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IN PRIMO
PIANO
Petrini: troppi sprechi e squilibri, educare le persone
al valore del cibo
Il presidente di Slow Food Internazionale:
''Bisogna tornare a educare le persone al valore del cibo. Solo così,
diffondendone la cultura, si potrà dare a tutti degli strumenti
per cambiare il modo in cui mangiamo''
Si produce più cibo di quello
necessario, tanto che il 40% viene gettato via. Ma il paradosso è
che nel mondo molte persone soffrono di malnutrizione, mentre un miliardo
di individui soffrono di patologie da sovrabbondanza di cibo. La sfida
dunque è: azzerare gli sprechi e riequilibrare l'accesso alle risorse.
Come? Educando al valore del cibo, partendo dai giovani. E' questa la
ricetta dello sviluppo sostenibile di Carlo Petrini, presidente di Slow
Food Internazionale.
Lo spreco di cibo nel mondo ''è probabilmente uno dei più
grandi paradossi che l'attuale sistema alimentare ci ha portato ad avere"
commenta Petrini, all'Adnkronos. Tutta colpa di "politiche miopi
della produzione e della distribuzione". Per questo bisogna intervenire
subito: ''Dobbiamo moderare i nostri consumi e produrre meglio, dobbiamo
cercare di fare in modo che tutti abbiano accesso ad un cibo buono, pulito
e giusto''.
Sprechi e squilibri si possono limitare "agendo su diversi fronti.
Primo tra tutti l'educazione per i bambini, ma anche per gli adulti''.
Secondo Petrini, ''bisogna tornare a educare le persone al valore del
cibo. Solo così, diffondendone la cultura, si potrà dare
a tutti degli strumenti per cambiare il modo in cui mangiamo''.
Quando acquistiamo del cibo ''dovremmo avere uno scontrino vero, che ci
mostri tutti i costi del prodotto: quando andiamo al supermercato e compriamo
qualcosa, noi non stiamo pagando il vero prezzo di quella merce. Stiamo
distruggendo il patrimonio di biodiversità del mondo, compromettendo
l'ambiente, la fertilità dei suoli e le piccole economie, affamando
un miliardo di persone ma di tutti questi costi non ci rendiamo conto''.
Il ruolo del consumatore, dunque, è cruciale. La grande distribuzione
organizzata "deve iniziare a ripensare il modo in cui si approvvigiona,
cercando di incrementare l'utilizzo di risorse locali, ma ricordiamoci
che siamo noi a scegliere cosa la distribuzione ci offrirà, siamo
noi a influenzare le politiche di acquisto, e quindi di spreco, dei supermercati.
Noi consumatori dobbiamo diventare coproduttori e scegliere cosa è
meglio per noi e per l'ambiente".
Il presidente di Slow Food Internazionale sottolinea anche un altro dato:
''I soli Stati Uniti d'America spendono 178 miliardi di dollari l'anno
per malattie come il diabete di tipo 2, l'obesità e la sindrome
metabolica, malattie quindi dettate da uno stile di vita sedentario e
dalla sovrabbondanza di cibo. Ecco, se si spendessero gli stessi soldi
per l'educazione ai consumi e per la distribuzione delle risorse in maniera
equa, probabilmente potremmo fare in modo che questi squilibri vengano
limitati''.
Per sensibilizzare sullo spreco del cibo, Borgo Futuro, Festival della
Sostenibilità sociale, economica e ambientale che si svolgerà
il 6 e 7 luglio a Ripe San Ginesio (Mc), ospiterà 'Disco Maccheroni',
evento musical-culinario organizzato dalla rete giovanile di Slow Food,
Slow Food Youth Network. Sabato 6 luglio La Cava, il nuovo teatro naturale
di Ripe ricavato in modo sostenibile da una ex cava, diventerà
una grande cucina all'aperto dove tutto il pubblico del festival degusterà
una cena fatta con il cibo in prossimità di scadenza che i giovani
di Slow Food avranno raccolto dai mercati della zona.
La pasta sarà invece a km 0 in quanto prodotta con grani autoctoni
dal pastificio locale Pasta di Celiano. La serata si svolgerà a
ritmo di musica grazie al rock degli Aedi e all'electroswing dei Sweet
Life Society per avvicinare a questa tematica le generazioni più
giovani.
Il format 'DiscoMaccheroni', spiega Petrini, ''si inserisce perfettamente
nel contesto di BorgoFuturo. A questi ragazzi, come a noi, sta a cuore
il pensare globale e l'agire locale, un modus operandi che applicato ad
un paesino di 800 abitanti immerso nelle colline maceratesi come Ripe
San Ginesio mostra la via da seguire per poter riscattare il nostro paese".
Lo Slow Food Youth Network, sottolinea Petrini, ''è nato dall'impulso
di tanti giovani nel mondo che hanno capito che il mondo deve cambiare
rapidamente le sue politiche alimentari e il modo in cui si produce il
cibo". Come Slow Food, conclude Petrini, "lottiamo da anni per
questi obiettivi ma è fondamentale che anche i giovani possano
dire la loro partecipando al dibattito su queste tematiche. La loro generazione
sarà chiamata ad agire con forza per coadiuvare il cambiamento
e la nostra associazione è in prima linea per aiutarli". (www.adnkronos.com/)
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