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IN PRIMO
PIANO
Corpo forestale dello Stato-Eurispes: primo rapporto sullo stato
del paesaggio alimentare italiano
Lo stato del territorio italiano prosegue nel suo lento peggioramento.
I fenomeni meteorologici violenti sono sempre più frequenti. Solo
tra quelli accaduti in queste ultime settimane si può ricordare
la Toscana, messa in ginocchio dalle esondazioni, o la Liguria con numerose
strade interrotte per allagamenti. Mettere in sicurezza il nostro territorio
costerebbe oltre 40 miliardi di euro, secondo il ministro dell'Ambiente
Clini. Il numero dei Comuni in aree a elevato rischio idrogeologico, straordinariamente
cresciuto, è passato a 6.631, equivalente al 10% della superficie
territoriale italiana (29,5mila kmq), e quello dei Comuni a rischio sismico
è salito a 2.893, il 44% del territorio complessivo (131mila kmq).
La popolazione italiana esposta a rischio idrogeologico e sismico supera
i 27 milioni di persone. Le cause. La cementificazione, l'urbanizzazione,
l'abusivismo edilizio, il disboscamento, la mancata manutenzione dei corsi
d'acqua stanno rendendo i suoli italiani più poveri e quindi più
vulnerabili agli agenti atmosferici.
C'è poi la piaga degli incendi boschivi che indeboliscono la capacità
statica dei terreni. Secondo i dati del Corpo Forestale dal 1970 al 2012
sono andati in fumo circa 4.451.831 Ha di territorio, il 46% di superficie
boscata ed il 64% di superficie non boscata. La spesa in costante crescita.
Dal 1944 a oggi il Paese ha speso circa 242,5 miliardi di euro per fronteggiare
i danni provocati da terremoti e da eventi franosi ed alluvionali: circa
3,5 miliardi all’anno. Tra il 1944 e il 1990, la media è
stata di circa 2,8 miliardi all’anno. Tra il 1991 e il 2009, circa
4,7 miliardi all’anno; mentre negli ultimi anni (dal 2010 ad oggi)
la media è addirittura cresciuta a 6,8 miliardi all'anno.
Le “Ecomafie” sempre più attive. Aumentano i reati
ambientali intercettati dalle autorità di controllo: nel 2011 ne
sono stati scoperti 33.817,93 al giorno, con un incremento di circa 9,7
punti percentuali rispetto al 2010 e di 18,8 punti percentuali rispetto
al 1997. Illegalità che si conferma più diffusa nelle regioni
meridionali, ma anche al Nord si registra un trend crescente.
IL RUOLO DEL CORPO FORESTALE. In questo contesto l'azione di contrasto
del Corpo si è concentrata sui reati più gravi e dannosi
per l'ambiente e il paesaggio. I reati accertati sono stati quasi 96mila
negli ultimi 6 anni, 60.547 le persone denunciate, 19.406 i sequestri
penali, 443 arresti, 2.945 le perquisizioni, 86 i fermi. L'aumento percentuale
degli arresti (+11%) e delle perquisizioni (+51%) insieme alla diminuzione
del numero dei reati commessi da persone non identificate (dal 55% al
52%) indicano una maggiore capacità di identificazione delle persone
responsabili del reato e di individuazione degli obiettivi da monitorare.
I settori maggiormente interessati dell’attività operativa
del Corpo nel 2011 sono stati 7, nei quali si è concentrato il
92% dei controlli: Tutela del Territorio (41%), Tutela della Fauna (18%),
Controllo Coordinato del Territorio (9%), Aree Protette (8%), Discariche
e Rifiuti (7%), Tutela della Flora (5%), Incendi (3%). L'attività
di prevenzione nei confronti degli incendi sta dunque dando i suoi frutti.
LA SICUREZZA AGROALIMENTARE. Dal 2011, uno degli obiettivi primari dell’attività
del Corpo forestale dello Stato è la lotta alle frodi e alle contraffazioni
alimentari. La sicurezza alimentare costituisce un tema di grande attualità
per l’Italia e investe essa stessa molteplici aspetti legati al
valore della qualità del cibo, della salute umana, alla difesa
dell’ambiente e del territorio contro l’abbandono e il degrado.
Questione alimentare, ambientale ed energetica sono strettamente interconnesse.
Mantenere sul territorio quelle produzioni agricole tipiche della filiera
agroalimentare di eccellenza del Made in Italy, capaci inoltre di generare
alte remunerazioni in termini economici, elevati redditi per gli agricoltori,
costituisce un’azione prioritaria ai fini della valorizzazione e
della difesa dell'ambiente e dei servizi indotti sul territorio. Secondo
le stime del Corpo forestale dello Stato, i pirati agroalimentari ogni
anno sottraggono all’Italia 60 miliardi di euro di valore di cibo
contraffatto e spacciato nel mondo come Italian sounding.
IL CIBO ITALIANO E LA BILANCIA DEI PAGAMENTI. Secondo le stime elaborate
nel Rapporto Agromafie realizzato dall’Eurispes, il settore agroalimentare
è al secondo posto in termini di fatturato, dopo quello metalmeccanico,
e riveste un ruolo determinante in ambito comunitario contribuendo per
il 13% alla produzione agricola totale dell’Europa. La quota di
export agroalimentare italiano sul commercio mondiale si attesta da diversi
anni a una cifra superiore al 3,5%, l’esportazione dei prodotti
tipici vale circa 24 miliardi di euro sulla bilancia dei pagamenti del
nostro Paese. L’enogastronomia italiana è quindi un tratto
distintivo dello stile italiano, uno dei fattori di successo e di identificazione
del Made in Italy: per questo i prodotti dei cibo italiano sono spesso
oggetto di sofisticazioni alimentari. Sulla base del giro di affari complessivo
della criminalità organizzata, stimato dall’Eurispes in 220
miliardi di euro, quello dell’Agromafia viene calcolato pari a 12,5
miliardi di euro, equivalenti al 5,6% del totale, di cui 3,7 miliardi
di euro da reinvestimenti in attività lecite e 8,8 miliardi di
euro da attività illecite. (www.aiol.it)
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