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IN PRIMO
PIANO
Custodire la biodiversità per la salute futura del pianeta
Molte idee per progetti finanziati dall'UE nascono nel tentativo
di far progredire la ricerca scientifica, in particolare in aree dove
si dispone di scarse informazioni.
Il progetto CoralFISH ha svelato nuove informazioni sul modo in cui i
pesci usano i loro habitat in alto mare. Per fare questo, i partner del
progetto hanno esaminato l'interazione tra coralli, pesci e industrie
ittiche, e hanno poi usato queste informazioni per sviluppare strumenti
di modellazione per monitoraggio e previsioni per la gestione basata sugli
ecosistemi nelle acque profonde d'Europa e oltre. Essi hanno inoltre osservato
i sistemi corallini che sono stati danneggiati dalle attività umane
come la pesca con reti a strascico in alto mare, e hanno trovato dei modi
per proteggerli da ulteriori danni.
Il progetto è stato coordinato dal dott. Sadhbh Baxter e dal dott.
Anthony Grehan del dipartimento di Scienze oceaniche e della Terra presso
l'Università nazionale d'Irlanda. Esso ha riunito un consorzio
di 16 partner, in rappresentanza di 11 paesi europei, che comprende biologi
della pesca d'altura, ricercatori/modellatori degli ecosistemi, economisti
e PMI dell'industria della pesca.
Questo progetto unico ha ricevuto finanziamenti per 10,8 milioni di euro,
di cui 6,4 milioni di euro sono venuti dalla Commissione europea. Questo
ha permesso, per la prima volta, la quantificazione degli habitat corallini
in sei aree: al largo della costa occidentale dell'Irlanda, Islanda, Mare
di Norvegia orientale, Golfo di Biscaglia (Francia), attorno alle Azzorre
e nel Mar Ionio (Italia). Sono stati sviluppati dei modelli per prevedere
dove si possono trovare i coralli e questo ha portato alla scoperta di
un campo di spugne precedentemente sconosciuto in acque norvegesi.
Prevedere la posizione precisa dei coralli aiuterà i responsabili
delle politiche a capire come usare al meglio lo spazio marino; per la
pesca, i cavi per le telecomunicazioni e le ricerche minerarie, proteggendo
allo stesso tempo l'ambiente.
Il dott. Anthony Grehan, che è specializzato in ecologia delle
profondità del mare, dice: "La necessità di sviluppare
strumenti e una strategia per l'attuazione della pianificazione dello
spazio marittimo è diventata sempre più urgente. Questo
accade per colpa delle attività umane in alto mare che si stanno
espandendo, ad esempio, nella pesca, nella ricerca di petrolio e gas,
oltre che nella possibile estrazione mineraria. Quindi la competizione
per le risorse in alto mare è diventata più intensa, mentre
la necessità di garantire un'adeguata protezione di biodiversità
e varietà genetica è una priorità per la salute futura
del pianeta".
Il progetto è il primo tentativo europeo di sviluppare un'analisi
video standardizzata per la mappatura del fondale marino profondo, con
lo sviluppo di un programma software chiamato COVER (Customisable Video
Image Observation Record). I migliori elementi di questo sono stati incorporati
nel software all'Istituto francese di ricerca per lo sfruttamento del
mare (Ifremer).
Anche se CoralFISH si è ora concluso, elementi del progetto proseguiranno
grazie a finanziamenti provenienti dal programma quadro Orizzonte 2020
per la ricerca e l'innovazione. Maggiori informazioni riguardanti i risultati
del progetto verranno pubblicati in una edizione speciale di Deep Sea
Research in uscita all'inizio del 2014.
Per maggiori informazioni, visitare: CoralFISH http://www.eu-fp7-coralfish.net/
- Ifremer http://wwz.ifremer.fr/institut_eng - Orizzonte 2020: http://ec.europa.eu/research/horizon2020/index_en.cfm
(http://cordis.europa.eu)
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