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IN PRIMO
PIANO
I neonicotinoidi stanno causando il declino di uccelli in Europa
Uno studio dimostra la relazione tra l’utilizzo
di pesticidi neonicotinoidi e il declino delle popolazioni di uccelli
che sta interessando l’Europa.
Che i pesticidi siano dannosi e pericolosi
è risaputo, che danneggino le api e gli insetti impollinatori anche.
Ora è arrivata la conferma di quello che si teorizzava soltanto:
i pesticidi sono letali anche per gli uccelli che vivono negli ambienti
agricoli. I neonicotinoidi sono insetticidi di sintesi che dagli anni
Novanta hanno vissuto una grande diffusione e hanno progressivamente rimpiazzato
le altre molecole, sia di origine artificiale sia naturale.
Nel 2013 gli insetticidi a base di neonicotinoidi sono stati banditi per
due anni dall’Unione europea a causa del loro impatto sugli insetti
impollinatori. Un recente studio condotto da ricercatori olandesi della
Radboud Universiteit di Nimega e pubblicato su Nature, ha dimostrato che
la pericolosità di questi pesticidi si ripercuote anche su altre
specie dando vita ad un pericoloso effetto a catena. Gli scienziati negli
ultimi tre anni hanno registrato un calo preoccupante nelle popolazioni
di uccelli che abitano le aree agricole del Vecchio continente, alcune
specie sarebbero diminuite del 20 per cento.
I biologi hanno preso in esame quindici specie di volatili che si nutrono
prevalentemente di insetti e hanno scoperto che ad alte concentrazioni
nell’acqua di neonicotinoidi è stata costantemente associata
una flessione delle popolazioni di uccelli monitorate. Storni, passeri
e rondini sono gli animali più colpiti. Secondo i ricercatori almeno
il 95 per cento dei neonicotinoidi utilizzato per le colture contamina
l’ambiente circostante, avvelenando gli insetti e di conseguenza
gli uccelli che se ne nutrono e che sono particolarmente vulnerabili nel
periodo in cui allevano i pulcini.
«I risultati sono sorprendenti e preoccupanti – ha dichiarato
alla Bbc Hans de Kroon, uno degli autori dello studio – i livelli
di inquinamento dell’acqua sono di appena 20 nanogrammi di neonicotinoidi
per litro e sono stati in grado di causare un calo del 30 per cento del
numero di uccelli negli ultimi dieci anni. È inoltre probabile
che questi effetti non saranno limitati agli uccelli». Sul banco
degli imputati è finita Bayer, il colosso tedesco che produce l’insetticida
neonicotinoide sotto accusa nello studio olandese. L’azienda però
si difende affermando che non ci sono elementi che provino la relazioni
tra i pesticidi e la diminuzione degli uccelli.
Il problema causato da questi prodotti chimici non può certo dirsi
risolto con il divieto imposto dall’Unione europea, lo stop infatti
riguarda un periodo limitato di tempo e soltanto tre tipologie di pesticidi.
La natura prevede meccanismi tanto precisi quanto delicati, se anche solo
uno degli ingranaggi venisse manomesso gli effetti potrebbero essere devastanti.
(Lorenzo Brenna -www.lifegate.it)
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