for essential facts and figures. As the avian influenza situation continues to evolve, so too will this handbook and updates will be posted regularly.

The WHO Handbook for Journalists: Influenza Pandemic -- is available in the WHO media centre http://www.who.int/mediacentre/en/ or directly at http://www.who.int/csr/don/Handbook_influenza_pandemic_dec05.pdf.

For more information please contact Maria Cheng, Communications Officer, Tel: +41 22 791 3982, email: chengm@who.int

For more information about avian and pandemic influenza, see http://www.who.int/csr/disease/avian_influenza/en/index.html



20/1/2006: 3 notizie flash sull’aviaria

Influenza aviaria: non necessario aumento livello allarme secondo esperti
Per gli esperti epidemiologi europei riuniti nei giorni scorsi a Lussemburgo per esaminare la situazione della diffusione del virus dell'influenza aviaria in Turchia, "non e' necessario aumentare il livello di allarme fissato attualmente dall'Organizzazione mondiale della sanita'". (Agrapress)
Influenza aviaria: Alemanno annuncia 20 milioni per settore avicolo
Con il decreto firmato oggi diamo una risposta concreta alle aspettative dei produttori del settore avicolo, dando il via al ritiro e al rimborso delle carni invendute e garantendo cosi' un decisivo sostegno all'intero comparto, ingiustamente penalizzato dall'allarme causato dall'influenza aviaria". Lo ha detto il ministro delle politiche agricole e forestali Gianni Alemanno in merito al decreto del 13 dicembre del Mipaf, che stabilisce le modalita' di attuazione di alcune misure previste dalla legge 244 del 30/11/05 sull'influenza aviaria. In particolare il provvedimento - spiega una nota del ministero - fissa le modalita' attraverso cui prevedere il sostegno ai produttori attraverso il ritiro della carne di pollame invenduta. Grazie al provvedimento - prosegue il comunicato - l'agenzia per le erogazioni in ag ricoltura (Agea) e' autorizzata ad acquistare fino a 17.000 tonnellate di carne di pollame, da destinare poi ad aiuti alimentari, per un totale di 20 milioni di euro. Tutti gli interessati al rimborso potranno presentare richiesta di conferimento per un quantitativo minimo di prodotto pari a 0,5 tonnellate e un quantitativo massimo non superiore a 2000 tonnellate. Sono considerate valide - conclude la nota - le offerte di prodotto presentate da quanti, iscritti al registro delle imprese della camera di commercio, abbiano operato nel settore dell'allevamento e della lavorazione del pollame da almeno 12 mesi precedenti l'entrata in vigore del decreto. (Agrapress)
Influenza aviaria: per la Confagricoltura e' prioritario rassicurare i consumatori
La Confagricoltura si attende dall'unita' di crisi istituita dal governo per l'emergenza influenza aviaria "interventi concreti anche per gli allevamenti e per tutta la filiera produttiva avicola nazionale, che e’ al collasso". E’ fondamentale – ribadisce l’organizzazione – il compito dell’unita’ di crisi in termini di prevenzione di "ogni possibile rischio alla salute dei consumatori. Ma e’ altrettanto fondamentale rassicurare i consumatori sull’assoluta sicurezza della produzione italiana. La prima emergenza – per la Confagricoltura – e’ l’allarmismo, la reazione emotiva, e la conseguente disaffezione di un consumatore che puo’ e deve essere tranquillizzato: il prodotto italiano in vendita e’ sicuro". L'attivazio ne dello stoccaggio delle carni avicole - conclude la confagricoltura - e’ solo un primo passo; occorrono interventi economici ancora piu’ incisivi”. (Agrapress)