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IN PRIMO
PIANO
Tendenze scientifiche: Più CO2 significa anche cibo meno nutriente
Riso, mais, semi di soia e grano sono la
principale fonte di nutrimento per oltre 2 miliardi di persone che vivono
nei paesi poveri. ll loro valore nutritivo - già basso rispetto
alla carne per esempio - è però destinato a diminuire a
causa del cambiamento climatico e della crescente quantità di CO2
nell'atmosfera.
Secondo uno studio pubblicato questa settimana su Nature, le emissioni
di anidride carbonica stanno lentamente impoverendo le colture alimentari
di base del mondo. Grano, mais, semi di soia e riso vedranno scendere,
entro il 2050, i loro livelli di ferro e zinco, nonché di proteine.
"Abbiamo scoperto che i livelli crescenti di CO2 si riperquotono
sulla nutrizione umana, riducendo i livelli di importanti nutrienti in
molte colture alimentari di base", ha detto l'autore principale dello
studio, il prof. Samuel Myers della Harvard University, negli Stati Uniti.
"Dal punto di vista della salute, il ferro e lo zinco sono estremamente
importanti". Quasi un terzo della popolazione mondiale già
soffre di carenze di ferro e zinco, e secondo questo nuovo studio, i livelli
crescenti di CO2 starebbero peggiorando le cose.
Per ottenere questi risultati, il team ha confrontato i livelli di nutrienti
nelle colture dei campi coltivati a livelli di CO2 ambientali, circa 380-390
parti per milione (ppm) al momento del lavoro, con quelli coltivati con
i livelli elevati di CO2 previsti per il 2050. Per tener conto delle condizioni
di crescita variabili, i ricercatori hanno analizzato 41 diversi ceppi
coltivati in sette località, in tre continenti diversi.
A causa di un meccanismo biologico sconosciuto, il grano coltivato a livelli
elevati di CO2 aveva il 9% in meno di zinco e il 5% in meno di ferro,
nonché il 6% in meno di proteine, mentre il riso aveva il 3% in
meno di zinco, il 5% in meno di ferro e l'8% in meno di proteine. Il mais
e la soia presentavano cadute simili, ma essendo quest'ultimo un legume,
non è stata rilevata una riduzione delle proteine.
L'impatto sulla salute umana derivante dalla diminuzione del livello di
proteine è meno evidente rispetto a quello dovuto alla perdita
di zinco e di ferro. Myers ha detto che questo potrebbe eventualmente
aumentare il tasso di sindrome metabolica, diabete, cardiopatie e ictus.
Basterebbe che le popolazioni interessate mangiassero più alimenti
di base per soddisfare i requisiti di zinco e di ferro. Non secondo Myers,
il quale fa notare che la produzione alimentare dovrà già
raddoppiare entro il 2050, al fine di soddisfare la domanda dovuta all'aumento
della popolazione. E benché alcune delle varietà impiegate
nella ricerca ottenessero risultati migliori di altre, i programmi di
coltivazione focalizzati su questi tratti "non saranno una panacea
per molte ragioni, tra cui l'accessibilità delle sementi migliorate
e i numerosi criteri usati dagli agricoltori per la scelta delle colture,
tra cui il gusto, la tradizione, la commerciabilità, i requisiti
di coltivazione e la resa", ha detto.
Alcuni hanno già fatto notare come lo studio contraddice i risultati
di studi precedenti, secondo i quali un aumento dei livelli di CO2 può
migliorare i raccolti in determinate circostanze, e a cui Myers ha risposto:
"Potrebbe esserci un piccolo effetto positivo, ma le persone che
lavorano in questo settore non vorrebbero dipendere da questo, a fronte
dei molti altri effetti negativi del cambiamento climatico, tra cui le
ondate di calore, la siccità e le inondazioni".
Per maggiori informazioni, visitare:
http://www.nature.com/nature/journal/v510/n7503/full/nature13179.html
(http://cordis.europa.eu)
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