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IN PRIMO
PIANO
VINO: Coldiretti, vendemmia mai così
avara nel mondo. Prezzi su
Al minimo la produzione di vino sulle tavole del pianeta per effetto
del clima
Mai così poco vino dal pianeta. I cambiamenti climatici fanno crollare
la produzione mondiale di vino che raggiunge il minimo storico in da quando
sono iniziate le rilevazioni nel mondo, con una riduzione record del 6
per cento rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi
della Coldiretti sull’andamento della vendemmia 2012 che con appena
256,1 milioni di ettolitri di vino risulta essere a livello planetario
la più avara di sempre. Proprio mentre si registra a livello globale
una inversione di tendenza e dopo anni torna ad aumentare il consumo globale
di vino, il crollo della produzione - sottolinea la Coldiretti - spinge
al rialzo dei prezzi di vendita dei vini sui mercati internazionali, anche
per compensare l’aumento dei costi produttivi. Un trend che - precisa
la Coldiretti - riguarda anche l’Italia dove peraltro si è
già verificato un aumento del 7 per cento dei prezzi medi di vendita
del vino comune al consumo nel primo semestre del 2012.
Se il calo interessa i produttori storici come Italia, Francia e Spagna
, l’aumento dei consumi si sta invece verificando - precisa la Coldiretti
- in altri Paesi come la Russia e la Cina che fanno segnare i tassi di
crescita più elevati. Per effetto dei cambiamento nella geografia
mondiale, con la produzione nazionale di vino nel 2012 si brinderà
- sostiene la Coldiretti - più all’estero che in Italia,
dove peraltro i consumi familiari in quantità si sono ridotti dell1,8
per cento nel primo semestre. Anche se molto dipenderà dalle prossime
settimane con la raccolta di tutte le diverse uve si prevede che la produzione
sarà destinata per circa il 60 per cento - precisa la Coldiretti
- a vini imbottigliati sotto il nome di una delle 517 denominazioni
di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione
geografica tipica.
Il record negativo nella produzione di vino è il risultato dei
crolli nei raccolti fatti registrare in Francia dove - sottolinea la Coldiretti
- si stimano 44,1 milioni di ettolitri di vino con un calo medio del 14
per cento rispetto allo scorso anno, anche per effetto de crollo del 26
per cento per lo champagne mentre in Italia a causa del caldo torrido
e della siccità è stimata pari 40,5 milioni di ettolitri,
in calo del 5 per cento. A rendere ancora più negativo il quadro
è la situazione in Spagna dove la produzione è stimata in
35 milioni di ettolitri (- 8,6 per cento) e contribuisce a peggiorare
il bilancio nell’Unione Europea dove si stimano appena 147,9 milioni
di ettolitri (-10 per cento), un quantitativo mai registrato prima.
La situazione - continua la Coldiretti - non è migliore negli altri
continenti anche se negli Stati Uniti il raccolto è stimato in
aumento a 19 milioni di ettolitri (+1,6 per cento) grazie ai buoni risultati
della California (+9 per cento) mentre un drastico crollo del 16,1 per
cento si rileva in Argentina con una produzione di appena 13 milioni di
ettolitri. Sostanzialmente stabili - conclude la Coldiretti - i raccolti
negli altri Paesi emergenti come l’a Australia con 11,6 milioni
di ettolitri (5 per cento), Cile con 9,7 milioni di ettolitri (+5 per
cento) e Sudafrica con 9,6 (+5 per cento).
(www.coldiretti.it)
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