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IN PRIMO
PIANO
Salvare gli oceani: Ue, no a sovvenzioni pesca in
alto mare
Commissione Mondiale Oceani, 5 anni per
salvarli o stop a pesca
Tagliare le sovvenzioni in Europa e nel
mondo, che permettono alle grandi imbarcazioni di pescare negli oceani,
in alto mare, dove la mancanza di regole chiare e trasparenti permette
di accaparrarsi senza limiti le risorse ittiche, in quanto 'terre di nessuno'.
E' una delle raccomandazioni emerse dalla conferenza che ha riunito, oggi
a Bruxelles, la commissaria europea alla pesca e affari marittimi, Maria
Damanaki, e la commissione mondiale per gli oceani, organismo indipendente
che riunisce operatori politici ed economici, guidato da Trevor Manuel
(Sudafrica) e José Maria Figueres (Costa Rica). L'obiettivo della
conferenza: "energizzare di gli oceani grazie ad una nuova governance".
I lavori hanno permesso di stabilire su basi scientifiche una serie di
raccomandazioni che - ha precisato Figueres - "se non venissero avviare
entro i prossimi cinque anni, le zone fuori controllo dovranno essere
vietate alla pesca commerciale".
Damanaki ha tenuto a precisare che, "la nuova politica della pesca
nell'Ue ha messo al bando tutte sovvenzioni per rafforzare la potenza
della flotta". Restano invece le sovvenzioni degli Stati membri valutate
per il 2013, a 1,05 miliardi di euro (essenzialmente esoneri fiscali).
Per Manuel Trevor, la questione delle sovvenzioni è centrale in
quanto "è improbabile che le flotte possano operare in alto
mare senza questo sostegno. Si tratta anche - ha aggiunto - di una questione
di equità con i Paesi più poveri che non possono beneficiare
di fondi e a cui vengono sottratte risorse". Gli oceani stanno declinando
anche a causa dall'inquinamento, in particolare di oggetti o residui di
plastica. Per affrontare questo problema - ha spiegato Figueres - "è
necessario avviare un partenariato pubblico-privato, fare il punto con
l'industria, senza dimenticare che questi prodotti finiscono per entrare
nella catena alimentare".
Damanaki ha assicurato il sostegno della Commissione europea per rigenerare
gli oceani, pur ricordando che l'Ue si è già mossa contro
la pesca illegale, che le importazioni di pesce devono essere accompagnate
da certificati di cattura, e che si è data un obiettivo per ridurre
i rifiuti marini entro il 2020.
Per salvare gli oceani l'Ue è comunque pronta a sostenere nuove
raccomandazioni. Questi i punti essenziali.
1) assicurare loro uno sviluppo sostenibile.
2) Rendere trasparenti le sovvenzioni ai pescherecci.
3) Garantire una tracciabilità via satellite delle imbarcazioni
per evitare il trasbordo del pescato in alto mare.
4) Accogliere la proposta Onu per poter ispezionare le barche.
5) Intervenire contro l'inquinamento che viene da terra.
6) Controlli severi per sfruttamenti di petrolio e gas in mare.
7) Creare un Comitato indipendente per stabilire le responsabilità.
(www,ansa.it)
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