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IN PRIMO
PIANO
Pil: l’economia è ferma. L’unico
segnale positivo viene dall’agricoltura, che “resiste”
nonostante le difficoltà
La Cia commenta i dati Istat relativi al primo trimestre: a dispetto
di tutti i problemi, il settore primario riesce ancora a garantire produttività
e occupazione. Anche per le categorie più deboli, come le giovani
donne del Sud. Ora il governo dia fiducia al comparto dando un segnale
forte agli agricoltori, cominciando dalla sospensione dell’Imu a
giugno.
Il Pil italiano cala per il settimo trimestre consecutivo, segnando un
record negativo assoluto e fotografando un’economia completamente
immobile, oggi come due anni fa. L’unica nota positiva, in un quadro
recessivo sia per l’industria che per i servizi, è l’aumento
congiunturale del valore aggiunto dell’agricoltura. Significa che,
nonostante tutti i problemi, dai costi produttivi alle stelle ai prezzi
sui campi in ribasso, il settore primario è ancora vitale. E riesce
a garantire, in controtendenza rispetto all’andamento generale,
sia produttività che -soprattutto- occupazione. Lo afferma la Cia-Confederazione
italiana agricoltori, in merito alle stime preliminari del Prodotto interno
lordo nel primo trimestre diffuse oggi dall’Istat.
Non si può ignorare il fatto che nell’ultimo anno l’agricoltura
è stato l’unico settore ad assumere (+3,6 per cento) -ricorda
la Cia- aprendo anche nuovi sbocchi d’impresa per le categorie più
colpite dalla disoccupazione, come le giovani donne del Mezzogiorno. Oggi
infatti sono 44.128 le aziende agricole con a capo una donna di età
compresa tra i 18 e i 40 anni, pari al 15,4 per cento e percentuali più
alte della media si riscontrano proprio al Sud (17 per cento), dove si
trova quasi la metà delle imprese (20.369) condotte da donne “under
40”.
Per questo ora chiediamo alla politica di investire sul serio sull’agricoltura,
dopo averla lasciata nell’angolo per anni, perché può
rappresentare un volano decisivo per la ripresa. Come dimostrano anche
i dati sull’export, con il “made in Italy” agroalimentare
che in un anno di crisi nera dei consumi interni riesce a incrementare
le vendite oltreconfine di quasi il 7 per cento -conclude la Cia-. E il
primo segnale di fiducia che il governo può darci riguarda l’Imu,
annunciando senza indugi la sospensione della rata di giugno per i beni
strumentali all’attività produttiva, come appunto terreni
e fabbricati rurali. (www.cia.it)
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