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IN PRIMO
PIANO
Maltempo: Cia, in un anno danni superano i 3, 5 miliardi
Un 2012 da dimenticare per l'agricoltura. Il maltempo ha avuto
effetti devastanti sulle campagne italiane. La nuova perturbazione, che
si è abbattuta ancora una volta con inusuale violenza su tutta
la Penisola, in particolare in Toscana, Liguria, Lazio, Umbria, Veneto,
Campania, Puglia, ha fatto danni ingenti (decine di milioni di euro) che
si aggiungono a quelli (enormi) causati dalle piogge torrenziali di metà
novembre e soprattutto a quelli dell'intero anno. Una vera catastrofe:
oltre 3,5 miliardi di euro. Tra nevicate, allagamenti, frane, siccità,
aziende e coltivazioni distrutte, macchinari inutilizzabili, blocco dei
trasporti, strade rurali cancellate. Una situazione resa più drammatica,
purtroppo, dalle vittime e dalle centinaia di famiglie evacuate. Un bilancio
pesante sul quale ci sono tante responsabilità. L'incuria, la mancata
prevenzione, l'insufficiente manutenzione del territorio, il degrado,
la cementificazione e l'abusivismo. E' quanto denuncia la Cia-Confederazione
italiana agricoltori che chiede l'immediata dichiarazione dello stato
di calamità e interventi mirati per le zone colpite in queste ore
dalle intemperie.
Se ai danni provocati dal maltempo aggiungiamo -afferma la Cia-
quelli del terremoto che ha colpito l'Emilia e alcune zone della Lombardia
nel maggio scorso, lo scenario per la nostra agricoltura diventa catastrofico.
E per di più in un momento in cui le imprese agricole sono costrette
ad affrontare non poche difficoltà, con l'aggravante di costi produttivi,
contributivi e burocratici sempre più pesanti e con la prospettiva
di nuovi oneri come quelli dell'Imu sui fabbricati rurali e sui terreni
agricoli.
L'attuale ondata di maltempo che sta colpendo l'Italia rende tutto
più complesso. Lo scenario -avverte la Cia- è preoccupante.
Il settore primario è in piena emergenza.
Tantissime le zone devastate dalle piogge torrenziali e dal vento
(diverse sono state le trombe d'aria, come quella che si è abbattuta
sulla provincia di Taranto). Risultano gravemente danneggiate, a causa
delle abbondanti piogge, degli smottamenti di terra e delle esondazioni
di fiumi e canali, strutture agricole e in particolare serre orticole
e florovivaistiche.
Stesso discorso per le stalle e per le cascine per il rimessaggio
di foraggio e di attrezzature, molte delle quali andate completamente
distrutte.
La pioggia, che si è abbattuta per ore e con grande intensità,
ha causato, inoltre, allagamenti nei terreni agricoli. Molte anche le
aziende agricole -segnala la Cia- invase dalle acque. Sono andati distrutti
raccolti (soprattutto ortaggi) e devastati campi appena seminati a cereali.
Gravi danni per vitigni, frutteti e oliveti. Non solo.
L'impossibilità di trasportare le produzioni (ortofrutta,
latte, carne) dal campo ai mercati, a causa dell'impercorribilità
di autostrade e strade provinciali, comunali e rurali, e l'interruzione
dell'energia elettrica hanno messo in grandissima difficoltà gli
agricoltori. Per questa ragione la Cia ha rinnovato la richiesta al governo
per la sospensione dei pagamenti delle tasse, dei contributi previdenziali
e dei mutui, adottando un congruo rinvio senza eventuali interessi. Nello
stesso tempo la Confederazione ha organizzato sul territorio centri di
assistenza per gli agricoltori e sta portando avanti un'attenta attività
di monitoraggio.
Un quadro estremamente allarmante che ripropone in maniera ferma
l'esigenza di una valida opera di prevenzione. Basta citare alcuni dati
per comprendere la delicatezza del problema: oggi -rimarca la Cia- 8 comuni
su 10 sono in aree ad elevata criticità idrogeologica; oltre 700
mila sono gli immobili abusivi, spesso costruiti non a norma e, quindi,
a grave rischio in presenza di una calamità naturale. (Bru –
www.agi.it)
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