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IN PRIMO
PIANO
Tecnologia antispreco
Anche in campagna grazie ai satelliti
per il telerilevamento e alle tecnologie come i Sistemi Informativi Geografici
(Gis) che faranno abbassare del 20% i consumi di acqua e risparmiare energia.
A dirlo è l’INEA
Tecnologia antispreco anche in campagna
grazie ai satelliti per il telerilevamento e alle tecnologie come i sistemi
informativi geografici (Gis) ed i modelli matematici che faranno abbassare
del 20% i consumi di acqua per irrigazione in agricoltura (settore che
assorbe il 90% della risorsa nazionale) e garantire anche risparmi energetici
nei campi pari a 100 euro per ettaro. A dirlo è l’Istituto
Nazionale di Economia Agraria (Inea) che ha fotografato lo stato dell’arte
della gestione dell’acqua e delle risorse idriche in agricoltura.
“I dati - spiegano Pasquale Nino e Fliberto Altobelli di Inea -
sono il frutto di uno studio sperimentale nell’area pilota nel Sannio,
ad Alifano, Consorzio di Bonifica della provincia di Caserta, nell’ambito
di un progetto internazionale del Programma n.7 Quadro Ue per la ricerca,
in cui sono impegnate 18 istituzioni di Brasile, Italia, Spagna, Messico,
Egitto, Turchia e India. Si tratta - continuano - di primi dati teorici
ma sono significativi. Con queste tecnologie si ottengono economie di
scala molto ampie che si collegano alla Pac 2014-2020 in cui sono previste
misure ambientali sulla situazione irrigua, consentendo di centrare appieno
le politiche comunitarie.
“Non c’è dubbio - sottolinea il dg di Inea, Alberto
Manelli - che queste tecnologie aiutino a risparmiare l’uso dell’acqua
in agricoltura, sia in termini di qualità, cioè con un miglior
uso della risorsa, sia di quantità. Quello che ora serve davvero
- aggiunge - è conoscere nei dettagli i fabbisogni di acqua in
agricoltura, un settore che assorbe il 90% dei consumi idrici nazionali.
I cambiamenti climatici ci richiedono infatti - continua Manelli - una
previsione di fabbisogno d’acqua in agricoltura nel dettaglio per
ridurre gli eccessi di consumi e per far fronte ai fenomeni estremi come
alluvioni o siccità. Su questo fronte - conclude - stiamo lavorando
da 5 anni proficuamente con il ministero dell’Agricoltura”.
L’urgenza di una gestione sempre più corretta della risorsa
acqua in agricoltura è ribadita anche dal presidente dell’Associazione
Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (Anbi), Massimo Gargano. “Al 2030
ci sarà una riduzione del 40% di acqua rispetto alle necessità:
ciò significa ricadute sociali e industriali importanti. Queste
tecnologie - continua Gargano - diano ai decisori politici europei una
indicazione concreta per partecipare in maniera costruttiva alla Pac 2014-2020.
Nella prossima Pac, l’Italia gioca una partita importante nel definire
qualità della vita dei cittadini e qualità della produzione
di impresa, non solo in agricoltura ma anche in tutti gli altri settori
produttivi. Il progetto ha un obiettivo importante ed una visione più
ampia perché - conclude Gargano - mette al centro non il solo rapporto
tra acqua e agricoltura ma tra la risorsa acqua ed il territorio”.
(www.winenews.it)
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