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IN PRIMO
PIANO
Clima: Ispra, in calo le emissioni gas serra. Verso traguardo...
(1upd)
In Italia, le emissioni totali dei sei gas serra, espresse in CO2 equivalente,
sono diminuite nel 2011 del 2.3% rispetto all'anno precedente e del 5.8%
rispetto all'anno base (1990), a fronte di un impegno nazionale di riduzione
del 6.5% entro il periodo 2008-2012; questo il dato comunicato nell'ambito
della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite
(UNFCCC) e del protocollo di Kyoto dall'ISPRA che, in accordo ai suoi
compiti istituzionali, ha realizzato l'inventario nazionale delle emissioni
in atmosfera dei gas serra per l'anno 2011.
Questa riduzione riscontrata a partire dal 2008 è conseguenza sia
della riduzione dei consumi energetici e delle produzioni industriali
a causa della crisi economica, sia della crescita della produzione di
energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e di un incremento
dell'efficienza energetica. Le emissioni dalle industrie energetiche e
manifatturiere, che nel periodo 2008-2011 incidono mediamente per il 58.8%
delle emissioni nazionali, mostrano una riduzione delle emissioni del
15.5%, mentre le emissioni dei restanti settori si riducono del 5.1%.
In particolare nel settore industriale le emissioni per la produzione
del cemento, che nel 2008 incidevano per il 45.2% del settore, subiscono
un declino del 22.0% nel periodo 2008-2011.
Tra il 1990 e il 2011 le emissioni di tutti i gas serra considerati dal
Protocollo di Kyoto sono passate da 519 a 489 milioni di tonnellate di
CO2 equivalente, variazione ottenuta principalmente grazie alla riduzione
delle emissioni di CO2, che contribuiscono per l'85% del totale e risultano,
nel 2011, inferiori del 4.7% rispetto al 1990.
Le emissioni di metano (CH4) e di protossido di azoto (N2O) sono rispettivamente
pari a circa il 7.5% e 5.5% del totale e sono in calo sia per il metano
(-16.4%) che per il protossido di azoto (-28.1%). Gli altri gas serra,
gas fluorurati quali idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) e
esafluoruro di zolfo (SF6), hanno un peso complessivo sul totale delle
emissioni che varia tra lo 0.1% e l'1.9%; le emissioni degli HFC evidenziano
una forte crescita, mentre le emissioni di PFC decrescono e quelle di
SF6 mostrano un minore incremento.
I settori delle industrie energetiche e dei trasporti sono quelli più
importanti, contribuendo a più della metà delle emissioni
nazionali di gas climalteranti. Rispetto al 1990, le emissioni di gas
serra del settore trasporti sono aumentate del 15.4%, a causa dell'incremento
della mobilità di merci e passeggeri; per il trasporto su strada,
ad esempio, le percorrenze complessive (veicoli x km) per le merci sono
aumentate del 44%, e per il trasporto passeggeri del 36%. Per il secondo
anno consecutivo, però, si riscontra una riduzione delle percorrenze
di merci ed anche i consumi energetici del settore, dopo aver raggiunto
un picco nel 2007, sono in riduzione.
Sempre rispetto al 1990, nel 2011 le emissioni delle industrie energetiche
sono diminuite del 4.4%, a fronte di un aumento della produzione di energia
termoelettrica da 178.4 Terawattora (TWh) a 227.7 TWh, e dei consumi di
energia elettrica da 218.7 TWh a 313.8 TWh. Dall'analisi dell'andamento
delle emissioni di CO2 per unità energetica totale, emerge che
l'andamento delle emissioni di CO2 negli anni '90 ha seguito sostanzialmente
quello dei consumi energetici; solamente negli ultimi anni si delinea
un disaccoppiamento delle curve, dovuto principalmente alla sostituzione
di combustibili a più alto contenuto di carbonio con il gas naturale
nella produzione di energia elettrica e nell'industria e ad un incremento
dell'utilizzo di fonti rinnovabili.
Nel periodo 1990-2011, le emissioni energetiche dal settore residenziale
e servizi sono aumentate del 9.7%. A questo proposito si può osservare
che in Italia il consumo di metano nel settore civile era già diffuso
nei primi anni '90 e la crescita delle emissioni, in termini strutturali,
è invece correlata all'aumento del numero delle abitazioni e dei
relativi impianti di riscaldamento oltre che, in termini congiunturali,
ai fattori climatici annuali.
Le emissioni del settore dell'industria manifatturiera sono diminuite
del 29.6% rispetto al 1990 prevalentemente in considerazione dell'incremento
nell'utilizzo del gas naturale in sostituzione dell'olio combustibile
per produrre energia e calore e per gli ultimi anni a seguito del calo
della produzione industriale.
Per quel che riguarda il settore dei processi industriali, nel 2011 le
emissioni sono diminuite del 17.4% rispetto al 1990. L'andamento delle
emissioni è determinato prevalentemente dalla forte riduzione delle
emissioni di N2O (-95.5%) nel settore chimico, grazie all'adozione di
tecnologie di abbattimento delle emissioni nella produzione dell'acido
nitrico e acido adipico. D'altro lato le emissioni dei gas fluorurati,
in particolare di quelli utilizzati per la refrigerazione e per l'aria
condizionata, sono aumentate del 252.1% dal 1990.
Le emissioni dal settore dell'agricoltura sono diminuite del 17.7% tra
il 1990 e il 2011. La riduzione principale si è ottenuta nelle
emissioni dovute alla fermentazione enterica (-12.4%) e alle deiezioni
animali (-21.0%) poiché sono diminuiti i capi allevati, in particolare
bovini e vacche da latte, e, grazie a un minor uso di fertilizzanti azotati,
anche alle emissioni dai suoli agricoli (-21.1%).
Negli ultimi anni si è registrato un incremento della produzione
e raccolta di biogas dalle deiezioni animali a fini energetici, evitando
emissioni di metano dallo stoccaggio delle stesse.
Nella gestione e trattamento dei rifiuti, le emissioni sono diminuite
del 15.9%, e sono destinate a ridursi nei prossimi anni, per la riduzione
delle emissioni dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica,
avvenuta attraverso il miglioramento dell'efficienza di captazione del
biogas e la piena applicazione del D.Lgs. n. 36 del 2003 che ha recepito
la Direttiva ''discariche'' 1999/31/CE.
Le stime preliminari di emissioni di gas serra per il 2012, elaborate
da ISPRA, prevedono una ulteriore diminuzione del 4.2% rispetto all'anno
precedente, per il perdurare della congiuntura economica negativa. I dati
preliminari del 2012 mostrano una riduzione delle emissioni del 9.8% tra
il 1990 e il 2012, pari a 50.9 milioni di tonnellate di CO2 equivalente
(Mt CO2eq).
(www.asca.it)
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