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IN PRIMO
PIANO
Brennero, De Girolamo: difendiamo vero Made in Italy
e veri agricoltori
"Sono qui oggi perché credo profondamente nel Made in Italy
che è la vera forza del nostro Paese, la leva di sviluppo sui cui
dobbiamo puntare per uscire dalla crisi che stiamo vivendo. Abbiamo il
dovere di difendere la produzione italiana, la qualità che esprime,
il lavoro di chi contribuisce ogni giorno a realizzare le nostre eccellenze
che conquistano i mercati stranieri, ma abbiamo il dovere di garantire
anche i consumatori che devono essere messi nella condizione di sapere
in modo chiaro e immediato ciò che comprano. Tutti devono sapere
quello che mangiano, tutti devono sapere quello che comprano. Si tratti
di origine o di sicurezza".
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali,
Nunzia De Girolamo, questa mattina alla mobilitazione di Coldiretti al
valico del Brennero, dove ha assistito anche a un controllo, eseguito
dalle forze dell'ordine preposte, a un camion che trasportava cosce di
carne di maiale, alcune delle quali non marchiate correttamente. Nel frattempo,
anche il Corpo forestale dello Stato sta effettuando controlli a Vipiteno.
"Crediamo che l'Europa sia un valore, siamo europeisti convinti,
ma dobbiamo difendere l'agricoltura italiana, non quella tedesca. Sono
convinta che l'Italia abbia un potere e un potenziale enorme. E questo
grazie al lavoro degli agricoltori italiani che in tutti questi anni -
ha dichiarato il Ministro - si sono dedicati a portare avanti la qualità,
la tradizione, i nostri valori identitari. Il risultato lo abbiamo visto
ed è sotto gli occhi di tutti: è il nostro patrimonio agroalimentare,
unico e insostituibile. Lo dobbiamo proteggere e valorizzare".
"Le mie battaglie per difendere la nostra agricoltura e gli agricoltori
italiani, le ho cominciate appena sono diventata Ministro delle politiche
agricole. Dal primo giorno mi sono impegnata in prima persona - ha proseguito
De Girolamo - per fare le azioni migliori per il futuro dell'agricoltura
italiana. In primo luogo, per salvare il comparto da una tassa iniqua
come l'Imu agricola. Un risultato a cui molti non hanno creduto fino all'ultimo,
ma che invece è diventato realtà. Questa per me è
una vittoria di tutti i veri agricoltori. I 537 milioni di euro che saranno
così risparmiati, sono certa che saranno investiti nel migliore
dei modi, per creare occupazione e qualità, così come sanno
fare gli agricoltori italiani".
"Ma un'altra questione fondamentale per noi è quella dell'etichettatura,
per cui siamo oggi qui. Dobbiamo portare avanti anche questa battaglia
e lo dobbiamo fare anche per la carne di maiale, in Italia come in sede
comunitaria. Nel corso degli anni, il nostro Paese è riuscito a
fare dei passi in avanti importanti in questa direzione. Ma, certo, resta
ancora molto da fare e dobbiamo andare avanti con determinazione. Facciamo
il nostro percorso, un passo alla volta, per ottenere quello che davvero
merita il nostro patrimonio agroalimentare, che tutto il mondo ci invidia
e per questo imita".
"In un mercato globalizzato come quello in cui ci troviamo, i consumatori
non sono però nella condizione di comprendere esattamente quali
prodotti siano italiani e quali no. Dobbiamo affrontare con tutte le nostre
forze - ha aggiunto il Ministro - le sfide con cui abbiamo a che fare
a Bruxelles e questo lo dobbiamo fare per salvaguardare il nostro patrimonio
e i nostri agricoltori non solo a livello economico. Perché si
tratta di una necessità per il nostro Paese anche a livello culturale".
"È vero, ci sono ancora molti prodotti per cui dobbiamo lottare
e questo lo stiamo facendo e continueremo a farlo. Non possiamo dimenticare
che la nostra mission è quella di valorizzare la nostra eccellenza
che è nel Dna della nostra agricoltura. Lo dobbiamo fare per i
nostri agricoltori e per i consumatori che non possono e non devono essere
ingannati da chi specula, da chi fa il furbo sulla salute degli altri,
causando danni di immagine ed economici ai nostri produttori onesti che
sono costretti a pagare per la scorrettezza e la disonestà di altri.
Non è accettabile, non è tollerabile, tanto più in
questo momento di crisi".
"Ma in questa prospettiva, sono tanti gli elementi che dobbiamo considerare.
Come, per esempio, la questione relativa all'autoapprovvigionamento alimentare.
In Italia non abbiamo un livello sufficiente e per questo siamo costretti
a importare dall'estero. Ma per colmare questo gap è necessario
agire a più livelli. Dobbiamo essere in grado di cambiare rotta
e per farlo dobbiamo tutelare prima di tutto l'attività agricola
e la presenza degli agricoltori sul territorio. Dobbiamo ridare competitività,
garantire ai nostri imprenditori la possibilità di essere allo
stesso livello dei loro concorrenti stranieri, abbattendo quel muro di
gomma che è la burocrazia. Ci dobbiamo ricordare che senza agricoltura
non si va da nessuna parte. E non si va da nessuna parte neanche senza
agricoltori".
"È ora di dire basta anche all'abbandono delle terre agricole,
basta alla colata di cemento che spazza via le nostre campagne. Abbiamo
un provvedimento, che rappresenta un vero e proprio progresso di civiltà,
come il disegno di legge contro il consumo del suolo agricolo che dobbiamo
far diventare legge il prima possibile. E anche in questo caso, ricordiamocelo,
si tratta di una battaglia culturale".
"Voglio ricordare, parlando di tutela del territorio e dell'agricoltura,
anche il provvedimento sulla Terra dei fuochi, che abbiamo varato ieri
in Consiglio dei Ministri, che ci permetterà di definire con esattezza
quali sono le terre inquinate e quali no, per poi individuare le aree
food e no food, mettendo così la parola fine alle speculazioni
a cui stiamo assistendo, ma soprattutto garantendo la salute di chi vive
e opera in quelle terre. Faremo quella che chiamo un'operazione verità".
"Quello che davvero serve oggi è un cambio di paradigma e
sono davvero soddisfatta di potervi confermare anche qui che il Governo
Letta sta dimostrando segnali di attenzione nei confronti della nostra
agricoltura, che dopo decenni in cui è stata considerata la Cenerentola
del Paese, oggi sta recuperando attenzione, come dimostra anche l'aumento
dei giovani che si dedicano a studi agrari e che vedono nel comparto una
valida soluzione alla crisi". (www.politicheagricole.it)
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