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IN PRIMO
PIANO
Pil: l’agricoltura torna al segno più,
nonostante costi e maltempo. Ora si investa seriamente sul settore, anche
in vista di Expo
Il presidente della Cia, Giuseppe Politi,
commenta le stime preliminari sul Prodotto interno lordo nell’ultimo
trimestre 2013: a dispetto dei tanti problemi che ancora condizionano
il comparto, l’agricoltura si è rimessa in piedi garantendo
comunque nell’anno produttività e lavoro.
“Il Pil italiano cresce dello 0,1 per cento congiunturale nell’ultimo
trimestre dell’anno e l’agricoltura, insieme all’industria,
è il comparto che ha contribuito alla ‘conquista’ di
quello che è il primo segno più dal lontano 2011. Il settore
primario è riuscito quindi a invertire la tendenza negativa segnata
nei due trimestri precedenti, quando soprattutto i danni causati dal maltempo
hanno causato una flessione dell’attività nell’ordine
del -1,6 per cento”. Lo afferma il presidente della Cia-Confederazione
italiana agricoltori, Giuseppe Politi, in merito alle stime preliminari
del Prodotto interno lordo diffuse dall’Istat.
“A dispetto di tutti i problemi che continuano a pesare sul settore,
dall’andamento climatico sfavorevole agli alti costi di produzione
alla burocrazia ‘elefantiaca’, l’agricoltura nel 2013
è comunque riuscita a garantire produttività e lavoro, spesso
in controtendenza rispetto all’andamento generale -ricorda Politi-.
In una fase di crisi nera per i consumi alimentari (-4 per cento), il
settore ha trainato l’export ‘made in Italy’, incrementando
le vendite oltre confine di cibo e bevande del 6 per cento circa, per
un valore di oltre 34 miliardi di euro a fine anno”. In più
“ha aperto nuovi sbocchi d’impresa anche per le categorie
più deboli, come i giovani. Delle 11.485 nuove imprese agricole
nate nel 2013, infatti, oltre il 17 per cento ha un titolare di età
inferiore ai 30 anni”.
“Per tutti questi motivi -conclude il presidente della Cia- chiediamo
alla politica di investire davvero sull’agricoltura, dopo averla
lasciata nell’angolo per anni, perché può rappresentare
sul serio un volano per la ripresa del Paese. Un assunto ancora più
vero in vista di Expo 2015, che metterà al centro della scena proprio
il cibo, nelle sue accezioni più diverse (sicurezza alimentare,
qualità e tradizione agricola, innovazione e biodiversità),
diventando un ulteriore fattore di accelerazione economica per l’Italia
e le sue imprese”
(www.cia.it)
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