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Agricoltura: Prima la pioggia, ora il killer del mais...
Le piantine del mais con le radici ancora giovani rischiano di trovarsi in balia di una popolazione di killer affamata e vitale

E dopo la pioggia arriva il killer del mais. Non c'è pace per i campi - spiega la Coldiretti Lombardia - i primi esemplari di Diabrotica, parassita in grado di distruggere intere file di piante, sono stati rilevati il 15 maggio scorso a Cazzago San Martino in provincia di Brescia e nelle prossime tre settimane si prevede un aumento in tutte le arre della Lombardia monitorate: da Vertemate con Minoprio (Como) a Busto Arsizio (Varese), da Castello d'Agogna (Pavia) a Casalbuttano (Cremona), da Cavenago d'Adda (Lodi) a Sant'Angelo Lodigiano (Lodi), da Gonzaga (Mantova) a Chiari (Brescia).
E' vero che la pioggia ha rallentato lo sviluppo delle larve - spiega la Coldiretti Lombardia - ma è altrettanto vero che le semine stanno iniziando in ritardo e le piantine del mais con le radici ancora giovani rischiano di trovarsi in balia di una popolazione di killer affamata e vitale. "Il numero delle larve è destinato a salire - conferma il Servizio Fitosanitario della Regione - e se le prime nate in questi giorni moriranno per non aver trovato da mangiare, quelle nate nelle prossime settimane saranno in grado di attaccare le colture più giovani".
Il killer del mais - spiega Coldiretti Lombardia - schiude le uova verso maggio e le larve si nutrono delle radici delle piante che, una volta mangiate, crollano a terra come fossero state spianate da una ruspa invisibile. A quel punto gli individui adulti partono all'attacco delle spighe. L'assalto prosegue per tutto giugno e luglio, con la trasformazione delle larve in farfalle che a loro volta diffondono le uova in altri terreni. In Italia il parassita è stato segnalato per la prima volta nel 1998 in Veneto, mentre il debutto in Lombardia risale al 2002 nelle zone di Varese e Como. Da allora l'invasione è proseguita a macchia d'olio a una velocità dai 40 e gli 80 chilometri all'anno, fino a toccare la maggior parte della fascia centrale e meridionale della Lombardia, una delle aree più colpite del nord Italia.
La Diabrotica - spiega Coldiretti Lombardia - è un parassita da non sottovalutare visto che minaccia una coltura strategica come il mais che, presente su oltre 350 mila ettari di territorio, serve come foraggio al sistema zootecnico lombardo che produce il 40 per cento di tutto il latte italiano, circa 4 milioni e mezzo di tonnellate su 10 milioni e mezzo.
Intanto si fanno anche i conti sui danni del maltempo. "Decine e decine di milioni di euro - spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia - Non c'è raccolto che non sia compromesso: dal mais alla soia, dalla frutta alla verdura, dal pomodoro all'orzo, al fieno. Mentre i florovivaisti hanno bollette per il riscaldamento delle serre sempre più care". (www.newsfood.com)

 


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