|
IN PRIMO
PIANO
Inflazione, Istat: a luglio frena a +0,1%
L’inflazione italiana nel mese di
luglio rallenta nuovamente mostrando il tasso di crescita tendenziale
più basso dall’agosto 2009, sotto le attese. Secondo i dati
provvisori di Istat, l’indice Nic dei prezzi al consumo è
sceso dello 0,1% su mese ed è salito dello 0,1% rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente. I prezzi dei prodotti acquistati con
maggiore frequenza calano dello 0,3% su base mensile e crescono dello
0,2% su base annua. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa
e della persona diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% –
il calo maggiore dall’agosto 1997 – su base annua.
L’andamento dei prezzi riflette – commenta la Coldiretti –
in generale una situazione difficile sul lato degli acquisti alimentari
che nel 2014 hanno toccato il fondo con i prodotti della dieta mediterranea
che sono quelli a subire il maggiore taglio a partire dall’ortofrutta
che ha fatto segnare un calo del 3,6 per cento degli acquisti nel primo
semestre. I consumi di frutta e verdura degli italiani sono crollati di
oltre il 30 per cento rispetto agli ultimi 15 anni per un quantitativo
che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno
per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta
degli effetti – sottolinea la Coldiretti – della spirale recessiva
tra deflazione e consumi che sta mettendo a rischio le imprese e la salute
consumatori che gli agricoltori vogliono rompere per dare a tutti
la possibilità di consumare la componente piu’ importante
della dieta estiva degli italiani, con l’arrivo del caldo, in un
Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione.
Per salvare il settore la Coldiretti ha chiesto al Governo una serie di
interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro, tra
cui la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto
nella grande distribuzione organizzata, un meccanismo di formazione dei
prezzi che parta dai costi di produzione e maggiori controlli sul rispetto
delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo
frequentemente spacciati per italiani e ha sostenuto la richiesta che
il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina ha fatto alla Commissione
Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario
1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva
(pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia
non soci di organizzazioni ortofrutticole.
Ormai è confermata la deflazione, come pure la necessità
di interventi importanti per rilanciare i consumi, commenta Adiconsum
di fronte ai dati Istat. “I dati provvisori dei prezzi al consumo
di luglio - dichiara Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum
– confermano ancora una volta che il nostro Paese si
trova in deflazione. Il permanere in questa condizione, combinato con
la situazione economica del Paese, rischia di diventare esplosiva
se non si mette a punto una strategia shock, in grado di rilanciare i
consumi. È necessario immettere risorse economiche nei bilanci
delle famiglie italiane – prosegue Giordano –
a cominciare dal rendere strutturali gli 80 euro a lavoratori dipendenti
e pensionati, dal tagliare le tasse sul lavoro e sui redditi da pensione,
dal defiscalizzare i prodotti e i servizi sostenibili sul modello realizzato
con i mutui e con la legge sul risparmio energetico, un’operazione
quest’ultima che sarebbe a somma zero per lo Stato in quanto ridurrebbe
l’evasione fiscale e previdenziale. Inoltre – conclude Giordano - è
necessario realizzare il reddito di inclusione sociale per tutte quelle
famiglie che si trovano in condizioni di povertà assoluta”.
(www.helpconsumatori.it)
Questo sito web utilizza solo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento. Per saperne di pił
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|