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Previsioni agricole nell'Ue, trend positivo per latte e cereali
Pubblicato il rapporto autunnale di breve termine della Commissione europea. Buon raccolto di cereali, produzione di latte stimolata dall’aumento dei prezzi e segnali contrastanti per la carne

Un buon raccolto di cereali, una produzione di latte stimolata dall’aumento dei prezzi e segnali contrastanti per quanto riguarda la carne: ecco le previsioni più importanti del Rapporto agricolo di breve termine pubblicato dalla Commissione europea

Buon raccolto di cereali in Europa e nel mondo
L’Europa ha conosciuto, nell’annata 2012/13, una bassa disponibilità di cereali (soprattutto per mangimi), prezzi alti e scorte insufficienti. La produzione di cereali e colture proteiche nell’anno in corso si è rivelata finora molto più elevata rispetto allo scorso anno, sia in Europa che nel resto del mondo, e questo contribuirà ad alleviare la rigidità del mercato all'inizio della campagna di commercializzazione 2013/14.
Le inondazioni avvenute nel periodo della crescita non dovrebbero avere conseguenze significative sui raccolti, mentre quello di mais, nell’Europa centrale, potrebbe essere influenzato negativamente dalla stagione secca e calda; preoccupano in particolare l’Italia settentrionale e l’Ungheria, entrambe regioni ad alta produzione di granoturco.
Se l’area coltivata è aumentata di appena lo 0,3% nei 28 Paesi membri, la previsione per il raccolto è di un aumento dell’8,2% rispetto al 2012. La produzione totale prevista è di 301,5 milioni di tonnellate, di cui 134,9 di grano, 64,3 di mais e 59,6 di orzo. In questo quadro, però, l’Italia è l’unico grande Paese produttore di cereali in cui è attesa una produzione inferiore al 2012 (17 milioni di tonnellate, ovvero -1,9%). Romania e Spagna guidano invece l’aumento della produzione, con un +50% in entrambi i Paesi.

Meno carne di manzo e maiale, più carne di pollame
Nel 2013 la produzione di carne di manzo e di maiale è calata, compensata in parte dall’aumento di carne di pollame. Un quadro che però dovrebbe mutare nel 2014, quando la produzione di carne di manzo e maiale registrerà un recupero, grazie ad una maggiore disponibilità di vitelli da latte e al miglioramento dei margini dei produttori. Inoltre, l’anno prossimo segnerà la fine dell'adeguamento alle nuove norme sul benessere del settore suino, il che dovrebbe implicare una battuta d'arresto nel declino del numero delle scrofe e un aumento delle macellazioni di suini.

Mercato del latte in ripresa sostenuto dai prezzi elevati
Nel settore del latte, nel 2012 la scarsa produzione mondiale e l’aumento della domanda globale avevano fatto aumentare i prezzi. Già dall’estate di quest’anno, però, si osserva un’inversione di tendenza, stimolata proprio da prezzi elevati che non sono destinati a scendere in fretta, dato che la domanda non è diminuita.
Gli esperti ritengono che l'accresciuta disponibilità di latte possa sostenere le opportunità mondiali di esportazioni, specialmente per i prodotti caseari. Recenti dati di Eurostat, tra l’altro, segnalano che l’export di formaggio Ue è cresciuto del 54% negli ultimi dieci anni.
Nelle aziende agricole, il numero delle mucche da latte continua a crescere: nel 2012 era stato registrato un aumento dello 0,7%, mentre nell’anno in corso l’aumento è pari all’1,1%.
(http://agronotizie.imagelinenetwork - Laura Serassio)

 


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