|
IN
PRIMO PIANO
Ambiente: un nuovo pacchetto di politiche per ripulire l'aria in Europa
Il prezzo da pagare a causa della cattiva qualità dell’aria
è superiore, in termini di vite umane, a quello imputabile agli
incidenti stradali.
Oltre ad essere la
principale causa ambientale di decessi prematuri nell’UE, la cattiva
qualità dell'aria ha un impatto anche sulla qualità della
vita, in quanto causa asma e problemi respiratori. Per rispondere a questo
problema la Commissione ha proposto nuove misure per ridurre l’inquinamento
atmosferico, adottate oggi. Il pacchetto di politiche in materia di aria
pulita aggiorna la legislazione esistente e riduce ulteriormente le emissioni
nocive provenienti dall’industria, dal traffico, dagli impianti
energetici e dall’agricoltura, con l'intento di limitarne l'impatto
sulla salute umana e sull’ambiente.
L’inquinamento atmosferico provoca anche la perdita di giorni lavorativi
ed elevate spese sanitarie; chi ne risente in modo particolare sono i
gruppi più vulnerabili: i bambini, le persone anziane e chi soffre
di asma. Altrettanto estesi sono i danni agli ecosistemi: basti pensare
a quelli dovuti all'eccesso di azoto (eutrofizzazione) e alle piogge acide.
I costi diretti per la società derivanti dall'inquinamento atmosferico
comprendono i danni alle colture e agli edifici e ammontano a circa 23
miliardi di euro all’anno. I benefici per la salute derivanti dall’attuazione
del pacchetto "aria pulita" sono pari a circa 40 miliardi
di euro all’anno, cioè oltre dodici volte i costi per la
riduzione dell’inquinamento che si stima possano raggiungere 3,4
miliardi di euro all’anno nel 2030.
Janez Potocnik, Commissario responsabile per l’Ambiente, ha dichiarato:
"L'aria che respiriamo oggi è molto più pulita di quella
dei decenni passati, ma l'inquinamento atmosferico continua a essere un
killer invisibile che impedisce a molte persone di vivere appieno una
vita attiva. Le azioni che proponiamo consentiranno di dimezzare il numero
di decessi prematuri dovuti all'inquinamento atmosferico, tutelare di
più i gruppi vulnerabili e migliorare la qualità di vita
di tutti i cittadini europei. Queste azioni avranno ripercussioni positive
anche sulla natura e sugli ecosistemi fragili e danno impulso all’industria
delle tecnologie pulite, che è un importante motore di crescita
per l’Europa."
Il Commissario europeo responsabile per la Salute, Tonio Borg, ha aggiunto:
"Accolgo con estrema soddisfazione l'adozione del pacchetto "aria
pulita", che mette l'Europa sulla buona strada per ottenere –
a lungo termine – aria pulita per tutti. La nuove politiche in materia
di aria pulita permetteranno ai cittadini europei di vivere più
a lungo e di avere una vita più sana: diminuiranno i bambini con
problemi d'asma o altri problemi respiratori, così come i malati
di cancro, malattie respiratorie croniche o cardiovascolari. Complessivamente
diminuiranno i decessi dovuti all'inquinamento atmosferico."
Il pacchetto adottato il 18 dicembre comprende diversi elementi, tra cui:
un nuovo programma aria pulita per l’Europa, con misure intese
a garantire il conseguimento a breve termine degli obiettivi esistenti
e, per il periodo fino al 2030, il raggiungimento di nuovi obiettivi per
la qualità dell’aria. Il pacchetto include anche misure di
sostegno per ridurre l’inquinamento atmosferico, con particolare
riguardo al miglioramento della qualità dell’aria in città,
per sostenere la ricerca e l’innovazione e per promuovere la cooperazione
internazionale;
la revisione della direttiva sui limiti nazionali di emissione che comprende
limiti nazionali più rigorosi per i sei inquinanti principali,
e
una proposta per una nuova direttiva intesa a ridurre l’inquinamento
da impianti di combustione di medie dimensioni, come gli impianti che
forniscono energia a edifici appartenenti a uno stesso isolato o a edifici
di grandi dimensioni, nonché piccoli impianti industriali.
Rispetto a uno scenario invariato da oggi al 2030, si stima che il pacchetto
"aria pulita" possa:
evitare 58 000 decessi prematuri,
salvare dall'inquinamento da azoto una superficie di ecosistemi pari a
123 000 km² (equivalente a più della metà
della superficie della Romania),
salvare dall'inquinamento da azoto una superficie di zone protette Natura
2000 pari a 56 000 km² (superiore a quella della Croazia),
salvare dall'acidificazione una superficie di ecosistemi forestali equivalente
a 19 000 km2.
I vantaggi per la salute, da soli, consentirebbero alla società
di risparmiare dai 40 ai 140 miliardi di euro in esternalità
e si otterrebbero benefici diretti nell'ordine di circa 3 miliardi
di euro grazie all’incremento di produttività della manodopera,
minori costi sanitari, aumento delle rese agricole e minori danni agli
edifici. La proposta contribuirà anche a creare l’equivalente
di circa 100 000 ulteriori posti di lavoro, perché grazie
al minor numero di giorni lavorativi persi si registrerà un incremento
in termini di produttività e competitività; si stima che
la proposta avrà un impatto netto positivo sulla crescita economica.
La proposta è basata sulle conclusioni derivanti da una revisione
approfondita della politica esistente dell'UE in materia di qualità
dell'aria. Fa seguito ad ampie consultazioni che hanno riscontrato un
sostegno diffuso a favore di un’azione a livello di Unione europea
in questo settore.
Contesto
Molti Stati membri dell’UE non si sono ancora conformati alle norme
UE sulla qualità dell’aria e, in generale, gli orientamenti
sull'inquinamento atmosferico dell’Organizzazione mondiale della
sanità delle Nazioni Unite non vengono osservati.
Sussistono problemi importanti, sebbene la politica in materia di qualità
dell’aria dell’UE abbia portato a riduzioni significative
delle concentrazioni di inquinanti nocivi come il particolato, il biossido
di zolfo (o anidride solforosa, principale causa delle piogge acide),
il piombo, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio e il benzene.
Il particolato sottile e l’ozono, in particolare, continuano a presentare
gravi rischi per la salute: i limiti di sicurezza relativi a queste sostanze
vengono regolarmente superati. In molte regioni e città le norme
e gli obiettivi dell'UE in materia di qualità dell’aria non
sono rispettati; a farne le spese è la salute dei cittadini, con
un aumento dei costi per l’assistenza sanitaria e per l’economia.
Si stima che il totale delle esternalità sanitarie derivanti dall'inquinamento
atmosferico per la società sia dell’ordine di 330-940 miliardi
di euro all’anno. La situazione è particolarmente grave nelle
aree urbane, dove oggi risiede la maggioranza dei cittadini europei.
Il pacchetto adottato oggi è il risultato di una revisione approfondita
della politica in materia di qualità dell'aria, avviata all’inizio
del 2011.
Questo sito web utilizza solo cookie tecnici per garantire il corretto funzionamento. Per saperne di pił
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|