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IN PRIMO
PIANO
Buone prospettive per l'agricoltura europea
Pubblicato il rapporto della Commissione
Ue con le tendenze di medio termine 2013-2023 per cereali, latte e mercato
delle carni
Sono buone le prospettive per il mercato agroalimentare europeo nel periodo
2013-2023, secondo il rapporto recentemente pubblicato dalla Commissione
europea, contente le prospettive di medio termine.
Il reddito agricolo nell'Ue è destinato a crescere, anche se più
per la continua diminuzione dell'input di lavoro, piuttosto che a causa
della crescita complessiva del reddito stesso.
Cereali
Se il settore cerealicolo, nel complesso, si manterrà stabile,
all’interno dello spettro dei cereali il grano e il granoturco accresceranno
la loro fetta di mercato rispettivamente al 41% e 18% del totale, a scapito
degli altri cereali. La crescente domanda di riso verrà soddisfatta
con più importazioni dai mercati esteri; così, da una situazione
di autosufficienza, l’Unione europea sarà in grado di coprire,
in futuro, solo il 64% del fabbisogno. La filiera resta però altamente
influenzata dal potenziale sviluppo futuro dei biocarburanti.
Carne
Per quanto riguarda il settore della carne, si prevede una domanda crescente
sul mercato mondiale e un maggior consumo anche su territorio europeo,
a seguito di una graduale ripresa economica.
Il consumo di carne pro capite, che nel 2013 ha toccato il livello più
basso dell’ultimo decennio (64,7 kg), aumenterà a partire
dal 2014, per attestarsi intorno ai 66,1 kg nel 2023 – cifra paragonabile
al 2011.
In quest’ambito il segmento più dinamico rimane quello del
pollame, grazie al prezzo competitivo e all’immagine salutare legata
a questo tipo di carne, il cui consumo aumenterà di 0,8 punti percentuali
all’anno da oggi al 2023, prendendo il 2012 come anno di riferimento.
La carne di maiale, in assoluto la preferita dei consumatori europei,
sarà consumata nel 2023 circa il 2,8% in più rispetto alla
media 2010-2012. Al contrario, si registrerà un calo nel settore
delle carni bovine (-7% nel 2023 rispetto alla media 2010-2012), in linea
con il trend già registrato. Il calo interesserà anche le
carni ovine.
Latte e formaggi
Per il latte e i prodotti lattiero-caseari le prospettive sono favorevoli
sia per quanto riguarda il mercato interno sia per quello globale, in
particolar modo grazie alla domanda proveniente dalle economie emergenti.
Nonostante la conclusione del sistema delle quote dopo il 2014/2015, si
prevede un aumento limitato della produzione di latte, soprattutto a causa
delle restrizioni ambientali in alcuni Stati membri. La produzione potrebbe
raggiungere 150 milioni di tonnellate nel 2023 – un aumento dovuto
al miglioramento della produttività (8500 kg per animale nel 2023
nei 15 vecchi Stati membri e 6050 kg nei 13 Stati membri di più
recente ingresso).
La produzione di formaggi sarà sostenuta sia dalla domanda interna,
in costante crescita, sia da quella globale sempre più dinamica,
fino a raggiungere 10,7 milioni di tonnellate nel 2023, di cui 1 milione
andrà in esportazioni. Proprio il formaggio assorbirà la
maggior parte dell’aumento della produzione di latte. (http://agronotizie.imagelinenetwork.com)
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